The song of the Nightingale - Il canto dell'usignolo

Capitolo 20

Trascorsero un paio di giorni prima che giungessero nuovamente notizie dal misterioso ricattatore e quando infine arrivò la lettera gli uomini di Mr. Proctor erano già appostati nei punti strategici della proprietà, pronti a seguire il ragazzino di cui si era servito questa volta il misterioso mittente. Poche righe vergate in un'elegante calligrafia recitavano:

Presenziate al ballo indetto da Lady Berkwood mercoledì della settimana prossima. Riceverete un invito. Ci incontreremo lì, Vostra Grazia, e vi fornirò istruzioni su ciò che dovrete fare per mantenere il vostro segreto.

Quando Jimin terminò di leggere fremeva di rabbia. Eppure si sentiva anche confuso, l'uomo non temeva che incontrarsi in un luogo tanto affollato fosse poco saggio anche per lui? Espresse i suoi dubbi al marito il quale ci rifletté un attimo su, in silenzio, prima di giungere ad una conclusione "Probabilmente è certo del fatto che non potresti comunque chiedere aiuto a nessuno per non correre il rischio di essere smascherato."

"D'accordo ma mi farebbe scoprire la sua identità, e a quale scopo? Insomma avrebbe potuto tentare di ricattarmi senza farmi sapere mai chi c'era dietro a tutto questo. Non capisco."

"Nemmeno io e questa storia non mi piace. Se lo riterrò pericoloso non ti recherai al ricevimento. Ci andrò solo io per dare un'occhiata in giro e vedere se qualcuno che non ha motivo di farlo mi chiede notizie riguardanti la tua assenza. Nel frattempo però aspettiamo di vedere se gli uomini appostati qui intorno riusciranno a scoprire qualcosa."

Il Beta e uno dei due Alpha mandati dall'investigatore rientrarono dopo più di tre ore e riferirono direttamente a Yoongi e a Mr. Proctor nello studio del Duca stesso. Purtroppo avevano perso l'uomo una volta giunti in paese. Avevano continuato a cercare per più di un'ora dopo averne perso le tracce, ma inutilmente. Per sicurezza era rimasto uno di loro, l'altro Alpha, a sorvegliare la libreria in cui lo avevano visto entrare per l'ultima volta. Avevano interrogato il ragazzino che aveva consegnato il messaggio a Black Shadow Court, il quale però aveva potuto riferire solo che l'uomo incappucciato non si era mai mostrato in viso. Stessa versione fornita dall'altro ragazzo, di cui il ricattatore si era servito la prima volta. I due uomini rientrati poterono solo riferire con certezza assoluta che chi aveva pagato il ragazzino era alto, di corporatura robusta, aveva tolto per un attimo il cappuccio, mostrando così capelli neri come l'inchiostro, ed era vestito come un nobiluomo.

Non molto per un'identificazione.

E di certo non si trattava del Marchese, anche se Yoongi era già stato sicuro del fatto che l'uomo non si sarebbe mai abbassato a fare il lavoro sporco anche prima di ricevere questa ulteriore conferma. Si considerava troppo superiore per occuparsi direttamente della faccenda, o peggio per rischiare di essere visto. Doveva indagare sulle conoscenze di Choi, di cui questi poteva essersi servito, senza però perdere di vista la possibilità che si trattasse di qualcun altro che aveva riconosciuto Jimin come la misteriosa Miss Rosé. Intanto avrebbe fatto controllare gli spostamenti degli amici più stretti del Marchese, di cui anche Minie gli aveva parlato: i fratelli Cheung.

***

Han Cheung uscì fuori dal suo nascondiglio, sotto il sedile della carrozza, dopo più di venti minuti di viaggio. Venne fuori imprecando e si stiracchiò le membra indolenzite, passò una mano tra i folti capelli neri per rimetterli in ordine e legarli nuovamente dietro la nuca con un cordino. A quel punto posò lo sguardo sul suo compagno di viaggio. Diavolo! La prossima volta avrebbe fatto scomodare lui che aveva un fisico più asciutto del suo ed era leggermente più basso, tanto più che era stata una sua trovata.

E poi odiava nascondersi e architettare elaborate trame, preferiva lo scontro diretto. Quello che adorava i giochetti era senz'altro l'uomo dagli slavati occhi cerulei e i lunghi capelli castano scuro che gli stava seduto di fronte.