Carl

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Stamattina è arrivata l'istruttrice di equitazione per i miei figli. È una donna arrogante, prepotente e insolente.
Ha osato darmi degli ordini.. a me.. non sa chi sono, ma presto lo scoprirà.
Ora sono nel mio ufficio, non ho nemmeno cenato a causa della discussione avuta con la signorina Miller.
Sono immerso da fogli da firmare, altri da compilare e devo aggiornare la mia agenda di riunioni lavorative.
Sento bussare la porta del mio ufficio e dopo aver detto avanti vedo entrare Mark.
Lui è il mio autista ma è anche il mio braccio destro. Mi fido completamente di lui, ed è al mio servizio da tanti anni.
<< mi scusi signor Carl per l'inconveniente, sono sicuro che la signorina Miller non avesse cattive intenzioni>> dice Mark.
<< Mark... ora va via, la prossima volta ricordami di far fare una settimana di prova prima di assumere alla cieca>> dico.
Lui senza dire nulla, abbassa leggermente la testa a me per poi andare via chiudendo la porta.

Sono le 2:12 di notte. Ho appena finito di firmare dei documenti e ora vado in cucina a mangiare qualcosa poiché ho lo stomaco che brontola.
Entro in cucina e vedo lei, la donna che mi ha fatto passare l'appetito.
<< che ci fa qui?>> domanda lei.
<< sempre a fare domande. Si stia un po' zitta>> dico aprendo il frigorifero e prendendo della maionese con insalata.
Mi siedo sullo sgabello e cerco dei tramezzini ma non li trovo.
<< impossibile che non trovo mai nulla qui>> dico tra me e me continuando a cercare.
<< se cerca dei tramezzini sono finiti. Gli ultimi li sto mangiando io>> dice la signorina Miller.
Chiudo gli occhi e respiro profondamente cercando di non agitarmi.
<< stia zitta>> dico.
<< chi vi credete di essere?>> dice lei.
<< io sono un uomo rispettato e temuto>> dico alzando leggermente il tono di voce.
<< se non le sta bene qualcosa faccia subito le valigie e vada via>> dico.
<< si affoghi con la sua maionese>> dice per poi andare via.
Stronza di donna, non ne ho mai incontrate così e sopratutto mai nessuno mi ha mai mancato di rispetto.
Dopo essermi lavato mi sdraio sul letto e chiudo gli occhi.
Io non sono un uomo che dorme molto e soprattutto non subito, per questo decido di alzarmi da letto e di andare in balcone per sentire un po' di aria fresca.
Amo la Germania perché anche in estate c'è sempre quel bel fresco che io amo tanto.

Il giorno dopo
Sono le 7:00 del mattino ed io sono in piedi già da un'ora.
Ogni mattina vado nel mio ufficio e mi sto fino allora di fare colazione cioè alle 7:30. Mi piace portarmi avanti ed essere sempre puntuale e preciso.
<< buongiorno ragazzi>> dico vedendo i miei figli che mi aspettano a tavola.
<< buongiorno papà>> dicono loro.
<< la signorina Miller?>> chiedo a Mark.
<< non è ancora scesa>> dice lui.
Iniziamo a fare colazione e dopo 10 minuti vedo che si avvicina la signorina Miller.
<< buongiorno>> dice lei sorridendo.
Odio il suo modo di fare, odio la sua voce, odio la sua felicità, odio tutto di lei.
<< è stata avvisata che la colazione inizia alle 7:30 vero?>> dico.
<< certo. Ma non trovato i miei occhiali da sole>> dice lei.
Che sfacciata, occhiali da sole.
<< e poi questo è un carcere? Se voglio fare colazione alle 8 che fastidio le da?>> dice lei.
<< in questa casa ci sono delle regole che lei dovrà seguire. È chiaro?>> dico urlando e facendo stare tutti zitti.
<< certi uomini>> dice lei.
<< non ho capito>> dico io.
<< nulla. Parlavo tra me e me>> dice lei guardandomi male.

Sono le 10 del mattino. I miei figli stanno facendo la loro prima lezione di equitazione e non voglio perderla.
<< bravissimo Colin>> dico orgogliosamente del mio primo figlio.
<< papà guarda. So galoppare>> dice Leonor.
Io la guardo e sorrido. Mentre William, il mio ultimo figlio è abbracciato alla signorina miller .
<< William, non stare abbracciato alla signorina Miller. Lei deve insegnare>> dico duramente.
Lui si mette a piangere e viene preso in braccio dalla signorina miller.
<< lei non è per niente delicato con i suoi figli>> dice.
<< non si permetta mai più di dire a me queste cose>> dico io arrabbiato.
<< ah no? Lei non sa fare il padre>> dice.
Indurisco la mandibola, sono molto arrabbiato.
<< questa frase non doveva dirla. Si faccia gli affari suoi, lei non ha figli>> dico.
<< già.. e spero tanto che i miei futuri figli non abbiamo un padre come lei>> dice guardandomi diritta negli occhi.
Io mi siedo e continuo ad assistere alla lezione.
Continuo a pensare alle parole dette dalla signorina Miller. I miei figli devono crescere forti, non deboli, non devono cedere alle tentazioni della vita e soprattutto all'amore. L'amore per me non esiste.

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