Capitolo 1

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Seoul, Gennaio 1806


Era quasi l'alba mentre Jimin si osservava stancamente nello specchio della sua toeletta. I suoi occhi erano spenti e cerchiati da ombre scure, l'incarnato opaco e le labbra tirate. Doveva riposare di più o suo padre si sarebbe preoccupato per la sua salute. In realtà il suo aspetto stanco era dovuto alle nottate in bianco trascorse presso la casa da gioco di Madame LeBlanche nei panni della disinibita Miss Rosé. I suoi sforzi lo stavano avvicinando sempre più al dissoluto Lord Yeongsu Choi, Marchese di Ulsan, l'uomo che era quasi certamente la causa della morte di Kyong. Si alzò e si diresse lentamente verso il letto, dove sapeva avrebbe dormito almeno fino a mezzogiorno, contrariamente alle sue abitudini in campagna.

Min Yoongi scese dalla carrozza davanti a Hallasan House, la dimora di città della famiglia di Jiwoo, l'Omega che avrebbe voluto sposare. In realtà non era stato guidato da chissà quali grandiosi sentimenti per il giovane, era semplicemente un ragazzo bello e remissivo, con un'ottima educazione, di buona famiglia e con una dote sostanziosa. Ed era quello di cui aveva creduto di aver bisogno. Ma doverlo corteggiare era stata una seccatura poiché era in competizione con un uomo che aveva già l'affetto del ragazzo, e sospettava dall'inizio che il padre gli avrebbe concesso libertà di scelta, incurante della ragione.

Lui era un Duca, di conseguenza un partito sicuramente migliore del nobiluomo di campagna di cui si era invaghito il giovane, eppure dopo un mese di corteggiamento la cosa non era andata come sarebbe stato più logico. E, se ora si trovava lì, era perché aveva capito che gli sarebbe convenuto dedicare le sue attenzioni a Jimin, il fratello maggiore. Un ragazzo con attrattive così limitate avrebbe sicuramente ceduto rapidamente alla richiesta di un vantaggioso matrimonio.

All'età di trent'anni a Yoongi serviva un marito che gli assicurasse un erede al titolo, e che successivamente si dedicasse serenamente alla crescita dei figli in campagna, dove aveva intenzione di relegare il marito una volta assicuratosi che fosse in attesa di un bambino.

Non che avesse mai ignorato i suoi doveri presso l'ancestrale tenuta dei Min, ma aveva tutta l'intenzione di continuare a dedicarsi con costanza anche alla sua vita in città.

Con le eleganti cene all'Hybrid Club in compagnia degli amici, le sedute del Consiglio Reale, le partite nelle case da gioco preferite e gli incontri nella palestra di boxe di Gentleman Razer.

Mr. Park di anni ne aveva già ventisette, quindi poteva ritenersi fortunato dalla proposta che lui stava per fare al padre.

All'inizio l'aveva a malapena notato, come fosse una sorta di ombra silenziosa ai margini della luce del bel Jiwoo. Poi si era reso conto degli sguardi incuriositi e discretamente interessati che il giovane gli lanciava, quando credeva di non essere osservato. Non era una bellezza folgorante e non riusciva nemmeno a percepire molto il suo odore, ma non era nemmeno brutto e quell'accenno di profumo che aveva sentito non gli era dispiaciuto, sarebbe riuscito a svolgere i doveri coniugali senza troppe difficoltà, inoltre aveva comunque ciò che più gli premeva, ovvero l'educazione e la discendenza da una buona famiglia. Sicuramente anche un'ottima dote, ma di quello lui non aveva certo bisogno. Visto l'interesse, modestamente celato, che gli aveva dimostrato non avrebbe esitato a cedere alla sua richiesta di matrimonio. Aveva aspettato fino a quel momento solo perché sarebbe parso oltremodo sconveniente passare dal corteggiamento di uno dei fratelli Omega a quello dell'altro senza lasciar passare un ragionevole lasso di tempo. Oramai comunque erano passati quattro mesi, tempo più che sufficiente per chiedere la mano del giovane. Con questi pensieri in mente si diresse a passi svelti al portone principale, ansioso di concludere la questione.

La lettura pomeridiana della corrispondenza del Visconte Park fu interrotta dal discreto bussare di Joseph alla porta del suo studio. L'anziano maggiordomo gli annunciò l'atteso arrivo di Sua Grazia il Duca e Signore di Daegu. Il nobiluomo aveva inviato nella prima mattinata un biglietto in cui faceva richiesta di un incontro privato nella sua residenza. Lord Dongmin si chiedeva ancora cosa potesse volere Min Yoongi, quando lo fece accomodare nel suo salotto privato.

The song of the Nightingale - Il canto dell'usignoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora