Stanotte sono stata con il piccolo William che ha avuto la febbre. Per fortuna stamattina era completamente scesa ma gli ho dato lo sciroppo come prevenzione.
Ora sono in bagno che mi sto facendo una doccia. Ad Amburgo per fortuna non fa molto caldo pur essendo estate.
<< buongiorno signorina Miller>> dice Mark vedendomi.
<< buongiorno Mark>> dico sorridendo.
<< venga a conoscere il signor Louis>> dice.
<< chi?>> dico io confusa.
<< il signor Louis è il manager del signor Carl>> dice.
<< oh capisco>> dico seguendo Mark
<< buongiorno>> dico io entrando nella sala da pranzo.
<< buongiorno>> dice il signor Louis.
Caspita è un bel l'uomo..
<< quanta bellezza vedono i miei occhi stamattina>> dice.
<< grazie>> dico sorridendo.
<< piacere io sono Louis>> dice.
<< Ava piacere>> dico stringendogli la mano.
<< puoi chiamarmi Louis e darmi del tu se ti fa piacere>> dice.
<< certo>> dico io sorridendo.
<< ok Louis. Possiamo andare>> dice il signor Carl alzandosi dalla sedia.
<< Ava... questo è il mio numero di telefono>> dice Louis dandomi un bigliettino.
<< grazie>> dico.
Vedo il signor Carl avvicinarsi a me e guardarmi male.
<< Louis va nel mio ufficio. Devo parlare un attimo con la signorina Miller>> dice il signor Carl.
Dopo che Louis è andato via rimaniamo da soli.
<< non faccia la gatta morta con lui>> dice.
<< cosa le importa? Poi io non sto facendo la gatta morta con nessuno>> dico.
<< stia attenta. Non mi provochi>> dice andando via.
Ma in questa casa sono tutti matti. Vado in cucina a mangiare qualcosa e vedo Rose seduta da sola.
<< Tesoro. Che ci fai qui tutta sola?>> dico avvicinandomi a lei.
<< oggi è il mio compleanno e papà non mi ha dato gli auguri>> dice.
Il mio cuore si ristringe fino a spezzarsi. Come può un padre dimenticarsi del compleanno della figlia?
Devo dirgliene quattro a quell'uomo.
<< auguri>> dico dandole un bacio sulla guancia e abbracciandola.
<< mi è venuta in mente una cosa>> dico sorridendo
<< cosa?>> dice lei
<< è una sorpresa. Dopo la lezione di equitazione e dopo esserci lavate vieni in camera mia okey?>> dico.
<< si>> dice lei sorridendo.
Ho in mente di farle una festa a sorpresa, insieme ai suoi fratelli.
Devo comprare dei dolci, addobbi, e naturalmente un regalo.
Sono le 19:31 di sera. abbiamo appena finito di cenare e ora insieme ai suoi fratelli, sto aspettando Rose che venga in camera mia.
Sento bussare e Colin va ad aprire la porta.
<< ecco la festeggiata>> dico abbracciandola.
Rose non riesce a smettere di sorridere e continua ad abbracciarmi.
Inizia la festa e camera mia è diventata un porcile, ma l'importante che la bimba si diverta.
La festa continua, stiamo facendo la lotta con il cuscino provocando un po di rumore ma non mi accorgo di quanto sia altro finché non sento aprire la porta di camera mia.
<< cosa succede qui?>> dice il signor Carl
rimaniamo tutti in silenzio ma io mi faccio avanti.
<< è il compleanno di sua figlia e ho deciso di farle una festa>> dico.
<< tutti fuori da qui>> dice
I figli vanno via tristi, lui mi prende dal polso e mi guarda con aria di sfida.
<< non riesco a non essere arrabbiato con lei. Come le salta in mente di fare una festa senza il mio permesso?>> dice.
<< lei lo avrebbe permesso? No. Quindi ho fatto di testa mia>> dico alzando la voce.
<< non è la mamma dei miei figli. È solo la loro insegnante di equitazione. Si faccia gli affari suoi>> dice.
<< no. Voglio bene a quei bambini>> dico.
<< e poi lei non è un padre. Un padre non si dimentica del compleanno della figlia>> dico.
Lui mi guarda arrabbiato e non credo di aver esagerato. Alcune persone si meritano certe parole.
<< sta zitta. Non sa niente della mia vita>> dice.
<< meglio così. Dev'essere una vita schifosa>> dico.
<< non si permetta mai più a dire una cosa del genere>> dice lui sbattendo la porta della mia camera.
Dopo aver fatto una doccia mi butto sul letto e decido di chiamare Louis.
<< pronto Louis?>> dico.
<< si sono io. Con chi parlo>> dice
<< sono Ava>> dico.
<< ohh Ava. Che bello sentirti. Stamattina appena ti ho vista i miei occhi non hanno smesso di guardarti>> dice.
Io sorrido e probabilmente avrò le guance tutte rosse.
<< che ne dici di vederci?>> dice.
<< quando?>> dico io.
<< stasera. Ti va?>> dice.
<< stasera?>> dico sorpresa.
<< si. Ti passo a prendere tra un'ora>> dice.
<< va bene>> dico chiudendo la telefonata.
Mi alzo dal letto e mi vesto.
Metto un vestito nero con i tacchi e mi sistemo i capelli per poi passare al trucco.
Sono le 22 di sera e sono in macchina con Louis.
<< dove siamo?>> dico una volta che Louis ferma la macchina.
<< a casa Mia>> dice
<< pensavo andassimo da un'altra parte>> dico
<< volevo stare da solo con te>> dice lui sorridendo.
Entriamo in casa sua e mi prende per i fianchi.
Sono un po' agitata ma cerco di non pensarci.
Dopo aver bevuto del vino mi prende delle mani e mi fa sedere sul letto cercando di togliermi il vestitino.
<< non credi di stare correndo troppo?>> dico
<< no. Ti desidero>> dice.
<< senti.. non mi va di fare sesso ora>> dico per poi allontanarmi da lui.
<< almeno beviamo ancora un po'>> dice lui porgendomi un bicchiere di vino.
<< domani vengo a pranzo dal signor Carl. Dopo pranzo potremmo stare insieme>> dice.
<< mi farebbe molto piacere>> dico sorridendo.
Una volta arrivata alla tenuta cerco di non fare rumore poiché indosso i tacchi.
Vedo accendersi la luce del soggiorno e vedo il signor Carl
<< che ci fa a quest'ora in piedi? E poi con tacchi e vestito>> dice.
<< sono andata a casa di Louis>> dico.
<< rispetto a lei è molto dolce>> dico ubriaca.
<< la accompagno in camera sua>> dice il signor Carl
<< no. Faccio sola>> dico per poi cadere quasi dalle scale. Ma per fortuna il signor Carl ha fatto in tempo a prendermi da dietro.
Ci guardiamo per un momento ma poi lui mi accompagna in camera da letto.
<< ok grazie>> dico una volta arrivata in camera.
<< buonanotte signorina Miller>> dice lui.
<< buonanotte>> dico.

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All'improvviso tu
RomanceAva Miller: 30 anni, vive a New York con i suoi genitori. È istruttrice di equitazione e un giorno vorrebbe aprire un suo maneggio. Questo sogno dovrà aspettare poiché le verrà offerto un incarico a cui è impossibile non accettare. Carl Weber: 34 a...