Ormai è passata una settimana da quando sono ad Amburgo. Oggi è il mio giorno di paga e finalmente inizierò a conservare i soldi per aprire il mio maneggio.
<<buongiorno Leonor>> dico vedendola mentre esco dalla mia camera da letto.
<< buongiorno signorina Miller>> dice lei.
I figli del signor Carl sono tutti perfetti, voglio dire, si sanno comportare in ogni luogo e in ogni occasione, beh d'altronde sono stati cresciuti con le miglior tate di sempre.
<<signorina Miller, lei è sposata?>> mi domanda Leonor.
<< no, non ho mai trovato quello giusto. Aspetto che qualcuno mi faccia battere il cuore>> dico.
<< ora andiamo a fare colazione>> dico io.
Una volta entrate nella sala da pranzo noto il signor Carl leggere il giornale e alzando la testa mi guarda ma la sua parola è rivolta alla figlia.
<< buongiorno Leonor>> dice.
Io lo guardo e faccio strani versi con la faccia poiché sono infastidita. Se a lui non piace la verità non è colpa mia.
<< papà. Oggi con la signorina Miller andremo a fare un picnic. Vuoi venire con noi?>> dice Rose.
<< cosa? Un picnic? Signorina Miller venga subito fuori insieme a me>> dice il signor Carl con sguardo infuriato.
Una volta fuori mi punta il dito contro.
<< lei è tenuta a fare ciò per cui è pagata. Non porterà i miei figli a fare il picnic>> dice.
<< lei non si rende conto che i suoi figli hanno bisogno di svago. Non possono stare 24 ore su 24 chiusi in questa gabbia>> dico arrabbiata.
<< come si permette? Lei non è nessuno per decidere sulla vita dei miei figli>> dice.
<< lo so. Ma quando saranno più grandi non si lamenti se i suoi figli saranno dei ribelli>> dico.
<< non fiatare>> dice lui.
<< ma io>> dico
<< non parli>> dice lui attento.Sono le 16 del pomeriggio e i ragazzi mi stanno supplicando di portarli a fare il picnic.
<< ragazzi, vostro padre mi ha ordinato di non portarvi>> dico.
Vedendo i loro sguardi tristi mi dispiace.
<< ma, non ho mai preso ordini da nessuno, quindi andiamo senza dire nulla>> dico.
<< ma se ci becca nostro padre>> dice Colin
<< non ci beccherà>> dico io.Dopo aver preparato il necessario per andare al picnic sgattaioliamo per il bosco.
<< ragazzi è bellissimo qui>> dico stupita.
<< quando eravamo piccoli nostro padre ci portava sempre qui>> dice Colin.
<< come mai ora non passa del tempo con voi?>> chiedo
<< non lo so. Forse perché siamo più grandi>> dice.
<< si ma vostro fratello William ne ha bisogno, non pensi? Lui ha solo 4 anni>> dico.
<< si. Ma noi siamo cresciuti con la nostra tata Candice, ora lei è morta, ma è stata come una mamma>> dice sempre Colin.
Non mi domando sulla madre non voglio essere indiscreta. Per una volta tengo la bocca chiusa e mi meraviglio di me stessa.
<< signorina Miller Lei è bellissima, non è come le nostre ex insegnanti>> dice Rose.
<< grazie tesoro. Anche voi siete meravigliosi>> dico abbracciandoli.
Sono le 20 di sera e noi siamo appena tornati dal picnic.
Non siamo stati cercati da nessuno e questo penso sia un sollievo. Entro nella mia stanza e mi faccio una doccia fresca.
<< signorina Miller>> sento urlare il signor Carl.
<< cazzo.. che vuole ora>> dico tra me e me.
mi sbrigo a cambiarmi e una volta fatto esco dalla stanza.
<< Mark>> dico vedendolo sul ciglio della porta.
<< il signor Carl ha richiesto la sua presenza nel suo ufficio>> dice facendomi strada poiché non conosco dove si trovi il suo ufficio.
Arrivati davanti la porta noto due guardie immobili.
<< ma sono dentro il castello della regina Elisabetta?>> dico ridendo.
<< signorina Miller perfavore>> dice Mark per poi aprire la porta dell'ufficio del signor Carl.
<< buonasera signor Carl, ho prelevato la signorina Miller>> dice Mark.
<< prelevato>> dico. << non sono un pacco>> dico ridendo.
<< perfavore Mark. Lasciaci soli>> dice il signore Carl.
<< si sieda>> mi dice.
<< preferisco stare in piedi>> dico.
<< ho detto di sedersi>> dice con aria da cattivo.
<< come siamo irascibili oggi>> dico.
<< non si permetta mai più a prendere decisioni senza chiedere il permesso>> dice.
<< che decisioni?>> dico.
<< ha portato i miei figli a fare il picnic>> dice lui.
<< oh beh. Io il permesso ve l'ho chiesto>> dico.
<< e cosa le ho detto? Di no>> dice lui alzando leggermente la voce.
<< che uomo crudele che siete>> dico.
<< se non si sta zitta la chiuso nelle segrete>> dice.
<< ma in che epoca vive? Nell'800?>> dico ridendo.
<< non faccia la spiritosa. Lei è ignorante>> dice.
<< non si permetta ad offendere la mia conoscenza. L'ignorante è lei>> dico.
<< BASTA. si alzi ed esca subito fuori da qui>> dice alzando la voce e facendomi spaventare leggermente.
<< con immenso piacere>> dico alzandomi e andando via.Sono le 23:05 di sera. I ragazzi stanno dormendo ed io ho deciso di fare una passeggiata nei giardini della tenuta.
Amo il profumo dei fiori e c'è pure una bellissima fontana.
<< signorina Miller che ci fa qui?>> mi chiede Mark.
<< volevo fare una passeggiata e respirare dell'aria fresca>> dico.
<< com'è andata con il signor Carl>> mi domanda.
<< che uomo malefico>> dico.
<< non dica così.>> dice Mark
<< non ha una moglie?>> chiedo.
<< no. La moglie del signor Carl è morta 3 anni fa a causa di un male>> dice.
<< oh. Non lo sapevo>> dico sorpresa.
<< si.. il loro però è stato un matrimonio combinato. Non c'era amore in quella relazione>> dice Mark.
<< ci credo. Il signor Carl è crudele e non proverà mai amore>> dico.
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All'improvviso tu
RomanceAva Miller: 30 anni, vive a New York con i suoi genitori. È istruttrice di equitazione e un giorno vorrebbe aprire un suo maneggio. Questo sogno dovrà aspettare poiché le verrà offerto un incarico a cui è impossibile non accettare. Carl Weber: 34 a...