Capitolo 10

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Lady Molan, gentile come sempre, accolse Jimin e suo padre all'ingresso e li condusse nel salone principale, che era stato trasformato per la serata in modo a dir poco spettacolare, anche più sfarzoso della prima volta che vi aveva messo piede. Lunghi tralci di edera intrecciati a nastri colorati pendevano dagli alti soffitti, mentre un'infinità di rose decorava il resto della sala. Peccato che ancora il suo futuro sposo non si vedesse da nessuna parte! Poco dopo il loro arrivo furono raggiunti da Mrs. Rose Kim, Seokjin e Taehyung, così passò parecchio tempo prima che Jimin riuscisse a prendere in disparte la Marchesa e chiederle dove fosse il nipote. La donna, evidentemente a disagio, gli disse che era certa sarebbe arrivato a breve. Tuttavia al momento dell'inizio delle danze di Min non v'era traccia così l'Omega, nonostante avrebbe voluto danzare almeno il primo ballo con lui, accettò di ballare con Mr. Edward Kelsey, un giovane piuttosto affascinante proveniente da un altro Paese che gli fu presentato da un'amica della Marchesa Hee.

Il ragazzo, scuro di capelli e con intensi occhi verdi, era indubbiamente molto bello e ne era fin troppo consapevole, ma tutto sommato era anche una piacevolissima compagnia.

Osservava Jimin affascinato mentre conduceva una conversazione molto gradevole e leggera che contribuiva a farlo sentire spensierato e a fargli godere la serata. Si chiese perché non avrebbe dovuto, dopotutto la festa era dedicata a lui e al Duca ma se l'Alpha non aveva l'intenzione di presentarsi, mettendolo così in ridicolo davanti ai loro amici e familiari per non parlare di tutta la nobiltà presente, almeno si sarebbe divertito finché avesse potuto.




Yoongi, i pugni serrati lungo i fianchi e la mascella contratta, osservava da una certa distanza il suo fidanzato che sorrideva contento e rilassato, ben stretto tra le braccia di un giovane Alpha affascinante che lo divorava con gli occhi.

"Hyung sarà meglio che ti rilassi, sembri sul punto di ammazzare qualcuno! Non ti facevo un tipo geloso, sai?" la voce di Jungkook lo raggiunse appena un attimo prima che si dirigesse in mezzo alla pista da ballo, rischiando così di fare una scenata la sera della sua stessa festa di fidanzamento. Si appoggiò nuovamente alla colonna, da cui non si era nemmeno reso conto di essersi staccato. "Tranquillo, non ho intenzione di mettermi in ridicolo. Inoltre non ho nessun motivo di essere geloso." mentì Yoongi.

Kook lo osservò di sottecchi in silenzio per qualche secondo "Uhm, già. Sai è davvero affascinante il tuo fidanzato stasera, non so proprio come tu abbia potuto definirlo un po' scialbo, una volta. Tutti gli uomini in sala con un minimo di sangue in corpo ne stanno ammirando la figura delicata e le deliziose forme, amico. Me compreso."

Yoongi si girò di scatto verso l'altro e si fermò a pochi centimetri dal suo viso, l'espressione completamente distorta dalla rabbia "Che cosa hai detto?!" una luce feroce negli occhi metallici e la voce ridotta a un sussurro basso e minaccioso.

Gli occorse qualche secondo per cogliere la luce sarcastica negli occhi di Jungkook e capire che lo stava volutamente provocando "Stai giocando col fuoco, amico. Il fatto che ci conosciamo da una vita non deve farti credere di poter parlare così del mio fidanzato, nemmeno per scherzo! E ora dimmi chiaramente che diavolo stai cercando di insinuare!"

L'altro, che non si era mosso di un millimetro, riprese a parlare con calma e molto lentamente, come tentasse di fare capire un concetto molto semplice ad un bambino un po' lento di comprendonio. "Cerco solo di farti ammettere con te stesso che il tuo fidanzato ti è tutt'altro che indifferente. E se ho ragione sarà meglio che tu stia attento e te lo tenga ben stretto. Ora, poiché non voglio litigare con te, gradirei rimettessi una certa distanza tra noi, prima di terminare il discorso."

The song of the Nightingale - Il canto dell'usignoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora