Carl

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Mi ha chiamato Ava disperata, dicendo che Ryan è scomparso. Oggi l'ho sentita dopo due mesi. Ancora non l'ho perdonata e non riesco a farlo.
<<Mark. Preparami la macchina. Esco>> dico.
<< subito signore>> dice lui.
Una volta in macchina inizio a correre pensando a questa situazione troppo stressante.
I miei figli sono cresciuti con tate, io non sono mai stato presente. Non ero presente durante la gravidanza della mia ex moglie e non ho assistito a nessun parto.
Sono stato un padre orribile e non so come si faccia il padre, un bambino di 3 anni è difficile da gestire e non voglio che cresca con me, poiché sarò un padre di merda.
Sono le 19:45 di sera ed io sono seduto su una panchina di Central Park. Sto guardando il cielo quando all'improvviso sento delle mani sulle mie gambe. Abbasso lo sguardo e vedo Ryan.
<< ciao>> dice Ryan sorridendomi.
<< non devi parlare con gli sconosciuti>> dico freddamente.
<< tu sei un amico della mamma vero?>> dice lui con la sua vocina tenera.
<< non più>> dico cercando di evitare Ryan.
Lui cerca di sedersi accanto a me ma non ci arriva così io lo prendo e lo faccio sedere.
<< grazie>> dice lui abbracciandomi.
Rimango immobile, non riesco a muovermi.
<< che ci fai qui tutto solo?>> dico io
<< non volevo stare all'asilo>> dice.
<< ma così fai preoccupare la mamma>> dico.
<< ho fame>> dice lui toccandosi il pancino
<<cosa vuoi da mangiare?>> dico io
<<la pizza>> dice lui lanciandomi un sorriso.
<< devo portarti a casa. Tua mamma è preoccupata>> dico
<< nooo>> dice lui mettendo il broncio
<< lei non mi vuole bene>> dice lui triste
<< ma cosa dici? La mamma ti ama>> dico.
<< non è vero. Perché non mi ha fatto conoscere il mio papà. Lei dice che lui è molto impegnato ma secondo me non mi vuole>> dice.
Sto odiando di più Ava in questo momento.
Prendo in braccio Ryan e lo porto in macchina.
<<dove andiamo?>> mi domanda lui
<<a mangiare la pizza>> dico io.
Vedo un grande sorriso nel suo sguardo e mi ricorda Ava. Ha lo stesso sorriso di sua madre.
Arrivati in pizzeria lo metto a sedere ed io faccio lo stesso di fronte a lui.
<< come la vuoi la pizza?>> chiedo.
<<Rossa con la mozzarella>> dice lui.
È tanto buffo quando parla, ma parla così bene per avere 3 anni.
Dopo aver ordinato le pizze aspettiamo 20 minuti e finalmente arrivano le pizze.
Una volta che il cameriere mette la pizza a Ryan lui mi guarda in silenzio.
<< cosa c'è?>> dico io.
<< non so tagliarla>> dice lui.
<< a me la taglia sempre la mamma oppure Dennis>> dice
<< chi è Dennis?>> chiedo io.
<< il fidanzatino della mamma>> dice lui.
Ah quindi si è fidanzata. Complimenti a lei. Sono felice.
<< si comporta bene con te Dennis?>> domando io.
<< si. Ma avvolte quando la mamma non c'è ed io sono solo con lui, mi sgrida. Una volta mi ha preso dal braccio e mi ha fatto male>> dice Ryan mostrandomi il braccio destro.
Dentro di me sento una rabbia indescrivibile. E Ava così intelligente non si è accorta che il suo fidanzato maltratta suo figlio? Dio che ceca.
Una volta aver tagliato la pizza a Ryan inizia a mangiarla per poi sporcarsi.
<< sei un pasticcione>> dico.
<< vuoi un gelato?>> dico
<< no ho male al pancino poi>> dice lui.
Siamo in macchina e alla radio stanno facendo sentire la canzone mia e di Ava " someone like you" di Adele.
Ryan inizia a cantarla e lo guardo. << la conosci questa canzone?>> gli domando
<< si me la canta sempre la mamma>> dice.
Non pensavo che Ava ricordasse ancora questa canzone, ma soprattutto che la cantasse al figlio.
Dopo 20 minuti di macchina immersi nel traffico sono arrivato nella mia seconda casa situata a Chelsea un quartiere di manhattan.
Vengo in questa casa quando voglio stare da solo, ma in questo caso è perché ho il piccolo Ryan con me.
Durante il tragitto pizzeria casa si è addormentato, per questo lo prendo in braccio e lo porto a casa mia.
Una volta arrivato a casa lo metto nella stanza degli ospiti e gli tolgo le scarpe con la maglietta sporca di sugo e gli metto una maglietta che non entra più a William.
So quanto starà soffrendo Ava senza sapere nulla del figlio. Non l'ho chiamata per farla soffrire ancora di più, per tutto il male che mi ha fatto nascondendo Ryan.
È ora di chiamarla così mi butto sul divano e digito il suo numero.
<< pronto>> dice lei
<< tuo figlio è con me>> dico
<< cosa cazzo stai dicendo? Da quanto?>> dice lei urlando
<< da un bel po di ore>> dico
<< e quando cazzo volevi dirmelo?>> dice
<< stai calma. È a casa mia, sta dormendo. Ti mando la posizione>> dico per poi chiudere il telefono.
Sono sotto la doccia e sento bussare alla porta.
<< arrivo>> dico mettendomi un asciugamano intorno alla vita.
Apro la porta e mi ritrovo davanti Ava. Mi guarda il petto e per un attimo non parla.
<< entra>> dico.
<< dov'è mio figlio?>> dice lei iniziando a cercare in tutta casa come una dannata.
<< è qui>> dico per poi facendole strada verso la camera dove dorme Ryan.
<< amore mio. Ma cosa mi combini?>> dice Ava andando vicino a Ryan e baciandogli la mano.
<< vuoi qualcosa da bere?>> le chiedo.
<< no voglio solo portare mio figlio a casa>> dice.
<< è stanco>> dico.
<< non te ne frega. E poi come mai è con te?>> dice lei.
<< non lo so nemmeno io. Ero a Central Park, lui mi ha riconosciuto e si è avvicinato a me>> dico.
<< può rimanere qui a dormire. Domani lo porto io all'asilo>> dico.
<< per domani hanno chiuso le scuole. C'è allerta rossa. Informati>> dice lei.
<< scusami se sono stato con tuo figlio>> dico
<< si infatti. MIO figlio>> dice lei marcando per bene la parola mio.
<< ora Ho iniziato una vita con un uomo accanto>> dice lei.
<< Dennis? L'uomo che maltratta tuo figlio?>> dico
<< cosa stai dicendo? Dennis è un ragazzo d'oro>> dice lei.
<< si. Oro finto>> dico
<< dici così solo perché sei geloso>> dice lei.
<< geloso? No. Ti sto dicendo di stare attenta>> dico.
<< perché stai continuando a guardare il mio petto?>> dico
<< non è assolutamente vero>> dice lei.
<< invece si>> dico io avvicinandomi di più a lei.
<< il tuo caro Dennis non ti fa godere abbastanza?>> dico io mettendogli una mano sopra il suo sedere.
<< stai fermo>> dice lei.
<< sento il tuo respiro affannarsi. Questo vuol dire che hai voglia di me>> dico sussurrando nel suo orecchio.
<< il mio ragazzo mi fa godere abbastanza. Più di quanto tu non abbia mai fatto>> dice lei.
<< ah si?>> dico io in preda ad un attacco di gelosia.
<< valuta tu>> dico portandola in camera mia.
<< che stai facendo?>> dice lei.
<< se mi dici di non volerlo mi fermo>> dico mettendo una mano dentro le sue mutande e toccandole la parte intima.
<< è sbagliato Carl>> dice lei.
<< non voglio tradire Dennis>> dice lei.
<< davvero stai insieme a quel coglione?>> dico io togliendole i pantaloni.
<< Dimmi di fermarmi Ava. Dimmelo>> dico io.
Ho una voglia pazzesca di lei.
<< non farlo. Non fermarti>> dice lei.
Ora sono sicuro che anche lei ha voglia di me come io ne ho tanta di lei.
Inizio a toglierle il reggiseno e mentre lo faccio ho due dita dentro di lei.
<< Carl>> dice lei ansimando.
<< cosa c'è?>> dico io ansimando Insieme e lei.
<< è sbagliato>> dice lei continuando a baciarmi.
<< dici?>> dico io togliendomi i boxer rimanendo completamente nudo.
Ora ci separano solo le sue mutande che sono completamente bagnate.
Le tolgo le mutande e ora non c'è nulla che ci divide.
La faccio stendere sul letto e mi posiziono in mezzo a lei. Le apro le gambe e con un colpo solo entro dentro di lei provocando le piacere.
<< ahhh siii>> dice lei ansimando sempre più forte.
<< Quanto mi è mancato>> dice lei.
<< Dennis non ti fa godere?>> dico io.
<< più di te>> dice lei provocandomi.
Così inizio a fare dei movimenti molto forti.
<< Carl basta basta>> dice lei.
<< non stai godendo?>> dico io
<< no>> dice lei.

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