Capitolo 21

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Jimin rimase a lungo come paralizzato, dopo che Yoongi si fu allontanato. Non riusciva a ragionare in maniera lucida in quel momento. Quasi senza rendersene conto si diresse lentamente verso il grande lago di fronte alla casa. Aveva bisogno di riflettere con calma e in solitudine.

Come erano arrivati a questo? Non avrebbe mai voluto che lui prendesse le distanze in un modo tanto drastico, si era solo spaventato nel rendersi conto della forza improvvisa con cui era stato assalito dal bisogno di protezione e dalla sensazione di appartenergli completamente.

Eppure avrebbe dovuto essere rincuorato dalla decisione di lui, poiché ogni giorno che passava in sua compagnia lo amava sempre più profondamente. Il modo in cui aveva preso a cuore la faccenda di Kyong, il suo grande senso di responsabilità nei confronti delle sue terre e di tutti coloro i quali dipendevano da lui, il suo senso di giustizia.

Ma più di tutto il modo in cui si prendeva cura di Jimin stesso, in cui lo toccava, facendolo sentire desiderato e protetto. Rispettato. Cose a cui si stava abituando e che l'avrebbero sempre più cullato nell'illusione di un matrimonio che potesse, prima o poi, divenire d'amore.

Invece un distacco rapido sarebbe stato senza ombra di dubbio la soluzione migliore.

Eppure non riusciva a rallegrarsi delle parole di Yoongi, sentiva solo un gelo sempre più profondo avvolgergli il cuore.

Aveva detto che se gli avesse negato i suoi diritti coniugali, il patto sarebbe saltato. In parole semplici si sarebbe preso un amante. Il pensiero lo lacerò con violenza, togliendogli per un attimo il respiro. Si premette le mani sull'addome, mentre il mondo iniziava a girargli vorticosamente intorno. Cercò di respirare a fondo e calmarsi. Allontanarsi da lui era la cosa migliore. Lo dimostrava la rapidità con cui aveva detto che lo avrebbe sostituito non appena Jimin gli si era negato. Era la cosa migliore per sé. Se lo ripeté più volte cercando di convincersi, ma invano.

Si avvicinò ad una delle panchine in pietra che costeggiavano il lago mentre tentava di calmare i battiti del cuore e riprendere a respirare normalmente. Era forse troppo stretto il panciotto nuovo? si domandò senza fiato, poco prima che la visuale si restringesse e iniziasse a sentire un fischio acuto nelle orecchie.

Sedette e ricominciò a respirare a fondo. Chiuse gli occhi reclinando la nuca all'indietro, mentre la brezza gli apriva dolcemente il colletto della camicia e scostava dal viso le ciocche che lo incorniciavano.

Dopo poco il momento passò e si chiese con una certa preoccupazione cosa gli stesse succedendo. Non era mai stato afflitto da svenimenti, come invece accadeva talvolta alla delicata Kyong e perfino era accaduto qualche volta a Jiwoo, eppure era la seconda volta nel giro di una settimana. Avrebbe forse dovuto consultare un medico?

Magari sarebbe stato meglio farlo. Prima però avrebbe mantenuto la promessa fatta sulla tomba dell'amica. Poi, una volta lontano da suo marito, avrebbe richiesto un consulto medico.

Non voleva che lui gli rimanesse a fianco solo ed esclusivamente perché preoccupato per la sua salute. Forse non l'avrebbe mai amato ma Yoongi aveva senso dell'onore e non l'avrebbe lasciato se fosse stato malato. Tuttavia non era per pietà che lo voleva al suo fianco.




Non appena fu ben lontano dalla terrazza, Yoongi si lasciò andare ad una colorita imprecazione.

Come aveva potuto essere tanto stupido? Dare all'Omega la possibilità di decidere del loro futuro. Questa, poi! Se non avesse avuto maniera di corteggiarlo, come si era ripromesso, in che modo pensava di riuscire a farsi amare da lui? si chiese inferocito. Era stato un vero e proprio idiota!

The song of the Nightingale - Il canto dell'usignoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora