Sono passate due settimane da quando abbiamo detto tutto a Ryan e una settimana dopo ho affrontato questo argomento con i miei figli. I primi tre sono più grandi e hanno capito la situazione, William avendo 7 anni ha avuto fatica a capire, ma sa di avere un fratello più piccolo.
Ora sto aspettando Ava che mi porti Ryan. Il fine settimana sta con me poiché io e ava abbiamo concordato così.
Sto cercando di fare del mio meglio come padre per non far mancare nulla a Ryan, ho iniziato a fare per la prima volta il latte nel biberon poiché ai miei figli non l'ho mai fatto, ci hanno pensato sempre le tate, ma questa volta sarà diverso.
Sento bussare alla porta, la apro e vedo Ryan buttarsi addosso a me.
<< papà>> dice sorridendo.
<< piccolo mio>> dico prendendolo in braccio.
<< Ciao eh ci sono anche io>> dice Ava.
<< impossibile non notarti>> dico
Lei è troppo affascinante e da quando è diventata mamma ancora di più.
<< questa è il borsone con dentro tutto il necessario per Ryan>> dice.
<< grazie>> dico sorridendo.
Vedo Ava correre in bagno e non capisco il perchè.
La seguo e la vedo inginocchiata davanti il gabinetto a vomitare.
Mi avvicino a lei e le tengo i capelli mettendo l'altra mano sulla sua schiena iniziando ad accarezzarla.
<< che succede?>> domando
<< non lo so, mi è venuta la nausea all'improvviso>> dice lei.
<< ti do un po' di acqua, aspettami qui>> dico.
Dopo aver prendo l'acqua vado in bagno e mi siedo accanto a lei.
<< grazie per l'acqua>> dice lei.
<< nulla>> dico.
<< vuoi che ti porti in ospedale?>> dico io preoccupato
<< noo sarà un virus>> dice lei.
<< ora vado. Sta attento a Ryan ti prego>> dice lei.
Una volta rimasti soli mi metto a giocare con Ryan che si sta divertendo tantissimo. Ha la stessa risata di sua madre ed io mi ci perdo completamente.
<< piccolo vieni qui>> dico facendo sedere Ryan sulle mie gambe.
<< sei felice che io sia il tuo papà?>> gli chiedo
<< tantissimo>> dice Ryan abbracciandomi.
<< papà>> dice Ryan
<< dimmi amore>> dico
<< me lo fai un fratellino?>> dice lui
Io trattengo le risate, perché penso che con Ava sarà praticamente impossibile concepire un altro bambino, poiché è così distaccata da me.
<< poi vedremo>> dico io
<< ma io lo voglio>> dice Ryan mettendo il broncio
<< devi chiedere alla mamma. È dalla pancia della mamma che stanno i bimbi prima di nascere>> dico io.
Vedo gli occhi di Ryan chiudersi, così lo porto nella sua nuova camera che ho fatto fare a casa mia e lo metto sul lettino.
Vado in camera mia e mi metto sul letto, vorrei tanto avere Ava al mio fianco, la amo tantissimo e questo non gli e l'ho mai detto. Prendo tra le mani le foto che abbiamo fatto tre anni fa ad Amburgo quando eravamo felici, quando era tra le mie braccia e potevo ancora assaporare le sue labbra.
<< quanto vorrei averti qui accanto a me>> dico guardando la foto.
<< vorrei dirti mille volte quanto ti amo per poi fare l'amore e infine guardare l'alba>> dico.
Prendo il telefono e decido di chiamarla.
<< Dimmi, è successo qualcosa a Ryan?>> dice lei
<< no nulla di tutto questo, Ryan sta dormendo.
Volevo sentirti>> dico
<< Carl ti prego>> dice lei sospirando
<< no aspetta. Voglio vederti, voglio dirti delle cose>> dico.
<< Carl perché rendi le cose più difficili?>> dice lei
<< non le sto rendendo difficili. Voglio solo che tu sappia delle cose, vieni a casa mia ti prego, ne ho bisogno>> dico
<< dammi cinque minuti>> dice lei chiudendo.
Sono impaziente di aspettarla, voglio vederla, sentire il suo profumo e accarezzarla.
Sento bussare la porta e mi fiondo subito ad aprirla.
Eccola lì, sul ciglio delle porta in piena bellezza.
<< vieni>> dico io prendendola dalle mani e portandola in camera da letto.
<< Carl, che fai? Potevi parlarmi pure in soggiorno>> dice lei
<< voglio farlo qua>> dico
<< dimmi, cosa c'è di così importante?>> dice lei
<< Ti amo, ti amo dal primo momento che ti ho vista, ti ho amata di più dopo aver fatto l'amore per la prima volta e ti amerò per sempre Ava>> dico dopo anni.
Lei resta in silenzio e continua a fissarmi.
<< dimmi qualcosa>> dico
<< non so che dirti, ho aspettato così a lungo di sentirmelo dire che ora non mi sembra vero>> dice lei
<< resta qui stanotte ti prego>> dico impaziente
<< non possiamo Carl, non voglio che succeda qualcosa>> dice lei
<< cosa vuoi dire?>> dico confuso
<< sappiamo benissimo entrambi che se resto qui faremo l'amore>> dice lei.
<< perché ti desidero, ti voglio Ava>> dico.
Cazzo se la voglio, voglio averla tutta per me ma non capisco questa sua resistenza.
Inizio a baciarla con passione e inizio ad alzarle la maglietta, in questa passione viene travolta anche lei e inizia ad ansimare ad ogni mio bacio.
<< no aspetta, aspetta Carl>> dice lei allontanandosi da me.
<< cosa ti prende?>> dico io.
<< vorrei tanto stare con te ma non posso>> dice lei
Sono confuso, perché non vuole stare con me? Cosa cazzo le prende ora?
<< perché? Dammi una motivazione>> dico io arrabbiato
<< non possiamo>> dice lei.
Sono esausto, stufo di questa situazione, o mi dice cosa le prende o addio.
<< sto perdendo la pazienza Ava, dimmi che ti prende, ho diritto di saperlo>> dico.
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All'improvviso tu
Roman d'amourAva Miller: 30 anni, vive a New York con i suoi genitori. È istruttrice di equitazione e un giorno vorrebbe aprire un suo maneggio. Questo sogno dovrà aspettare poiché le verrà offerto un incarico a cui è impossibile non accettare. Carl Weber: 34 a...