Epilogo

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Contea di Daegu, Dicembre 1806


La piccola Angel Kyong Jiha Min urlò a gran voce il suo arrivo in questo mondo, con grande gioia del Duca, il quale attendeva impaziente nella camera adiacente la stanza dove suo marito stava partorendo.

Aveva perso il conto delle ore di travaglio.

Ore che aveva trascorso nervosamente a controllare costantemente l'orologio a pendolo mentre consumava il tappeto col suo avanti e indietro costante. Guardò l'anello al proprio anulare destro. Glielo aveva regalato Jimin per il loro anniversario di fidanzamento e recava inciso a rilievo lo stesso usignolo che adornava la collana indossata ogni giorno dal minore e che lui gli aveva donato.

L'aveva trovato sul cuscino avvolto nella stessa striscia di seta azzurro avio accompagnata da un biglietto recante la dedica:

Il tuo calore e il suo canto sono state le prime cose che ho percepito al mio risveglio, dopo la nostra prima notte insieme.

Ti amerò per sempre,

Jimin 


Sorrise al pensiero della dolcezza del suo Omega.

Un attimo dopo la cameriera di Jimin aprì la porta comunicante e gli rivolse un sorriso radioso.

"Il dottor Jung dice che potete entrare, Vostra Grazia."

"Ti ringrazio, Gladys. Loro stanno...?"

"Stanno benissimo, Yoongi." gli rispose con un sorriso smagliante Hoseok al posto della domestica, mentre usciva dalla camera abbassandosi le maniche della camicia.

In quei mesi erano diventati amici, e l'Alpha era stato contento di aver avuto l'indubbia competenza dell'uomo ad aiutare Jimin nella sua prima gravidanza.

"Grazie, Hobi."

"Va da loro, su, ti aspettano." ribattè il medico facendogli l'occhiolino.

Gli rivolse un cenno di ringraziamento e si diresse a passo improvvisamente incerto verso la porta aperta.

La stanza era inondata dalla fredda luce invernale ma riscaldata da uno scoppiettante fuoco che ardeva nel caminetto. Al centro l'imponente letto a baldacchino accoglieva suo marito e sua figlia. All'improvviso fu come se tutto il suo mondo si fosse ridotto alle due meravigliose creature presenti in quella camera.

Guardò con attenzione Jimin, mentre si avvicinava lentamente. Appariva stanco ma in estatica ammirazione della piccola creatura con gli occhi chiusi tra le sue braccia.

Sedette accanto a loro e cinse le spalle di Minie con delicatezza. Lui poggiò di riflesso la nuca nell'incavo della sua spalla ed emise un lungo sospiro di pura felicità.

"Stai bene, amore mio?"

"Sono stanco ma non potrei stare meglio. Sono insieme all'uomo che amo e stringo fra le braccia nostra figlia. -gli rivolse il più dolce dei sorrisi- Che altro potrei volere di più?"

"Io non desidero altro, Jiminie. So che il parto è stato doloroso e non voglio che tu soffra ancora. Mai più, tesoro mio."

L'Omega corrugò leggermente la fronte e lo guardò per un lungo istante prima di rispondergli "Non sono una creatura fragile, Yoongi. E voglio avere degli altri figli da te. Inoltre bisognerà fare qualche altro tentativo per l'indispensabile erede maschio, non credi?" aggiunse con aria ammiccante, mordendosi il labbro inferiore.

All'Alpha si rimescolò subito il sangue nelle vene. Non facevano l'amore da un bel po' di tempo ormai, per via dell'ultimo periodo piuttosto difficile della gravidanza e, nonostante si fossero dati piacere in altri modi, l'intimità completa col minore gli mancava quindi bastava davvero poco per risvegliare il suo desiderio.

"Come il mio bellissimo comanda." rispose con un sorriso ammiccante dipinto in volto, prima di dargli un bacio piuttosto lungo ma estremamente delicato sulle labbra soffici.

Poi tutta la sua attenzione fu catturata dal minuscolo fagottino con la pelle raggrinzita e rosa acceso, che ora dormicchiava placidamente tra le braccia di Jimin. Si allungò a baciare le minuscole manine e un leggero odore di pulito e di bambino gli arrivò alle narici, subito accompagnato da un persistente profumo di fiori d'arancio.

L'odore di sua figlia.

Un'emozione enorme gli strinse il cuore mentre guardava la piccola creatura frutto dell'amore suo e di Jimin.



Fuori dalla finestra il canto di un usignolo accompagnò i primi istanti di vita della piccola Angel, cullata dall'amore dei suoi genitori.



The End~







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Ho amato molto questa storia e sono felice poiché penso di essere riuscita a scriverla nel modo in cui mi ero ripromessa. Non esattamente la classica Omegaverse, ma spero sia piaciuta anche a voi e che qualcosa di positivo vi abbia trasmesso e magari anche lasciato. 

Grazie a tutti. Grazie a chi l'ha seguita, letta, votata e commentata. E grazie anche a tutti i lettori e le lettrici che l'hanno seguita in silenzio. Grazie di essere stati con questi due tesorini e con me fino alla fine del viaggio.


Un abbraccio virtuale 

~Lilly 💙

The song of the Nightingale - Il canto dell'usignoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora