-34- Il sigillo

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Lucius sorrise. Qualcosa di lieto sul suo volto, come il primo vero senso di sollievo dopo molti mesi di tensione spasmodica. Curioso fatto, sembrava sorridere di fronte al ragazzo raggomitolato su se' stesso sul grande, caldo tappeto dello studio.

In realtà non sorrideva affatto per il dolore di Draco, ma per il buon esito dell'Incantesimo.

"Non possiamo certo correre dei rischi, no? Hai già fatto abbastanza. "

 Si precipitò sul Malfoy più giovane per avvolgere le sue spalle sottili in un abbraccio. Draco Malfoy, sopraffatto da quella disparità come sempre, questa volta non ebbe alcuna reazione consueta a quel contatto.

Lasciò che Lucius si curvasse su di lui, sollevandogli il mento affilato, vezzeggiandolo.

Lucius gli aveva appena scagliato addosso un Sigillo, perché la bocca di Draco rimanesse sempre muta sulla verità. 

Se avesse provato a rivelare qualsiasi cosa la sua lingua si sarebbe semplicemente rifiutata di articolare le parole, le sue mani si sarebbero rifiutate di scriverlo e se avesse tentato di comunicare mentalmente con qualcuno, quel qualcuno non avrebbe visto altro che una fitta nebbia e tutto sarebbe sfociato in un gran mal di testa.

Draco Malfoy continuò a guardarsi il braccio, poi le ginocchia, volendo evitare lo sguardo del Malfoy più anziano.

Lucius evidentemente cercava di stabilire se l'Incantesimo gli avesse fatto molto male, se ancora sentiva dolore. Draco Malfoy lo lasciò dedurre l'essenziale.

Lasciò che Lucius lo conducesse verso la grande e comoda chaise-longue dell'area relax della scrivania. Si sentì sollevare di peso, senza magia.

Inutile protestare, inutile ogni irriverenza che poi si sarebbe ritrovato a pagare amaramente.

Quello che Lucius gli aveva appena fatto era solo l'ennesimo, spregevole sfregio.

Forse la sicurezza di averlo ridotto al silenzio lo faceva sentire meglio, era il coronamento alla falsa promessa di Draco di ingannare Harry. Evidentemente Lucius non si fidava di lui, non dopo che Draco aveva spifferato informazioni fondamentali.

Lucius sapeva che Arthur Weasley si era arrampicato sulla finestra della stanza di Draco? Sapeva che proprio in quell'occasione lui, Draco, aveva fornito informazioni fondamentali al nemico?

Prima aveva avvertito Potter.

Poi addirittura Weasley.

Magari la sua fine era più vicina di quanto Draco poteva immaginare.

Draco sentiva le sue mani accarezzargli le spalle ed il petto, lo sentiva languido, preso da quell'oziosa dimostrazione di possesso. Non lo stava massacrando, il che forse voleva dire che no, dell'ultima incursione al Manor del Signor Weasley, Lucius non sapeva.

Ma gli aveva sigillato la lingua e la mente. E poi ogni sforzo di Draco si era rivelato inutile: alla fine l'Oscuro Signore era risorto.

Non che per lui contasse ostacolarne la rinascita: lui voleva solo mettere i bastoni tra le ruote a suo padre, punirlo per tutto.

Aveva evidentemente fallito.

Ora era lì, a lasciarsi semplicemente usare secondo il capriccio di Lucius.

Draco chiuse gli occhi e voltò il lungo collo pallido di lato quando si rese conto di essere a petto nudo, ma questo non scacciò certo il senso di inutilità che lo sopraffaceva.

Forse andava bene così. Forse avrebbe dovuto accettare le cose così com'erano dall'inizio, facendosene semplicemente una ragione.

A che servivano quei sentimenti, se non aveva il minimo potere per sostenerli?

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