CAPITOLO 39

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Chase e Zaria sono già in città, mentre papà e la sua compagna saranno qui a momenti: il giorno tanto atteso è arrivato. Finalmente la scuola è finita e posso reputarmi una donna matura; ripasso le ultime parole prima del discorso. Non avrei voluto farlo io, ma i professori hanno insistito e non ho potuto rifiutarmi. La mamma è già seduta insieme agli altri, aspettando che io ritiri il diploma e che mi faccia portavoce di tutti. Dopo la consegna, con le lacrime agli occhi per l'emozione, fisso la platea che è immobile in mia attesa. Dave mi guarda per inviarmi un incoraggiamento e solo attraverso il suo sguardo, riesco a farmi coraggio. Sistemo il microfono, fingo un colpo di tosse e riprendo fiato. K:- In tutti questi anni ho avuto modo di conoscere varie sfumature della mia persona: inizialmente ero riservata, insicura e paranoica. Non credevo che potesse esistere un'alternativa a ciò che mi portavo dentro da tempo. Quando si hanno delle paure talmente forti da farti mancare il fiato, è difficile restare sui propri passi ragionando nel miglior modo possibile. Le superiori mi hanno tolto tanto, forse troppo ma ho imparato a mie spese che nulla accade per caso e che anche le cattive esperienze possono aiutarti a diventare una persona migliore, per gli altri ma soprattutto per te stesso. Sicuramente molti di voi si staranno chiedendo perché io sia qui a riportare delle inutili parole su carta e devo ammettere che anche io, dapprima, non avrei voluto trovarmi in queste condizioni ma ascoltare ciò che gli altri hanno da dire, è uno dei migliori doni che la vita potesse donarci. Settimane fa ho perso una persona a me cara, la quale non ha mai smesso di credere nelle mie potenzialità invogliandomi a combattere e a non arrendermi mai. Se non accetti di convivere con l'ansia, essa inizia a straripare ogni parte di te, portandoti nel baratro più assoluto dove vi è difficile trovare una luce. Difficile però, non è sinonimo di impossibile: questo ho avuto modo di capirlo grazie alla mia famiglia e ai miei amici che non hanno mai perso l'occasione di restarmi accanto, anche quando tutto sembrava crollare... loro erano lì con me. Circondatevi di persone che vi facciano stare bene e non rimuginate mai sul passato, perché ciò che è andato... è andato per sempre. Spero che voi abbiate preso una saggia decisione. Buona fortuna a noi e ai prossimi maturandi, che la vita ci sia lieve! Un applauso sentito invade la stanza, riportandomi alla realtà; finisce un'avventura affinché ne inizi un'altra. La mamma e il resto del gruppo si avvicinano a me, riservandomi un grande abbraccio. Z:- Bel discorso, davvero. C:- Sí dai, per questa volta te la faccio passare. M:- Chase, smettila di prendere in giro tua sorella. Alzo gli occhi al cielo, dandogli poi una gomitata. Chase finge di essersi fatto male, inviandomi un'occhiataccia. K:- Mi dispiace, non ti ho visto. T:- Hai altri impegni? K:- Non saprei. Rivolgo il mio sguardo verso la mamma, in attesa di una risposta. Lei fa un cenno di negazione con la testa. K:-Nessun impegno. M:- Abbiamo deciso di andare in spiaggia per festeggiare. ELLA:- Puoi invitare anche Dave se vuoi. K:- D'accordo, glielo chiederò. T:- Ci vediamo lí, alle otto in punto. K:- A dopo. Giunta sulla spiaggia insieme a Dave, ad accoglierci ci sono Meghan, Timotei, Elijah, Morgan ed Ella come al solito insieme a tanti altri studenti. T:- Ben arrivati. K:- Credevo fosse un qualcosa di più ristretto. M:- Doveva esserlo, ma Vanessa e le sue tirapiedi hanno avuto la stessa pensata. D:- È un tipico di Vanessa. E:- Non l'ha presa molto bene quando Ella è stata premiata come reginetta del ballo. K:- Almeno non si è strappata i capelli dalla testa. Tutti scoppiamo a ridere. ELLA:- Alla fine hai deciso dove andrai? K:- Harvard ha rifiutato la mia domanda; per un po' di tempo ho pensato di trasferirmi a Boston, ma Stanford è sempre stata la mia seconda scelta quindi andrò lì. E:- Ci saranno comunque dei centri di ricerca. K:- Mi sono già informata e la Stanford ha un ottimo corso di potenziamento; verrò comunque a trovarti dato che la Stanford collabora con la Boston University. M:- Partiremo e perderemo ogni forma di contatto. K:- Potremo sempre tornare qui per le vacanze. T:- Abbiamo sempre le videochiamate a disposizione. K:- In un modo o in un altro, troveremo una soluzione. Ore 00:01: io e Dave siamo seduti sulla sabbia, con i piedi immersi nell' acqua salata del mare. Ho la testa appoggiata sulla sua spalla, mentre lui mi regge le gambe con le sue solide mani. K:- Sei veramente sicuro di volerti prendere un anno sabbatico? D:- Ho delle cose da risolvere qui con mio padre, non posso permettere che passi altro tempo. Resto in silenzio, allungando le mie mani verso le sue. Sembra di essere tornati alla prima volta in cui ci siamo incontrati: stesso posto, stesse persone, stesse sensazioni di sempre. Il tempo passa ma i sentimenti, quelli veri, restano immutati per sempre.

Cinque anni dopo...
Qui alla Stanford ho avviato delle ricerche insieme agli altri studenti di medicina, so di aver fatto una promessa a Jonathan e non perdo l'intenzione di mantenerla. Trovare una cura a tutti gli effetti per il cancro è ancora un po' presto, ma grazie ai miei studi sono riuscita a fondare un'associazione per i malati oncologici. Si chiama Jonathan's Foundation in memoria del suo ricordo e della sua battaglia contro un mostro invisibile: chi soffre merita giustizia e io spero davvero con tutta me stessa di riuscire un giorno a renderlo fiero di me. Dave, invece, ha deciso di iscriversi alla facoltà di giurisprudenza, sebbene suo padre non fosse tanto d'accordo. Sin da piccola ho sempre sognato di vivere la favola perfetta, ma adesso posso dire che anche nell' imperfezione c'è la perfezione e che ad ogni fine c'è un inizio, così come ad ogni inizio c'è una fine. Io sono Kyla e questa è la mia storia.

La scena si conclude con la canzone Here we are ( English version) di Part-time friends.

The strength to stay alive- La forza di restare in vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora