2 Giugno 1980.
Questo recitava il suo atto di nascita.
Il volto di Narcissa Malfoy era una meravigliosa, gelida maschera di porcellana.
Lancel Malfoy, suonava come una beffa. Non era stato cresciuto in Gran Bretagna. Lucius l'aveva tirato fuori dal cappello, per quel che ne sapevano. Ma i suoi documenti erano autentici, autentico il suo atto di nascita e quello di morte di sua madre.
Era stata una delle innumerevoli amanti di Lucius.
Quella mattina di fine estate la vita di Draco Malfoy si rifletteva tutta sul piano lucido del tavolo della sala principale di casa sua, anche se solo i volti delle persone sedute galleggiavano in quell'abisso nero.
C'erano suo padre, sua madre, Lancel e due vecchissime streghe entrambe vestite di nero.
Lancel non era un nome adatto per un Malfoy. Ma ormai, il ragazzo portava quello.
Quel ragazzino, più grande di Draco solo per pochi giorni, era di fatto il primogenito di Lucius.
Draco aveva origliato l'intera conversazione, non volendo credere alle parole di sua madre.
Sul tavolo antichissimo, sotto gli occhi di Narcissa, sfilavano documenti ufficiali. Lei contrattava.
Anzi, si batteva.
Si batteva perché a Draco fosse riconosciuto il diritto primario, non quello del secondogenito.
Stappò alcune cose che sembrarono importanti, linguaggi che Draco non capiva e mai era riuscito a capire, roba di soldi. Moltissimi soldi. Come se fosse stato lui il primogenito.
La sua mente scivolava via, alla deriva, lontano da quella riunione tanto formale quanto assurda.
Soldi. Ma di fatto, Lucius aveva già riconosciuto il suo primogenito.
*
La notte in cui Lucius l'aveva trascinato di nuovo lungo il corridoio Draco non aveva nemmeno potuto gridare.
Suo padre aveva previdentemente fatto comparire un bavaglio magico. Il sole sorgeva identico a mille altre albe quando Lucius lo aveva scaraventato di nuovo nella sua stanza chiudendolo dentro.
E poi basta.
Non una parola, non un grido, non uno schiaffo.
La mattina dopo Narcissa li studiava con i suoi verdi occhi penetranti, alla ricerca di quel qualcosa che non andava ma non era capace di individuare.
Lucius aveva fatto passare l'espressione tesa ed assente che non riusciva a dismettere per fretta di ritirarsi nel suo studio, commissioni urgentissime.
*
Lancel indossava un completo dignitoso e non guardava nessuno.
Lui stesso era nessuno.
Teneva il volto basso come se aspettasse una sentenza, invece di ricevere quel grande onore, portare il cognome di suo padre.
Narcissa Malfoy non lo chiamò 'bastardo', ma usò mille sinonimi che esprimevano lo stesso concetto, girando intorno al termine.
Draco si era aspettato qualcosa di diverso. Invece Narcissa Malfoy sembrava un mercante che contratta con qualcuno che vuole gonfiare i prezzi, e basta.
Lancel aveva ereditato da suo padre la linea sfuggente del mento ed un'ombra vaga, nella forma del naso e della mascella. Aveva occhi di un pallido azzurro. Più figlio di così non si poteva. Portava stampata in faccia la verità. Sua madre doveva essere stata bionda, ma lui era castano chiaro. Portava i capelli pettinati dietro le orecchie ed indossava il suo miglior completo.
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Kitten
Fanfiction[[Attenzione ⚠️ tematiche delicate ed incest]] Draco Malfoy sapeva che non gli era permesso uscire dalla stanza e non uscì. Il pomeriggio maturava e poi cadeva in lame di polverosa luce gialla sulla parete di fronte al suo letto. Il ragazzo guardò...