Il Corvonero che aveva sviluppato un'autentica passione per Draco Malfoy si chiamava Cyan Stubbs. Alto, grosso, con una risata rumorosa, era uno dei Battitori della squadra di Quidditch della sua Casa, ma quell'anno aveva dovuto sacrificare gli allenamenti o rischiava la bocciatura.
Draco Malfoy si unì a Cyan ed al suo amico Cal durante il fine settimana ad Hogwarts, quando Tiger e Goyle si beccarono tutti e due una punizione per non aver fatto i compiti ed Harry...
Harry aveva esitato semplicemente troppo per prendere l'iniziativa.
Trascorsero un piacevole pomeriggio bevendo burrobirra e girovagando per Hogsmeade. I due ragazzi di Corvonero avevano ben altre ambizioni, Draco Malfoy lo sapeva benissimo.
Non aveva nulla in contrario.
Il terzetto di suoi compagni di Casa deciso a fargliela pagare per essere un traditore si era scontrato con i pugni di Tiger e l'attenzione indesiderata dei professori, quindi alla fine l'aveva lasciato perdere.
Draco Malfoy si odiava per non essere stato capace di cavarsela da solo, ma non era una novità sentirsi così per lui. Non si fidava a girare da solo per la Scuola o ad Hogsmeade, per dirla tutta. Aveva paura. Non era stato smistato in Grifondoro, lui.
I due ragazzi gli stavano amichevolmente alle calcagna ed era così chiaro che tolleravano quella visita alla solita Hogsmeade solo per quando, quel sabato sera, avrebbero condotto Draco Malfoy nella stanza delle necessità.
*
Cyan Stubbs aveva deciso di accarezzarsi ben bene Draco, che certo non aveva intenzione di sottrarsi.
A dire il vero non sapeva bene come fare, a quel punto. Per tutto il pomeriggio aveva sorriso, il braccio libero dal sigillo, disorientato sul suo futuro. Il passato era così disgustoso da dargli la nausea e non voleva ripensarci.
La luce nella stanza delle necessità era bassa, accogliente. Cal era una specie di altra Luna Lovegood, un ragazzo con capelli tinti di uno squillante color magenta che non si preoccupava assolutamente di nascondere i suoi gusti sentimentali.
Indossava moltissimi accessori stravaganti, anelli d'argento dalla foggia antiquata, quando i professori lo mettevano in punizione per gli accessori si truccava con la matita nera i begli occhi castani.
McLaggen non aveva mai aggredito lui, perché era molto forte con le fatture.
Cal osservava di sottecchi quel rampollo dell'aristocrazia magica farsi accarezzare languidamente il collo. Non lo vedeva molto coinvolto, e del resto Cyan era troppo adorante per forzare la mano.
Secondo Cal, Malfoy si ritrovava senza mutande con troppa facilità. C'era qualcosa che non lo aveva mai convinto in Draco Malfoy, a cominciare da quella specie di esplosione di promiscuità che aveva avuto l'anno prima. Poi c'erano state quelle voci raccapriccianti su suo padre, tra l'altro.
Al momento Draco Malfoy se ne stava sdraiato con la testa sulle sue ginocchia mentre Cyan gli massaggiava il ventre piatto e l'uccello come se disegnasse morbidi arabeschi nella penombra.
Cyan aveva approfittato di Draco - anche se lui odiava quel termine - quando la sua fama aveva iniziato a circolare tra i ragazzi. Era stato uno dei primi.
Cal non lo aveva trovato giusto, primo perché Malfoy gli era sembrato troppo giovane, poi perché gli era bastata una sola occhiata per confermargli che lo fosse.
Gli si era offerto, Draco, ovviamente. Offerto in circostanze che lasciavano poco spazio all'immaginazione, anche. Cal Lovegood non aveva mai guardato altro che i ragazzi, ma non sarebbe mai riuscito a prendere sul serio Draco Malfoy, perché aveva un fratello della sua stessa età.
In altre parole non sarebbe mai andato a letto con uno con un ragazzo palesemente immaturo, con la tenera riga del perineo ancora rosata.
Anzi lo aveva afferrato per i fianchi riabbassandogli la camicia.
"Ehi. Perché fai così?"
Era arrivato a chiedergli, facendogli quella che Draco Malfoy aveva definito 'la predica'.
"Chi ti ha insegnato queste cose?"
Draco Malfoy l'aveva mandato a farsi fottere, reagendo con fin troppa rabbia.
Per essere bello, Malfoy era assolutamente delizioso e Cal capiva Cyan. Ma per parte sua, non fece altro che bersi un altro po' di burrobirra mentre alla fine quei due si appartavano.
*
"Potter ma che...?"
Draco Malfoy non aveva fatto in tempo a dire la parola d'ordine, era stato afferrato da una presenza invisibile e trascinato di lato.
Era Potter, che lo aspettava nascosto sotto il mantello da chissà quanto. Per tutto il tempo trascorso nella stanza delle necessità... e Potter lo stava spaventando in quel momento.
Anche quando Draco si accorse che c'era un dolore sordo nel suo sguardo febbrile.
"Allora non significa niente, per te? Niente di niente? Devi dirmelo se é così, Malfoy, ora. Adesso!"
Draco Malfoy non ebbe bisogno di sentirsi dire cosa, esattamente, Harry pensava non significasse niente.
Potter non lo stringeva più così da quella notte sulla torre. Draco Malfoy restò lì, immobile, per un lungo istante, come se Harry gli avesse rovesciato addosso un secchio d'acqua ghiacciata.
Torce ardevano sopra le loro teste, ma non dissipavano il buio.
Draco Malfoy si protese fino a svincolarsi, fino a scivolare in un abbraccio muto contro la ben più imponente solidità di Harry. Chiuse gli occhi.
Potter aveva fatto per dibattersi, ma poi invece era tornata la sua presa da Cercatore, la presa della notte sulla torre.
"Non capisci? Non voglio che lo fai più con nessun altro!"
"Potter..."
"Con me. Fallo con me. Cazzo!"
Silenzio. Così lungo ed inimmaginabilmente denso che Draco Malfoy seppe l'unica cosa giusta da fare. Alzare la testa e cercare le labbra del Cercatore, ecco cosa. Non baciava nessuno da mesi. Quel pomeriggio aveva trascorso attimi lubrici e vuoti con sconosciuti, lasciandosi trasportare.
Potter lo ricambiò così disperatamente che Draco Malfoy all'improvviso aveva male in ogni parte dell'anima.
Capì senza possibilità di errore che quella sarebbe stata l'ultima volta che visitava la stanza delle Necessità con qualcun altro che non fosse lui.
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Kitten
Fanfiction[[Attenzione ⚠️ tematiche delicate ed incest]] Draco Malfoy sapeva che non gli era permesso uscire dalla stanza e non uscì. Il pomeriggio maturava e poi cadeva in lame di polverosa luce gialla sulla parete di fronte al suo letto. Il ragazzo guardò...