ℂ𝕙𝕒𝕡𝕥𝕖𝕣 𝟙𝟚

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Il momento più spaventoso è sempre prima di iniziare a scrivere.

(Stephen King)

Cos'era scrivere per Hyunjin?

Era una domanda che si era fatto molto spesso, ma non era riuscito a darsi una sola risposta. Inizialmente era stato un passatempo per sfogarsi un po' e provare qualcosa di nuovo, con il passare degli anni era diventato una parte consistente delle sue giornate, passava ore e ore davanti il suo taccuino a marchiare quelle pagine immacolate di sensazioni, immagini, vite. A circa tredici anni aveva iniziato a credere di più nelle sue capacità e a partecipare a diversi concorsi letterari, l'idea di mettersi alla prova e inventare sempre nuove storie per una giuria esperta lo intrigrava e la sensazione di sentire dire il suo nome durante una premiazione era una continua scarica di adrenalina che gli faceva palpitare il cuore ogni volta che doveva andare con le gambe tremanti a causa turbinio di sensazioni che gli riempivano il petto a ritirare il suo premio davanti al pubblico. In quel momento, però, il suo rapporto con la scrittura aveva raggiunto un livello che non si sarebbe mai potuto immaginare: la sua vita dipendeva letteralmente da un suo personaggio.

Deglutì a vuoto avendo la gola secca per il terrore, non riusciva a impedire che le sue labbra tremassero tra un respiro e un altro, non sapendo quale tra quelli sarebbe stato l'ultimo.

Nel buio generato dalle palpebre chiuse la sua mente stava proiettando il film della sua vita.

Poteva sentire l'odore del sangue delle sue ferite mischiarsi a quello della polvere che si era alzata durante il combattimento come una nebbia leggera.

Le sue orecchie sentirono la lama di Eodum vibrare fendendo l'aria, poi il silenzio.

Hyunjin non provò dolore, non percepì nemmeno il metallo dell'arma toccare la sua pelle.

Poteva ancora sentire il suo cuore palpitare, i suoi polmoni incamerare aria e il sangue scorrere nelle vene.

Schiuse lentamente gli occhi incrociando immediatamente lo sguardo dell'altro.

Le sue iridi color cioccolato avevano lasciato posto all'azzurro dello zaffiro che aveva visto quella stessa notte. Quegli occhi rimasero fissi nei suoi per diversi istanti, prima di chiudersi e tornare del loro vecchio colore. Il suo sguardo tornò ad essere derisorio e irritante mentre le sue labbra, prima leggermente dischiuse, si piegarono nel suo solito sorriso sghembo e fastidioso.

La sua spada era ancora nella presa della sua mano, ma il ragazzo sembrava aver rinunciato all'idea di usarla per ferirlo.

<Credevi davvero che ti avrei ucciso?> il biondo si fermò per ridacchiare. <Non lo farei mai, adoro questa tua espressione terrorizzata. Mi mancherebbe se ti tagliassi la gola, non ne vale la pena. Inoltre, ti ricordo che devi ancora realizzare il mio desiderio, ho vinto il duello!>

Si avvicinò al suo viso con una smorfia di superiorità, come un bambino che stuzzica di proposito il suo avversario dopo una vittoria schiacciante.

Hyunjin sospirò faticosamente, ancora distrutto dal combattimento appena avvenuto. Nonostante la stanchezza, però, non rinunciò a lanciare un'occhiataccia all'altro.

<Che vuoi?>

<Che modi sgarbati per il primogenito dei Hwang, stellina! Ti sei dimenticato le buone maniere insieme ai tuoi allenamenti con la spada?>

Il corvino si limitò a fissarlo, rifiutandosi di perdere fiato per rispondere alle sue provocazioni.

Rimasero in silenzio per diversi secondi, la brezza autunnale danzava con le loro vesti.

『𝔼𝕠𝕕𝕦𝕞』Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora