Ieri sera io e Ava abbiamo fatto l'amore. Non sono rimasto a dormire con lei perché il giorno dopo sarebbe arrivato Ryan e mi avrebbe visto con lei e non volevo.
Mi sono appena svegliato e sono seduto sulla sedia a fare colazione mentre leggo il giornale.
<< papà. Vieni qui è urgente>> dice Leonor chiamandomi dal bagno.
<< cosa succede?>> dico io alzandomi immediatamente e raggiungendola.
<< papà. Mi sta uscendo sangue da lì>> dice lei piangendo.
<< perché piangi? Sei diventata signorina>> dico sorridendo per non farla agitare di più, ma in realtà sono più agitata di lei perché non so come comportarmi.
<< cosa faccio ora?>> dice lei
<< non lo so. Chiamo Ava, lei saprà sicuramente cosa fare>> dico
<< Ava, pronto>> dico
<< dimmi>> dice lei
<< puoi venire a casa mia? È abbastanza urgente, non posso spiegarti qui al telefono, vieni appena puoi perfavore>> dico
<< va bene>> dice lei chiudendo il telefono.
<< vai a letto e riposati. Appena arriva Ava ti chiamo>> dico.
Dopo 30 minuti sento bussare alla porta, la apro e mi ritrovo Ava davanti.
<< ti vedo in forma dopo stanotte>> dico facendole l'occhiolino
<< non fare lo scemo>> dice lei entrando dentro casa.
<< cosa c'è di tanto urgente?>> dice lei
<< Leonor è diventata signorina ed io non so proprio cosa fare>> dico.
<< dov'è? Ci penso io>> dice lei.
<< in camera sua>> dico per poi accompagnarla.
Bussa alla porta ed entra.
<< tesoro mio>> dice Ava abbracciandola.
<< come stai?>> dice
<< bene ma sono preoccupata>> dice Leonor
<< alzati, andiamo in bagno e ti spiego>> dice Ava prendendola per mano.
Una volta in bagno io le aspetto fuori seduto sul divano e intanto leggo un libro.
<< eccoci, abbiamo fatto>> dice Ava dopo un paio di minuti
<< le ho spiegato come fare e che il ciclo arriva una volta al mese e se non arriva c'è un motivo. Vuol dire che sei incinta>> dice Ava.
<< Grazie Ava ti voglio tanto bene>> dice Leonor per poi andare in camera sua.
<< vuoi qualcosa da bere?>> dico io
<< no grazie>> dice lei cercando di non guardarmi negli occhi.
<< che hai? Perché ti allontani da me?>> dico io con voce bassa.
<< nulla>> dice lei iniziando ad agitarsi.
<< hai paura di non resistermi? Se vuoi possiamo andare nella mia suite>> dico
<< dove ti scopi le altre?>> dice lei arrabbiata
<< sei gelosa>> dico io con un sorrisetto soddisfatto
<< no>> dice lei
<< non credi nemmeno tu a quello che dici>> dico prendendo le sue mani.
<< Ryan ti ringrazia tanto per il regalo. Gli è piaciuto moltissimo>> dice
<< sono contento, sapevo che gli sarebbe piaciuto>> dico.
<< chiede sempre di te. Non ti vede da tanto e gli manchi>> dice
<< andiamo nel mio ufficio, voglio parlarti li per stare completamente soli>> dico.
Lei annuisce e mi segue nel mio ufficio.
<< perché devi parlarmi qui?>> dice lei
<< per dirti che io non sono un gran padre per i miei figli e sicuramente non lo sarò nemmeno per Ryan>> dico io.
<< perché dici così? Sei un bravissimo padre e Ryan sarebbe felicissimo di averti>> dice lei
<< no. Ava cazzo non capisci. Vorrei tanto stare con quel bambino, ma è così solare e felice ora, e stando con me lui sarebbe infelice>> dico
<< non è vero. Lui mi dice sempre che quella sera con te era felice, ha mangiato la pizza e tu gli e l'hai tagliata. Mi ha detto che sei il papà che tanto desidera>> dice.
Queste parole mi fanno venire una fitta al cuore, quel bambino non puoi aver detto quelle cose su di me, io sono stato freddo con lui e per niente dolce. Me ne sono fregati quando si è perso ed io non merito il suo bene.
<< ho paura di fargli del male, di non saperlo proteggere>> dico in lacrime.
<< è normale aver paura. Quando ero in sala parto urlavo il tuo nome tra le lacrime e quando è nato ho immaginato te al nostro fianco>> dice lei tenendo le mie mani.
<< scusa>> dico io piangendo.
È la prima volta che piango davanti a qualcuno, di solito mi contengo, ma questa volta non ci riesco.
<< scusa per non essere stato accanto a te mentre davi alla luce nostro figlio>> dico in lacrime.
Lei prende il mio viso tra le sue mani e inizia a baciarmi.
<< non fa niente. L'importante è che sarai presente ora>> dice lei baciandomi.
L'avvolgo tra le mie braccia e l'abbraccio. Inizio a darle baci sul collo e poi sul petto.
<< voglio dire subito a Ryan che sono suo padre>> dico euforico.
<< non vedo l'ora>> dice lei sorridendo.
<< noi due ovviamente non stiamo insieme sia chiaro>> dice lei
<< ovvio.. non ci ho pensato nemmeno per un secondo>> dico.
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All'improvviso tu
Lãng mạnAva Miller: 30 anni, vive a New York con i suoi genitori. È istruttrice di equitazione e un giorno vorrebbe aprire un suo maneggio. Questo sogno dovrà aspettare poiché le verrà offerto un incarico a cui è impossibile non accettare. Carl Weber: 34 a...