-1- La storia si divide in mostri e vittime. O testimoni.

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   La storia si divide in mostri e vittime. O testimoni. (Wallace Boyer)

Draco Malfoy sapeva che non gli era permesso uscire dalla stanza e non uscì.
Il  pomeriggio maturava e poi cadeva in lame di polverosa luce gialla sulla  parete di fronte al suo letto. Il ragazzo guardò con occhi chiari ed  acuti quel sole mutilato dalle serrande della sua stanza, lasciò vagare  lo sguardo sui disegni della tappezzeria che non vedeva nemmeno più.
Quella era la sua stanza da quando era nato.

Era nato in quella ombrosa tenuta del Wiltshire, sotto lo sguardo altero dei ritratti di generazioni di Malfoy.
Lucius Malfoy era suo padre e gli aveva ordinato di tornare nella sua stanza, di cercare di fare un sonnellino prima di cena.
Draco  Malfoy non aveva sonno, ma sedeva a gambe incrociate sul letto. La mano  sinistra giocherellava stancamente con una biglia d'oro che aveva quasi  esaurito il suo Incantesimo.
Un altro paio di partite e si sarebbe  fermata del tutto, emettendo sinistri squittii e ronzii ogni volta che  avrebbe cercato di tirarla.

Per un ragazzo di tredici anni, un set di Gobbiglie in oro massiccio  era molto, figuriamoci due. Quello era il suo secondo set, costato un  bel po' di galeoni. Lo aveva ottenuto con mezza parola, praticamente gli  era bastato indirizzare uno sguardo da sotto in su a suo padre.
Lucius era entrato nel negozio e ne era uscito con il set scintillante che si trovava in vetrina.

Draco aveva ignorato per mesi quel set, per poi riprendere a giocarci fino a consumarlo.
Un mucchio delle sue cose finiva invece nel dimenticatoio, cose ottenute lanciando uno dei suoi sguardi a suo padre.
Lucius  certe volte cedeva ai suoi capricci, certe altre invece - quando era  arrabbiato per qualcosa, quando Draco lo aveva deluso collezionando voti  non all'altezza - dava il via a furiose ripicche con quella sua voce  fredda.

La biglia atterrò e si sollevò in aria una decina di volte nella mano  del ragazzo. Lo sguardo pallido di Draco vagò sulla scrivania in  disordine, sui compiti.
Li aveva fatti. Suo padre non avrebbe avuto nulla da ridire, forse.
La biglia diventava sempre più pesante nella sua mano, iniziava ad emettere un sibilo sommesso, di protesta.
Draco si leccò nervosamente le labbra.

Aveva un dubbio atroce sul riassunto di Trasfigurazione. Odiava  quella materia. Era stata la responsabile maggiore delle sfuriate di suo  padre, aveva dato ragione a quella vecchia carampana della direttrice  di Grifondoro - La McGonagall - dopo averla insultata in tutti i modi.
Però Draco aveva sbagliato e questo era ciò che contava.

Forse sarebbe sceso da suo padre per chiedergli se poteva aiutarlo con il tema.
Se  Lucius fosse stato dell'umore giusto si sarebbero risparmiate un  mucchio di battute salaci sul resto del tema, e forse Draco avrebbe  semplicemente risolto il suo dubbio.

Si concentrò su suo padre, che a quell'ora probabilmente era nel suo  studio. Poteva quasi sentire, immaginare lo scricchiolio della penna  d'aquila sul foglio.

Avrebbe dovuto interromperlo, magari mentre scriveva una lettera importante.
Si  sentì le labbra secche, deglutì, lo colse una visione improvvisa di  Lucius in maniche di camicia, chino su una pergamena - Draco non poteva  sapere quanto fosse vicino alla realtà, in quel momento - i compiti di  Trasfigurazione e gli interrogativi sull'umore paterno si trasformarono  in qualcos'altro.

Magari Lucius era irritato, o disposto alla pazienza, o troppo  occupato per dargli retta, magari aveva deciso di bere ancora un  bicchierino dopo pranzo come la settimana scorsa.
In quel caso Draco non sapeva cosa sarebbe successo.
La volta prima c'era quel bicchierino e Lucius era uscito dalla traiettoria consueta.

Non succedeva spesso, in realtà, ma l'unica volta era stampata a fuoco nella mente di Draco - lì sulle sue labbra secche.
Non potè lasciare quel ricordo nel mucchio rassicurante anche se disordinato dei compiti.

Era sherry, molto dolce - le sue tracce erano sulle guance esangui di Lucius, che non erano più pallide ma rosee. Draco non aveva il permesso di assaggiare lo sherry, ne ignorava il sapore, ma ora sapeva che era dolce perché ci aveva pensato Lucius a farglielo scoprire.

Quando il bacio era atterrato all'angolo delle sue labbra Draco  aveva saputo che lo sherry era dolciastro e quando le labbra di Lucius  si erano spostate ancora, aveva appreso che poteva dare alla testa.

Poi Lucius lo aveva allontanato con una carezza e qualche ora dopo aveva deciso di aiutarlo con i compiti.

Magari anche questa volta sarebbe stato così - non che aveva deciso per lo sherry, ma che lo avrebbe aiutato.

Draco guardò con interesse il vecchio orologio a muro.

Sarebbe sceso verso le sette, ne' in anticipo per la cena ne' palesemente in violazione degli ordini ricevuti.

Altrimenti Lucius si sarebbe arrabbiato con lui, indirizzandogli  ancora occhiate fredde e a Draco non piacevano le sue occhiate gelide.

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