CAPITOLO 13

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Dopo il trasferimento di Jonathan, la mia vita non ha fatto altro che complicarsi e sinceramente seppur mi faccia male l'idea di non doverlo più rivedere, sono certa di aver intrapreso la giusta strada. Nelle ultime settimane mamma mi è stata molto vicino: ho preso una bella influenza che mi ha tenuta a letto per dieci giorni, privandomi di tutte le forze a disposizione. Inoltre, dopo avermi ritrovata sul pavimento in quelle condizioni, non ho potuto non spiegarle il motivo. Per lei avrei dovuto avvertire Jonathan e non stare al gioco di Isabel, ma non le ho raccontato del bacio, il che probabilmente cambierebbe tutto. Jonathan mi ha contattata per sapere come stessi, ma ho lasciato mia madre farci da tramite. Ho promesso ad Isabel che non mi sarei più intromessa tra di loro e io le promesse le mantengo sempre, specialmente se devo farmi perdonare per qualcosa. I miei amici appena hanno scoperto tutto mi sono venuti a trovare ogni santo giorno; sembravo una malata da curare. Devo ammettere, però, che la cosa non mi sia così tanto dispiaciuta. A lavoro Cleo mi ha coperto i turni e mi ha addirittura avvertita dell'arrivo di un nuovo collega; insomma l'ho lasciata in buone mani. Il capo di mamma stranamente è stato premuroso e quindi le ha permesso di tornare prima a casa. Ella mi ha parlato del suo nuovo ragazzo, Elijah e Meghan hanno ufficializzato la loro relazione, Timotei mi ha riportato delle sue serate passate a chattare con alcuni amici di vecchia data e Morgan del ragazzo con cui si sta sentendo. Vorrei spoilerarti tutto, ma lascio che sia lei a farlo: è la sua storia.

MORGAN'S POV

Dove eravamo rimasti? Ah, giusto. L'appuntamento che mi aveva organizzato Ella...M:- Stasera esco, non aspettatemi per cena. PAPA' DI MORGAN:- Si può sapere dove vai? M:- In un locale qui vicino, sarà una cosa veloce. Non vi accorgerete nemmeno che manco. MAMMA DI MORGAN:- E va bene, ma ritorna prima delle ventitré... domani c'è scuola. M:- Chiaro. Mamma e papà non sono sempre così accondiscendenti come credi, oggi non hanno pensieri per la testa ma chissà il domani cosa ci riserverà. La mia camera è tutta in disordine e, come al solito, non riesco a trovare la mia macchina fotografica. Oltre alla danza, mi appassiona molto anche il mondo della fotografia; scatto foto a tutte le cose che appaiono speciali davanti ai miei occhi, le appendo in camera mia e quando le emozioni negative prendono il sopravvento, le ammiro. Mi fanno sentire viva, proprio come la danza; sono come l'ossigeno quando l'anidride carbonica invade i polmoni. Intravedo, tra i vari fogli sparsi a terra, un oggetto di colore nero e non esito un secondo a saltare dalla gioia: l'ho trovata finalmente. Sono stupida se ti confesso che la sto abbracciando? Sfortunatamente vengo interrotta dal suono del mio cellulare: è Ella. M:- Ella, dimmi? E:- Ti stai preparando per l'appuntamento? M:- C'è ancora tempo. E:- Mancano solamente tre ore, non c'è mai abbastanza tempo. M:- Sta' tranquilla, sono molto rapida nel vestirmi. E:- Peccato che io sia già davanti casa tua... M:- Ti apro solo perché sei tu, altrimenti ti avrei fatto patire al freddo. E:- Questa camera è uno schifo, dobbiamo assolutamente darle una sistemata. M:- Io sto bene così e poi cos'hai in quella busta? Non dirmi che si tratta di ciò che penso... E:- Non ti sbagli... vediamo un po' cosa posso consigliarti. ( sfilando dalla stessa una serie di abiti eleganti). M:- Tu sei pazza. E:- Da dove iniziamo? (canzone di riferimento Maps di Maroon 5) Trentacinque vestiti provati e riprovati dopo... E:- Questo è perfetto. M:- Chapeau. ( inchinandomi). Insieme abbiamo optato per un vestito lilla con motivi floreali, per dei tacchi medio-alti dello stesso colore e una borsetta color carne. E:- Passiamo ai capelli adesso. Ella pettina delicatamente ogni singola punta partendo dalla parte più alta; vuole che io sia perfetta e perché non accontentarla? Ci tiene tanto. E:- Delle treccine ai lati sarebbero il massimo. M:- Mi affido a te. E:- Un po' di rossetto e sei pronta. M:- Wow, sono completamente un'altra persona. Ella sei una maga della trasformazione, non dubiterò di te mai più. E:- Non c'è di che, ora vai. Ore 20:06: mi siedo al tavolo e attendo che il ragazzo si presenti, sempre se non si tratta di una truffa. Dopo venticinque minuti di dura attesa... MATTHEW:- Morgan giusto? M:- Matthew?  MATTHEW:- Sei proprio come nella foto, non credevo di potermi fidare eppure... M:- Credimi anche per me è la stessa cosa, non sai mai cosa aspettarti. È decisamente bello e non so per quale motivo mi affascini così tanto. È proprio vero che bisogna farsi avanti. MATTHEW:- Ordiniamo? M:- Certo. (rispondo imbarazzata) Il suo aspetto è favoloso: ha i capelli e gli occhi neri che richiamano la sua camicia, delle mani soffici al tocco e un profumo capace di incantarti a distanza di metri. Ore 22:15... MATTHEW:- E' stata proprio una bella serata, potremmo risentirci comunque. ( passandomi un foglietto di carta) M:- E' stato un piacere anche per me. MATTHEW:- Alla prossima allora. M:- Alla prossima. Muoio dalla voglia di raccontare tutto ad Ella... M:- Mi ha dato il suo numero di telefono!! E:- Pazzesco, racconta tutto. Da quel momento non abbiamo smesso di scriverci un secondo. Sono davvero felice; lui mi rende felice.

The strength to stay alive- La forza di restare in vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora