L'arte di scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole.
(Henri Bergson)<Potresti essere scambiato per un figlio di Afrodite! Ho fatto un lavoro eccellente!> esclamò soddisfatto Chan sistemandogli un piccolo ciuffetto sulla fronte e sorridendo come un padre che aiuta il figlio a prepararsi per il ballo di fine anno.
Hyunjin si avvicinò al piccolo specchio su un tavolino all'angolo della stanza.
Il riflesso era quello di un affascinante giovane nobile che aveva avuto la possibilità di vedere solo nei film. I suoi capelli lunghi poco oltre le spalle erano stati intrecciati dal maggiore e raccolti solo in parte. Hyunjin notò anche il fermaglio argento che teneva insieme il piccolo chignon poco sopra la nuca il quale brillava lievemente illuminato dalle candele nella stanza dalle pareti e la mobilia in legno.
Il corvino si voltò verso il maggiore con un sorriso che si rifletteva negli occhi scuri.
<Grazie, hyung.>
<E' il minimo, non vorrei che Byeol, primogenito di una delle tre grandi famiglie, non fosse perfetto in ogni dettaglio per un banchetto. Sarebbe un OOC imperdonabile.> rispose prontamente Chan, accettando però il ringraziamento con un sorriso. Hyunjin poté notare la differenza tra questo e le sue solite espressioni saccenti: era sincero in quel momento.<Avevo intenzione di chiedertelo prima, ma sei scomparso: che vuol dire OOC?> domandò curioso Hyunjin. L'altro aveva utilizzato il termine in precedenza senza però spiegargliene il significato.
<Sei uno scrittore, credevo che avessi letto qualche storia online. OOC sta per "Out Of Character", quindi è quando un personaggio compie delle azioni che non lo rispecchiano. Da guida, è uno dei miei compiti principali cercare di ridurre i tuoi OOC al minimo.> spiegò velocemente Chan mentre riponeva il pettine che aveva utilizzato per mettere in ordine i capelli del corvino al suo posto. Hyunjin annuì lievemente dirigendosi verso la porta della stanza.
<Posso porti una domanda riguardo alla storia?>
Il minore si voltò verso l'altro stupito di quella richiesta. <Dimmi pure.>
Chan lo seguì fuori dalla porta iniziando a camminare tra i corridoi del palazzo al suo fianco.
<Perché hai scelto di creare le tre famiglie?>
Il corvino si prese qualche secondo per rifletterci su, poi rispose ammirando il cielo ormai buio pieno di una miriade di stelle che non era abituato a vedere dal suo appartamento a Seul.
<Ho pensato che dare troppo potere a una sola famiglia avrebbe portato troppi squilibri, quindi ho deciso di dividere i personaggi in Hwang, Kim e Lee. Mi è dispiaciuto un po' scrivere te e Jisung come parte della servitù, ma così era più comodo. Se tu, ad esempio, fossi stato mio fratello, allora non sarei stato il primogenito, cosa fondamentale più avanti nella storia oppure, se fossi stato un mio fratello minore, non avrei avuto la figura di una persona più grande al mio fianco. >
Erano già giunti nelle strade della città, brulicanti di venditori di cibo, gioielli e oggetti di qualsiasi tipo. Hyunjin era tentato di fermarsi e guardare con più attenzione i prodotti, ma sapeva di non poter perdere tempo: aveva poco meno di dieci minuti per arrivare al palazzo Lee e aveva ancora diversi metri da percorrere.
<E come ti è venuta l'idea di dare dei poteri ad alcuni di loro?>
<Qui ho lasciato spazio alla mia passione per il fantasy. Pensavo che un tocco di magia avrebbe reso i combattimenti più interessanti e avrebbe spiegato meglio la differenza tra le tre famiglie, con poteri superiori, e il resto della nobiltà. Onestamente, sono arrivato a malapena al capitolo quattro, quindi non ho l'intera storia in mente, ma spero che questa caratteristica possa essere un punto a favore per il libro.> concluse Hyunjin riflettendo a quanto fosse assurdo il fatto che stesse camminando tra le strade che aveva descritto fino a poco tempo prima.
<Non ricordo di aver mai parlato di un banchetto a casa Lee, siamo in un punto successivo a quanto ho scritto?>
Hyunjin aveva intenzione di porre quella domanda al maggiore da un po', ma non ne aveva avuto l'occasione prima di quel momento. Sapere in che punto della storia si trovasse era fondamentale per sapere gli avvenimenti futuri e cercare di sfruttarli a proprio vantaggio per completare in fretta la missione e tornare a casa.
<Siamo all'inizio del capitolo quattro. In quello precedente infatti Byeol aveva lasciato il palazzo senza Chan per schiarirsi le idee riguardo all'uccisione del primogenito della famiglia Choi ad opera di Eodum.> rispose semplicemente il castano portando indietro un ricciolo scuro che gli copriva la visuale.
<E' impossibile. Ricordo perfettamente di aver scritto dell'incendio al capitolo quattro, è l'ultima parte che ho scritto prima che il pennino si spezzasse.> ribatté il minore con sicurezza.
<Hai detto bene: prima che il pennino si spezzasse. L'inchiostro ha ricoperto le pagine che avevi scritto del quarto capitolo, quindi è come se non fossero mai esistite. Finché non vengono scritte, le vicende che avevi immaginato possono cambiare. Tutto quello che accade qui è quello che avverrebbe se il tuo libro fosse un capolavoro, quindi non credere di sapere tutto: le tue uniche certezze sono i primi tre capitoli.>
Proseguirono in silenzio lungo la strada verso il palazzo dei Lee, solo i discorsi tra i venditori e la gente riempivano le orecchie di Hyunjin che si era immerso totalmente nei suoi pensieri.
Stando alle parole di Chan, Eodum non era ancora comparso realmente nel libro, essendo la narrazione iniziata dopo alcuni mesi dall'arrivo dell'antagonista. Hyunjin sapeva per certo di aver combattuto con quest'ultimo ma di non conoscerne l'identità, inoltre era a conoscenza del fatto che la sua nemesi avesse dei poteri legati alle ombre e che lottasse con una scimitarra d'argento. Per il resto dei personaggi, sapeva che Jeongin, suo fratello minore, avesse il potere di controllare la mente e che lo sfruttava in ambiti medici insieme al primogenito della famiglia Lee, Minho, che aveva poteri curativi. Altro membro della famiglia Lee era Changbin, suo compagno di allenamento insieme a Seungmin e Chan. Quest'ultimo e Jisung erano a servizio rispettivamente dei Hwang e dei Lee, non essendo parte di nessuna famiglia illustre ma avendo capacità eccezionali. Changbin era disprezzato da suo padre essendo nato senza poteri di alcun tipo, questo lo aveva portato ad impegnarsi al massimo nell'allenamento con il suo bastone lungo due metri che ormai era diventato il prolungamento del suo braccio. Secondo e ultimo personaggio totalmente privo di poteri era Chan che aveva però un'intelligenza fuori dall'ordinario e un talento innato per il tiro con l'arco, motivo per il quale il padre di Byeol lo aveva accolto nella famiglia quasi come un figlio donandogli un bellissimo arco di quercia che il maggiore portava sempre con sé. Parlando della famiglia Kim, Seungmin era figlio unico ma aveva un potere che mai era esistito precedentemente nella storia delle tre famiglie: aveva la capacità di far materializzare qualsiasi oggetto disegnasse sul suo taccuino di cuoio e fogli hanji.
Abbassò lo sguardo sull'arma che aveva legato al fianco: l'elsa d'oro e d'argento della sua spada Hwandudaedo* era decorata dettagliatamente.
*(환두대도) Spada tradizionale coreana presente a partire dal periodo dei tre proto-regni, usata dai re e successivamente anche dalla nobiltà. Riccamente decorata, è simbolo di potere.
Hyunjin aveva quasi paura all'idea di andare in giro con un oggetto così prezioso e potente, ma allo stesso tempo non vedeva l'ora di avere l'occasione di sfoderarla per ammirarne la potenza in battaglia; anche perché Byeol, al contrario di Eodum, aveva dei poteri legati alla luce che la rendevano una delle armi più famose di tutta la fortezza di Jaesan (ricchezza). Il nome della cittadina era riferito alla sua grande prosperità economica visto il commercio di prodotti di ogni tipo: dalle ceramiche pregiate alla carta Hanji realizzata con le fibre dei gelsi nelle campagne poco oltre le mura.
<Siamo arrivati.> gli sussurrò Chan facendolo riemergere dai pensieri.
Un ragazzo corvino, con la stessa carnagione di Hyunjin e la medesima veste li attendeva all'entrata. Appena i loro sguardi si incontrarono, gli occhi del giovane brillarono di gioia mentre sulle labbra sbocciava un ampio sorriso.
<Hyung! Eccoti finalmente!>
~CC~
Hey!
Altro capitolo pronto per voi :)
Spero che la storia vi stia piacendo!
Come state? Spero bene <3
Come sempre, il disegno ad inizio capitolo è mio, spero che vi piaccia :)
Che dire, se volete lasciare una stellina o un commento sarò felicissima di riceverlo :D
Buona giornata/ serata a tutt* ^_^
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『𝔼𝕠𝕕𝕦𝕞』
FantasyHyunjin è uno scrittore che sogna di pubblicare il suo primo libro, ma non sa che, durante la sua breve vacanza a Daegu, qualcosa di inaspettato cambierà totalmente il suo rapporto con la scrittura e la sua storia, portandolo a rischiare la sua vita...