- 25 - Rivelazioni e Disperazione

90 4 1
                                    




Draco onorò quel patto e mantenne quel segreto. Non poteva fare altrimenti, ne' voleva. Non scrisse della sua scoperta a Blaise, con il quale continuava a scriversi molto spesso ed era sempre il primo a sapere le cose da lui, Draco. Prima di allora non aveva mai desiderato che il ritorno ad Hogwarts arrivasse più in fretta. Forse il primo anno era stato ansioso di partire, ma dopo il primo anno, di certo non aveva desiderato abbandonare le comodità e gli agi di casa per tornare a scuola.

Ora mancavano tre giorni e Draco aveva la tentazione di mettersi a spuntare le ore sul diario, con ampi segni neri.

Il suo diario però non ospitava niente di personale da quando Lucius aveva deciso di consultarlo abitualmente.

Ora la consapevolezza di ciò che aveva fatto ai compiti iniziava a fargli dolere lo stomaco.

Non aveva pensato alle conseguenze quando aveva fatto a pezzi quegli appunti.

Lucius non era neppure a conoscenza dell'esistenza di quei due temi ed era quello a preoccuparlo più che tornare a scuola senza compiti.

Temeva che Lucius potesse scoprirlo comunque.

Avrebbe dovuto scrivere a Blaise lo stesso quel giorno, se non altro per i compiti.

In gabbia, Draco Malfoy tornò sui propri passi, evitando con cura di unirsi a sua madre in giardino.

Quel pomeriggio, Lancel - che non era neppure il suo vero nome, probabilmente- aveva la faccia dello zelo, mentre studiavano economia.

Sembrava che la conversazione di poco prima non avesse mai avuto luogo.

Draco doveva sforzarsi, di fronte a suo padre, per non guardarlo. Era importante che continuassero ad ignorarsi.

Quel giorno stavano apprendendo come calcolare in maniera più conveniente un utile e Lucius era immerso nelle sue spiegazioni, aspettandosi che loro capissero e prendessero appunti.

Lancel non si perdeva una sillaba, il lungo collo eburneo che spuntava dalla semplice tunica color cachi, i capelli color miele pettinati all'indietro.

Il suo inganno era non solo plausibile, ma perfetto. Se nessuno lo avesse spogliato, obbligato a sciogliere la pesante fascia con cui nascondeva il seno, poteva passare benissimo per un ragazzo.

C'era qualcosa di strano in lei.

Draco conosceva ragazze che avrebbero potuto farsi passare per ragazzi, ma gli sembravano diverse.

Non sapeva dire in che cosa, ma era così.

Lancel non sembrava ne' uomo ne' donna.

Era incredibilmente bello. Bella. D'altronde, Lucius... si, Lucius era suo padre.

"Draco!"

Il ragazzo sobbalzò.

Alzò gli occhi ed incontrò quelli freddi e contrariati di Lucius.

"Lancel, puoi andare."

Quest'ultimo chiuse il quaderno degli appunti e si alzò in piedi.

Draco colse quel momento di adamantina freddezza, quel saluto formale, tutto sembravano quei due, meno che padre e figlio.

Poi, Lancel si accomiatò e Draco fu solo nello studio.

*

"A che cosa pensavi?"

"A niente."

Lucius aveva uno sguardo febbrile, ardente. Erano chiare le sue intenzioni. Gli incantesimi erano stati già gettati, in modo che la stanza godesse di ogni protezione contro intrusioni indesiderate.

KittenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora