Capitolo 7

457 29 19
                                    

Yoongi non ci vide più! Quel piccolo impertinente avrebbe capito subito che non poteva rigirarselo tra le dita come voleva. Lo strinse a sé in una morsa ferrea e lo baciò con rudezza, non c'era traccia della dolcezza della sera precedente e Jimin capì che era una punizione più che un vero e proprio bacio. Eppure non riuscì a trattenere un gemito di piacere e a non aggrapparsi alle sue ampie spalle.

Non gli avrebbe permesso di giocare con lui in quel modo, si disse Yoongi, mentre approfondiva sempre più il contatto e cercava al contempo di mantenere il controllo. Lo stava solo punendo per la sua sfrontatezza, non si sarebbe mai aspettato che lo schivo ragazzo conosciuto quattro mesi prima nascondesse un simile temperamento. Eppure questo aspetto del suo carattere gli piaceva ogni giorno di più.

E sentirlo aggrapparsi a lui in quel modo, sentirlo gemere di piacere sotto l'impeto della sua passione lo fece eccitare rapidamente, a quel punto le mani scesero ad accarezzargli gli avambracci per poi spostarsi in vita e risalire lentamente fino al costato stretto, i pollici subito sotto l'attaccatura dei pettorali che cominciò ad accarezzare da sopra il tessuto del panciotto in raso e della camicia che il biondo indossava.

Jimin si accorse di stare ansimando quando Yoongi staccò le labbra dalle sue e si spostò a dargli piccoli baci bollenti lungo le guance e gli zigomi, per poi arrivare ai lobi sensibili delle orecchie iniziando a stuzzicarli con la lingua. Un lungo brivido lo percorse in tutte le membra nel sentire il suo alito caldo sul collo, subito prima che tornasse ad impadronirsi delle sue labbra socchiuse e gli facesse scivolare sinuosamente la lingua umida in bocca. L'Omega emise un piccolo sobbalzo al contatto e si aggrappò alle sue spalle con più forza, affondandogli le unghie nella giacca.

Poi l'Alpha premette il bacino contro di lui e Jimin sentì la sua prominente virilità spingergli contro il basso ventre, vicino alla propria. Iniziò a sentirsi accaldato, umido e teso tra le gambe, il membro che cominciava a pulsare dolorosamente.

"Y-Yoongi... -mormorò confuso dalla reazione del suo corpo, chiamando istintivamente l'Alpha per nome ed eliminando le formalità tra loro- ...t-ti prego io... non so cosa mi succeda, m-mi sento strano."

E Yoongi capì di essersi spinto nuovamente oltre il limite.

Al diavolo! Era mai possibile che non riuscisse a controllarsi in presenza di Jimin? O perdeva le staffe, come non gli accadeva con nessun altro, oppure perdeva il controllo della sua libido!

Si staccò bruscamente da lui.

"Bene, questo ti insegni a non prenderti gioco di me, Jimin." gli disse con distacco.

In realtà ce l'aveva più che altro con sé stesso ma si accorse troppo tardi, dal suo sguardo stupito e ferito, che il minore non si era aspettato tanta freddezza dopo la passione appena dimostratagli.

Sentì un lieve e persistente senso di colpa lasciargli un gusto amaro in bocca ma si scrollò la sensazione di dosso.

Andava bene così, si disse, che questo gli servisse di lezione per capire che non era sufficiente l'attrazione che provava per lui per poterselo rigirare tra le mani come voleva. "E ora dimmi quel che voglio sapere, una buona volta!"

Jimin non poteva crederci! L'aveva appena baciato e toccato in un modo sconvolgente, facendolo sentire vivo come mai gli era capitato prima, e ne era rimasto affascinato e spaventato al contempo. Glielo aveva confessato credendo che l'avrebbe capito e che avrebbe condiviso il suo coinvolgimento magari rassicurandolo, invece lui era rimasto freddo, impassibile e l'aveva guardato con distacco, come se fosse uno stupido ragazzino a cui aveva solo voluto impartire una lezione.

Non aveva significato nulla per lui!

Né il bacio dolce e passionale della sera precedente, né quel che era appena successo. Erano solo mezzi per raggiungere un fine.

The song of the Nightingale - Il canto dell'usignoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora