Capitolo 16

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Yoongi si volse lentamente a guardarlo e avanzò con passo silenzioso. "Vi siete divertito molto stasera, mio caro." il tono era freddo, quasi distaccato e Jimin percepì che il pericolo era ancora maggiore che se avesse urlato. Doveva stare attento e scegliere con cura le sue prossime parole.

"Come del resto tutti gli invitati al ballo, credo, milord." cercò di apparire rilassato, seppur con scarsi risultati.

"Dite? Uhm... -mosse qualche altro passo verso di lui e Jimin si trattenne a stento dall'indietreggiare- Di certo si sono divertiti molto tutti coloro che sono stati deliziati dalla vostra leggiadria sulla pista da ballo."

"I-io... beh io credo che... sì insomma sia stato divertente per tutti. Certo."

"Già, per tutti. E sono stati proprio in tanti, mio caro, a divertirsi con voi stasera." la voce era divenuta tagliente adesso.

Jimin arrossì per l'offesa palese e sentì la rabbia crescere. Non era di certo colpa sua se lui l'aveva minacciato di chissà quale rappresaglia in caso di disobbedienza e poi ignorato per il resto della serata. Certo aveva ballato con tanti cavalieri diversi, ma non per questo aveva fatto nulla di sconveniente, non concedendo più di un ballo a testa a nessuno degli uomini in questione. E sicuramente non meritava che l'Alpha lo insultasse così.

Alzò la nuca e si raddrizzò cercando di darsi un contegno "Non mi avete proibito di ballare, ma solo di farlo con Mr. Kelsey, ed io vi ho obbedito. Del resto non ho fatto nulla di indecoroso, milord. Ho solo ballato con alcuni gentiluomini." disse con voce distaccata. Capì subito che assumere quell'atteggiamento di superiorità e sfida era stato uno sbaglio.

"Alcuni? -ruggì Yoongi raggiungendolo con una sola falcata, per poi afferrarlo per le braccia in una morsa implacabile- Non giocare con me, Jimin. Ti sei fatto toccare e stringere tra le braccia di qualunque Alpha presente in sala, sposato o meno che fosse!" il viso ad un soffio dal suo era pallido e tirato, Jimin aveva gli occhi sgranati e furenti con la bocca socchiusa, rossa, umida ed invitante.

Senza dargli il tempo di protestare Yoongi lo baciò con foga ed insinuò la lingua tra le sue labbra, afferrandolo per i capelli e facendogli reclinare il capo all'indietro. Scese con una scia di baci incandescenti lungo la mascella poi il collo elegante e arcuato di suo marito. Il lungo gemito sommesso che ottenne in risposta fece reagire istantaneamente la sua virilità che si tese dolorosamente contro la stoffa delle brache.

Emise una sorta di ruggito basso mentre sentiva il suo Lupo premere per ristabilire il proprio possesso sull'Omega e lo sospinse verso il tavolo da toeletta, con un colpo del braccio sgomberò il piano dai pettini d'argento, dalla tabacchiera e dagli altri effetti personali, lo fece voltare verso lo specchio e lo sospinse in avanti, facendogli posare i palmi delle mani sul tavolo.

Lo specchio rifletteva lo sguardo incupito di Yoongi alle sue spalle. Era chiaro ciò che aveva in mente e un brivido di eccitazione lo percorse in tutte le membra, facendo sì che si domandasse che accidenti aveva che non andava per desiderare tanto che suo marito lo prendesse in quel modo.

L'Alpha gli sfilò rapidamente la giacca e il gilet gettandoli a terra, un istante dopo slacciò la camicia con movimenti veloci ed efficienti per poi abbassargliela con uno strattone sulle spalle, facendolo sobbalzare e scoprendogli così il torace coi larghi capezzoli rosei già gonfi, turgidi e protesi.

Jimin era incatenato dallo sguardo di possesso e desiderio con cui Yoongi lo osservava attraverso lo specchio. L'Alpha gli afferrò con delicatezza i pettorali e prese a massaggiarli ritmicamente sulle punte indurite dal desiderio, poi con una mano scese a slacciargli i pantaloni, abbassandoglieli solo dietro insieme alle mutande con uno strattone, lasciandoli arrotolati poco sotto le natiche tonde e sode.

The song of the Nightingale - Il canto dell'usignoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora