Capitolo 2

556 34 35
                                    

Lo sguardo del ragazzo era fermo e la voce decisa quando parlò.

"Vostra Grazia voi mi fate un grande onore davvero, tuttavia vi prego di accettare le mie scuse, poiché devo declinare la vostra gentile proposta."

Le parole rimasero sospese nell'aria per qualche istante, poi Lord Min chiese con voce appena alterata dall'irritazione "Immagino che avrete quantomeno una motivazione da addurre al vostro rifiuto. Sareste tanto cortese da comunicarmela?"

Il minore sollevò il mento e strinse le labbra, ma non proferì parola. A quel punto il Duca sbottò, infastidito sul serio "Immagino abbiate qualche altro spasimante, come vostro fratello prima di voi!" Ma il lampo di stupore, rapidamente celato, che attraversò lo sguardo del giovane gli disse che non era così. Forse non uno spasimante, magari era lui a voler sposare qualcuno che però non si era fatto avanti. Cercò per un momento di focalizzare i suoi vaghi ricordi del periodo trascorso a Busan e riguardanti il giovane.

L'aveva visto spesso intrattenersi durante pranzi informali o festicciole private con il vecchio e ricco Conte di Devon con cui intavolava lunghe e fitte conversazioni, eppure aveva pensato si trattasse di una semplice conoscenza di famiglia. E se così non fosse stato? Del resto per quale ragione un giovane Omega avrebbe dovuto passare tanto tempo con un uomo così avanti negli anni, di cosa potevano mai discorrere tanto a lungo? E se era così perché il ragazzo avrebbe dovuto volere il matrimonio con un Alpha tanto più vecchio, se non per denaro? Sentì una sorta di ribrezzo chiudergli la gola. Sapeva che avrebbe dovuto girare sui tacchi e andare via ma non riuscì a trattenersi.

"O forse siete più furbo di vostro fratello e avete in mente qualcuno di altrettanto ricco ma più anziano? Magari al titolo di Duca Consorte preferite la libertà che vi darebbe uno sposo in là con gli anni, di sicuro di poche pretese e ben disposto a cedere ad ogni vostro capriccio. Come ad esempio il buon Conte di Devon."

Il disprezzo che trasudava dalla voce dell'Alpha lo colpì come uno schiaffo in pieno volto, ancor più delle offensive parole che gli aveva rivolto. Distese le braccia lungo i fianchi e serrò con forza i pugni. La voce uscì tesa e quasi strozzata.

"Voi non sapete nulla di me, signore. Non avete dimostrato il minimo riguardo o gentilezza nel fare la vostra proposta, ne avete parlato come si trattasse di affari. E forse per voi tutto sommato si tratta solo di questo, ma per come la vedo io dev'esserci ben altro."

Min Yoongi fece un passo verso di lui, puntando gli occhi freddi e duri nei suoi. "Ad esempio?"

Jimin deglutì faticosamente ma non indietreggiò

"Innanzitutto affetto e fiducia reciproci. E poi stima. Al mio rifiuto mi avete insultato dichiarandomi interessato solo al denaro e affermando che il Conte sia di poche pretese, insinuando di fatto, che avrebbe potuto accontentarsi di me, come se fossi l'ultima delle scelte possibili. Mi avete insultato, signore, nella mia stessa casa. Ora vi prego di lasciarla."

Le parole lo colpirono con violenza. Si rese conto del fatto che il giovane aveva perfettamente ragione, aveva esagerato e questo era quanto. Gli rivolse un rigido inchino "Mr. Park, -disse usando volutamente un tono freddo per prendere maggiormente le distanze- mi spiace di avervi fatto perdere tanto tempo. E mi dolgo profondamente delle offese arrecatevi. Tolgo il disturbo." Uscì da quella maledetta casa come un fulmine, senza nemmeno attendere che l'anziano maggiordomo gli aprisse il portone, e sbattendoselo alle spalle, con grande sgomento del Visconte che attendeva pazientemente fuori del salotto.

Mentre rientrava a casa, deciso a levarsi quella fastidiosa questione dalla mente, si rese conto che non ci riusciva. Avrebbe semplicemente dovuto rivolgere le sue attenzioni verso uno o una dei tanti Omega in età da marito che c'erano sul mercato matrimoniale, eppure il volto tirato, pallido e ferito di Mr. Park continuava ad affacciarglisi fastidiosamente alla mente. Inoltre, il pensiero di qualche bellissimo ragazzino poco più che maggiorenne, non lo attirava affatto.

The song of the Nightingale - Il canto dell'usignoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora