Prologo

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Terre del Regno Joseon - Provincia di Busan, Novembre 1805


Il rumore della pioggia battente non gli consentiva di prendere sonno, continuava a rigirarsi nel letto in preda ad un senso di frustrazione crescente.

Era accaduto tutto troppo in fretta. Jimin ancora non riusciva a capacitarsi di tutti i cambiamenti susseguitisi nell'arco di pochi mesi nella sua vita.

Il primo terribile colpo era stata la scomparsa prematura di Kyong, la sua migliore amica. Poi c'era stato il matrimonio dell'amato fratello Jiwoo.

Non che questo fosse stato un evento negativo, anzi il fratello era davvero felice insieme al suo Daeshim, ma inutile negare che, nonostante si sentisse estremamente egoista, era stato difficile separarsi da lui. Ed infine la decisione del padre, Lord Park Dongmin Visconte di Hallasan, di trasferirsi per un periodo nella caotica Seoul, con partenza prevista per l'indomani. In realtà il genitore l'aveva fatto per cercare di distrarlo dalla tragica fine della dolce Kyong, ma Jimin aveva tutt'altra intenzione.

L'unica cosa che gli faceva sentire meno il senso di vuoto che l'affliggeva era il pensiero che finalmente avrebbe potuto indagare davvero sulla scomparsa della ragazza. L'uomo che ne aveva causato la morte avrebbe pagato. Aveva fatto questa promessa il giorno del funerale e l'avrebbe mantenuta. Ad ogni costo.

Andare a Seoul era anche un ottimo modo per smettere di pensare all'uomo che da quasi due mesi popolava i suoi sogni. Lord Min Yoongi, Duca e Signore di Daegu. L'uomo che per quasi un mese aveva corteggiato Jiwoo, fin quando non era stato evidente l'affetto che legava sempre più il fratello al futuro marito.

A quel punto l'uomo era scomparso dalle loro vite, ma Jimin non aveva smesso di pensare a lui, purtroppo. A quei magnetici quanto affilati occhi nerissimi, quasi da felino, e al viso dai lineamenti eleganti con una carnagione chiarissima, su un corpo forte quanto proporzionato. Alla mandibola decisa, il naso dritto e lievemente rotondo in punta subito sopra a labbra disegnate di certo dalla Dea Luna in persona.

Si rendeva perfettamente conto del fatto che non c'era assolutamente nulla in lui che potesse attrarre un uomo come Lord Min. Era come se Jimin fosse sempre stato l'ombra a protezione del fratello minore, così distratto e allegro, sempre pronto a fidarsi ciecamente e a perdonare. Ma pur sempre un'ombra, schiva e silenziosa.

Non era affascinante e luminoso come Jiwoo, il quale attirava immediatamente l'attenzione su di sé ogni qualvolta faceva il suo ingresso in un qualunque luogo. Era come se emanasse una speciale luce, con i suoi luminosi ed insoliti occhi verdi, un incarnato roseo delizioso e i lucenti capelli biondo ramati, per non parlare del suo carattere affabile e dolce. Non avrebbe mai potuto competere in bellezza con il fratello, non con i suoi ingestibili capelli biondo cenere, la pelle perennemente diafana e gli occhi di un castano piuttosto chiaro decisamente particolare.

Oh, certo Jimin era piuttosto colto, per essere un Omega, ma questa era semmai una caratteristica negativa per la maggior parte degli Alpha, e anche per la maggior parte degli altri Omega di sua conoscenza.

Non che lui la pensasse così! Anzi, era molto grato al padre per avergli permesso di farsi un'istruzione superiore alla media, dato il modo in cui venivano visti gli Omega uomini e le Omega donne con un'istruzione, ma non si illudeva certo che ad un uomo come il Duca potesse andare a genio qualcuno come lui, specialmente se era stato tanto attratto dal dolce e aggraziato Jiwoo.

Sì, il cambiamento sarebbe stato una grande opportunità per liberare la mente dal Duca e concentrarsi piuttosto sulle ricerche che aveva intenzione di condurre riguardo Kyong e la sua scomparsa.

The song of the Nightingale - Il canto dell'usignoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora