Ava

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Stasera vedrò Carl. Dopo 3 anni lo affronterò e questa cosa non mi fa per niente piacere.
<< mamma, stasera vedrò Carl>> dico
<< quel Carl?>> dice lei
<< sei sicura tesoro?>> dice lei preoccupata
<< si mamma. Devo farlo>> dico
Mentre Ryan sta giocando io vado in bagno a lavarmi. Mentre sono sotto la doccia penso all'incontro con Carl stamattina, e il suo profumo mi ha fatto riaffiorare tanti ricordi.
Il suo profumo era il mio preferito. Quando stavamo insieme ci abbracciavamo ed io annegavo nel suo profumo. Quel profumo non l'ho mai dimenticato e mai lo farò.
Oggi per la prima volta ha visto il figlio. Quando Ryan l'ha guardato negli occhi ho avuto una scossa di freddo dietro la schiena. Forse perché per la prima volta Ryan aveva davanti suo padre anche senza saperlo.
Esco dalla doccia, vado in camera, apro l'armadio e decido cosa mettere.
Sto fissando l'armadio da 10 minuti senza essere arrivata ad una scelta.
<< amore, Ryan si è appena addormentato>> dice mia mamma entrando in camera mia.
<< va bene mamma grazie>> dico.
<< ancora non ti sei vestita?>> mi domanda.
<< non so cosa mettere>> dico
<< vuoi farti bella per il tuo principe?>> mi domanda lei scherzosamente.
<< mamma>> dico.
<< scherzo tesoro. Questo ti sta da Dio>> dice mia mamma prendendo un vestito bianco dal mio armadio.
<< è il mio preferito. Ma per un incontro con lui mi sembra troppo>> dico
<< non è troppo>> dice lei facendomi l'occhiolino.
Ripensandoci devo farmi vedere forte da lui, sicura di me stessa così lui non penserà che io abbia sofferto in questi anni.
Dopo essermi vestita passo al trucco. È il mio lato forte, amo truccarmi e amo come lo faccio.
Guardo l'ora e noto che sono le 20:25. Ho ancora mezz'ora.
Così finisco di truccarmi, metto il profumo preferito di Carl. Amava questo profumo. Ora inizia la mia vendetta, lui mi ha licenziata dopo aver scoperto di un bacio, non dato da me, quel ragazzo era così ubriaco e non stava nemmeno bene mentalmente, non è stato un bacio con la lingua, ma solo a stampo.
Lui non ha voluto ascoltarmi e ha preferito licenziarmi, portando avanti da sola la gravidanza di nostro figlio.
Metto i tacchi e prendo la borsa, dopo di che vado nella camera di Ryan a controllare se fosse tutto ok, dopo aver controllato chiudo la porta e scendo le scale dirigendomi alla porta.
Sento un clacson e vedo dalla finestra una macchina nera.
<< mamma io vado>> dico a mia madre mentre è seduta sul divano a guardare la tv.
Esco da casa e vedo Mark.
<< mark>> dico abbracciandolo.
<< come stai?>> dice lui sorridendo.
<< sto bene e tu?>> dico io
<< bene>> dice per poi aprirmi lo sportello posteriore della macchina.
<< buonasera>> dice Carl.
<< Mark cosa mi racconti?>> dico io evitando il saluto di Carl.
<< scusami Mark>> dice Carl abbassando la tenda per far sì che rimaniamo da soli.
<< volevo parlare con Mark>> dico
<< lo farai dopo>> dice lui.
<< perché hai voluto vedermi?>> domando io
<< volevo parlare con te>> dice
<< fallo>> dico io.
<< non qui. Ti voglio portare in un posto>> dice
Durante il tragitto in macchina io rimango in silenzio e con la coda dell'occhio vedo Carl guardarmi più volte.
<< come sta il bambino?>> domanda
<< cosa ti interessa di mio figlio?>> dico io scontrosa.
<< infatti nulla>> dice.
<< mark puoi fermati>> dice Carl
Una volta aver fermato la macchina Mark mi apre la portiera e scendo.
<< perché mi hai portata all'empire state building?>> domando
<< qui c'è il mio ufficio>> dice
<< e cosa me ne frega?>> dico io
<< Smettila di essere così antipatica>> dice
<< dai vieni>> dice lui prendendomi per il polso.
<< non vedi che ho i tacchi? Non correre>> dico
<< sei lenta come una tartaruga>> dice ridendo.
<< mi vedi ridere? Fai delle pessime battute>> dico guardandolo male.
Si ferma di colpo e mi prende in braccio come un sacco di patate.
<< mettimi giù>> dico ma lui non mi ascolta.
<< buonasera>> dice Carl entrando dentro l'edificio è salutando il concierge.
Che vergogna. Chissà cosa penserà quello.
<< Carl mollarmi>> dico una volta entrati dentro l'ascensore.
<< mi hai fatto fare una brutta figura con il concierge>> dico.
Lui ride e mi guarda << vede tante di quelle cose che non ne hai idea>> dice
<< tipo?>> dico io
<< tante donne, avvolte anche mezze nude>> dice lui
<< le porti tu?>> dico io curiosa.
<< chi altrimenti?>> dice lui con un sorrisetto soddisfatto.
<< io non sono una delle tue tante puttane che porti qui>> dico uscendo dall'ascensore e andando via.
<< ma dove vai>> dice Carl inseguendomi e prendendomi dal polso.
<< a casa. Non voglio stare qui>> dico
<< perché ho detto che porto donne?>> dice lui
<< no>> dico
<< e per cosa??>> dice lui.
<< Carl.. non sono una delle tue puttane ok?>> dico arrabbiata.
<< non l'ho mai pensato>> dice lui
<< allora non portarmi dove porti loro>> dico io
<< secondo te porto donne qui? Sai da quanto non vedo donne? Sono due anni>> dice lui.
<< non mi devi dare spiegazioni>> dico io.
<< sicura? Sembravi gelosa>> dice lui avvicinandosi di più a me.
<< stammi lontano>> dico.
<< vieni. Ti faccio vedere il mio ufficio>> dice lui
Una volta entrati nel suo ufficio rimango sbalordita ma non lo faccio notare.
<< ti piace?>> dice lui.
<< normale>> dico io mentendo. Non voglio far accrescere il suo ego.
<< non fare la modesta>> dice lui.
<< di cosa volevi parlarmi?>> dico io
<< chi era quell'uomo con cui ti ho vista ieri al ristorante?>> dice lui
<< un amico, ma non penso ti debba interessare>> dico con sguardo serio.
<< affatto, era per sapere. E rispondi qui. Perché hai messo a tuo figlio il nome che volevamo mettere noi ad un nostro futuro bambino?>> dice lui.
Non so cosa dire. Mi sento bloccata, forse per paura che lui scopra tutto quanto e mi porti via Ryan.
<< semplicemente perché mi piaceva questo nome Carl>> dico
<< non dovevi farlo, sai quanto io ci tenevo al nome>> dice.
Ho deciso di chiamare mio figlio Ryan proprio per questo... ricordavo ancora del nome che avremmo dovuto mettere ad un nostro futuro bambino, appena è nato l'ho guardato negli occhi e dissi " ciao Ryan". Per me questo bambino è l'ultimo legame che c'è tra me e Carl, anche se lui non sa del bambino, ma io volevo che un pezzo di lui fosse mio per sempre.
<< Carl... mi piaceva il nome Ryan e l'ho messo punto>> dico.
Lui indurisce la mascella ed io lo guardo senza dire nulla.
<< stai con il padre del bambino?>> dice lui
<< no>> dico sedendomi sul divano che ha in ufficio.
<< sai quanto mi hai fatto star male?>> dice lui
<< io? Non prendiamo questo argomento guarda. Stai zitto che è meglio>> dico
<< no Ava. Mi hai fatto soffrire>> dice
<< se tu mi avessi ascoltata a quest'ora staremo insieme forse... invece hai fatto di testa tua come sempre , hai deciso tutto tu come il mio licenziamento e tutto il resto>> dico sbraitando contro di lui.
<< ti ho vista baciare un altro uomo. Cosa dovevo fare?>> dice lui.
<< quel ragazzo non stava bene di testa. Era malato Carl>> dico urlando.
<< e tu mi hai chiamata pure puttana e che per te ero morta>> dico.
<< ma tu non hai perso tempo ad aprire le gambe e farti mettere incinta>> dice.
<< questi non sono affari tuoi, e poi non sai nulla di me>> dico
<< perché hai messo quel profumo?>> mi domanda lui
<< lo metto sempre>> dico. In realtà non è vero, non l'ho mai più rimesso da quando sono andata via da lui.
<< sai la storia di quel profumo. Era nostro>> dice
<< come il nostro rifugio.. anche quello era nostro ma tu l'hai distrutto. Li abbiamo passato i momenti migliori Carl>> dico quasi piangendo. Li abbiamo concepito Ryan e per me quello rimarrà uno dei ricordi più belli di sempre.
<< sai il motivo per cui l'ho distrutto. Ero arrabbiato con te>> dice.
<< quindi tu puoi fare il cazzo che ti pare quando sei arrabbiato ed io no?>> dico.
<< non ho detto questo>> dice lui.
<< Carl non sono stupida, so bene che l'hai pensato>> dico.
Sento bussare alla porta e Carl va ad aprire.
<< buonasera signor Carl. Ho portato la cena che mi ha chiesto>> dice un cameriere.
<< grazie>> dice Carl lasciando un bel po' di mancia.
<< vieni a mangiare>> dice lui.
<< non comandi tu per me>> dico.
<< non era un obbligo. Sono le 21:30 di sera. Avrai fame>> dice lui.
Senza dire niente mi siedo di fronte a lui e inizio a mangiare.
<< ho fatto preparare questo perché sapevo che fosse il tuo piatto preferito>> dice lui.
Quando dice queste cose mi fa dimenticare le dispute tra di noi e vorrei baciarlo, per fortuna mi contengo.
<< grazie>> dico.
Dopo aver finito di cenare ci sediamo sul divano e lui mi guarda senza dire nulla.
<< cosa vuoi da bere?>> dice lui.
<< aspetta non dirmelo... whisky?>> dice lui sorridendo.
<< esatto>> dico io.
<< ti ricordi?>> domando io.
<< non ho mai dimenticato nulla di te>> dice lui.
<< tu di me sicuramente>> dice lui.
Questo suo modo di fare mi fa innervosire per questo mi alzo dal divano e con tutta fretta prendo la borsa e apro la porta.
<< ma che stai facendo?>> dice lui chiudendo la porta con una mano.
<< lasciami andare>> dico continuando a guardare la porta.
<< cosa ho detto ora?>> dice lui.
<< pensi che io ti abbia dimenticato? Pur volendo non potevo farlo>> dico arrabbiata e con le lacrime agli occhi.
<< l'hai fatto>> dice lui iniziando ad agitarsi
<< stai zitto non sai nulla>> dico io.
<< so solo che ti sei fatta scopare dal primo che hai incontrato e ti sei fatta mettere pure incinta>> dice lui urlandomi contro.
<< non sai nulla Carl. Sta zitto>> dico iniziando a tirargli pugni sul petto.

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