Ava

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La sera prima
Sono in macchina con Louis e sono completamente ubriaca. Sono stata a casa sua. Voleva fare sesso con me ma io mi sono rifiutata. Non faccio sesso con il primo che incontro e soprattutto non me la sentivo.
In macchina c'è silenzio ma viene interrotto da Louis.
<< perché non hai voluto fare sesso con me?>> mi domanda.
<< non sono innamorata Louis>> dico.
<< e di chi sei innamorata?>> dice
<< non di te>> dico
<< sei innamorata di Carl?>> dice
<< cosa dici? No>> dico io mentendo.
In realtà provo qualcosa per lui. Non so.. ho aspettato tanto tempo l'uomo giusto, so che Carl non è l'uomo giusto per me, ma mi fa sentire bene.
<< sei innamorata di lui Ava>> dice.
<< no>> dico io.
<< non mentirmi>> dice
<< non ti sto mentendo>> dico io.
<< guardami negli occhi e dimmi che non lo ami>> dice lui.
<< non posso farlo.>> dico ubriaca.
<< dimmelo cazzo>> dice lui.
<< non posso>> dico quasi piangendo.
<< vattene a piedi a casa>> dice fermando la macchina e lasciandomi in mezzo alla strada.

Il giorno seguente
Mi sono svegliata con un forte mal di testa e mi sono ricordata di ciò che è successo ieri.
Mi sento in imbarazzo perché ieri ho dato del tu a Carl.
Mi cambio e scendo. Sono in sala da pranzo  per  fare colazione e lui mi guarda senza staccarmi gli occhi d'addosso.
<< buongiorno>> dico guardandolo.
<< i bambini dove sono?>> chiedo.
<< sono dalla zia. Staranno li 2 giorni>> dice Carl.
<< non li ho salutati>> dico dispiaciuta.
<< oggi voglio portarti in un posto>> dice lui.
<< dove??>> dico io eccitata.
<< fatti trovare pronta per le 16>> dice per poi andare via.
Sono completamente sola oggi.. i bambini non ci sono ed io non so cosa fare.
vado in giardino e vedo Mark parlare con una donna.
<< Mark>> dico salutandolo da lontano.
Vedo che si avvicina a me.
<< Chi è quella donna?>> dico.
<< è splendida vero? Lei è Svetlana. È una coltivatrice>> dice sorridente.
<< ti piace?>> dico.
<< oh signorina Miller. Come può pensarlo?>> dice lui timidamente.
<< non chiamarmi Signorina Miller. Non lo fa più nemmeno Carl>> dico.
<< perché lo chiami Carl?>> dice
<< sono innamorata di lui>> dico io.
<< cosa?>> dice Mark sorpreso.
<< si.. e voglio dirglielo. La vita è breve per i rimpianti>> dico io eccitata.
<< lui sarà molto contento>> dice Mark.
<< lo pensi?>> dico.
<< si>> dice Mark.

Sono davanti la porta dell'ufficio di Carl. Vorrei bussare ma non trovo coraggio.
Faccio un grande respiro e finalmente busso.
<< avanti>> dice lui.
Entro e chiudo la porta.
<< Ava... cosa c'è di tanto urgente da dirmi?>> dice lui.
<< nulla volevo parlare con te>> dico.
<< è una cosa veloce? Sto lavorando>> dice lui.
Ci restò un po' male e per questo decido di non dire nulla.
<< quindi?>> dice lui guardandomi.
<< nulla>> dico andando via.
Mi sono innamorata di uno stronzo... cazzo. Sempre nei guai mi metto.
Sono le 16 e sono con Carl a passeggio e non so dove mi stia portando.
<< dove andiamo?>> domando.
<< siamo quasi arrivati>> dice lui tappandomi gli occhi con le mani.
<< Carl attento che cado>> dico ridendo.
<< non cadrai mai con me>> dice lui.
Da quando è così dolce? È lui o sta mentendo?
<< ok apri gli occhi>> dice lui.
Dopo aver aperto gli occhi vedo un bellissima casetta tutta in legno piena di fiori all'esterno.
<< wow.. è stupendo>> dico entrando nella casa.
<< è tua?>> dico
<< e di chi altri potrebbe essere?>> dice lui ridendo.
<< immaginavo>> dico.
<< come mai mi hai portata qui?>> dico curiosa.
<< volevo farti vedere cosa ho costruito da solo>> dice lui orgoglioso.
<< ahh... quindi vuoi che ti elogi?>> dico ridendo.
<< certo>> dice lui.
<< non lo farò mai>> dico.
<< parliamo di ieri sera>> dice lui sedendosi sul divano.
<< non ho voglia>> dico.
<< Ava... parliamone>> dice lui prendendo la mia mano destra.
Ci guardiamo per un attimo negli occhi e il mio cuore inizia a battere fortissimo.
<< licenzierò Louis>> dice lui.
<< Noo. Non farlo>> dico
<< perché non dovrei?>> dice lui.
<< ha bisogno di questo lavoro. So che ha sbagliato ieri, ma non mandarlo via>> dico.
Nei suoi occhi vedo tanta rabbia.
<< vuoi tenerlo tra i piedi? Così lo vedrai ogni volta che verrà a casa mia?>> dice lui.
<< ma cosa stai dicendo?>> dico confusa.
<< la verità... lo ami, altrimenti perché non vorresti che lo licenziassi?>> dice
<< non voglio che lo licenzi perché per non voglio che per colpa mia perdi a chi vuoi bene>> dico.
<<tu pensi che nel lavoro voglio bene a qualcuno?>> dice
<< non è così?>> dico
<< non voglio bene a nessuno... Ava... nessuno merita l'amore di un'altra persona>> dice ferendomi.
<< hai ragione... ho sbagliato a pensare che tu potessi amare qualcuno>> dico.
<< che vorresti dire?>> dice lui.
<< nulla Carl. Voglio andarmene>> dico
<< sta diluviando.. dove vuoi andare?>> dice.
Sta piovendo?? Mi ero dimenticata che sono in Germania e piove anche in Estate.
<< beh.. non parlarmi. Non voglio sentirti>> dico.
<< questa è casa mia... parlo quanto voglio>> dice.
<< smettila di fare l'egoista>> dico.
<< guarda non parlo che è meglio>> dice lui mettendosi le mani sulle tempie.
Sono le 21:56 di sera e abbiamo appena finito di mangiare.. siamo ancora intrappolati nella casetta di legno perché non ha smesso di piovere... anzi... è peggiorato tantissimo.
<< hai freddo?>> dice lui.
<< no>> dico io mentendo.
Sento che lui mi mette la sua giacca addosso. Mi giro e lo guardo.
<< cosa c'è?>> dice lui.
<< non pensavo fossi così>> dico.
<< così come?>> dice lui.
<< premuroso>> dico
<< infatti non lo sono>> dice.
I suoi occhi sono su di me.. lo sento.. sento il suo sguardo. Io vorrei non guardarlo ma non ci riesco.
<< perché mi guardi?>> dico.
<< anche tu lo stai facendo>> dice.
<< non è vero>> dico distogliendo lo sguardo.
<< io vado a lavarmi>> dico alzandomi dalla sedia.
<< no aspetta>> dice prendendomi dal polso.
<< cosa c'è?>> dico.
<< sei mai stata innamorata di Louis?>> mi domanda Carl.
<< no. Sono innamorata di un altro uomo>> dico per poi pentirmene.
<< chi?>> dice
<< non lo conosci. Vive a New York>> dico mentendo.

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