ℂ𝕙𝕒𝕡𝕥𝕖𝕣 𝟚𝟠

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Non dovrai cambiare nulla se ti alzerai nel cuore della notte per scrivere.

(Saul Bellow)

Le due domande furono pronunciate con un'apacità che mascherava chiaramente profondo dolore e disprezzo. Nonostante la sua espressione fosse rimasta identica a quella che manteneva quasi costantemente, nei suoi occhi vorticava un turbinio di emozioni che spaventò Hyunjin. Non era un tipo particolarmente empatico, di solito era l'unico del suo gruppo di amici a non piangere nelle scene commoventi nei film, ma in quel momento sentì una fitta alla bocca dello stomaco, un peso nel petto, un nodo in gola e le lacrime che pizzicavano le palpebre per quanto aggressivamente quei sentimenti urlavano di essere notati.

Schiuse le labbra non sapendo cosa rispondere, se quelle domande gli fossero state poste da qualsiasi altra persona sarebbe riuscito a rispondere con la stessa tranquillità di quando trovava il suo argomento preferito tra le domande di una verifica, ma in quel momento tutte le sue certezze vacillarono.

<Difendo le tre famiglie perché... Io ne faccio parte, non potrei fare altrimenti.>

Era convinto di essere riuscito a superare egregiamente la prima domanda, quando un'occhiataccia da parte di Hyunbok lo fece tornare teso come una corda di violino esageratamente crescente. Il ragazzo lo fissò per qualche istante, per poi sollevare un angolo delle labbra con amarezza e distogliere lo sguardo.

<E poi...> riprese, impaurito dalla possibile reazione dell'altro alla sua risposta. <Voglio uccidere Eodum perché è il cattivo che mi impedisce di tornare alla mia vecchia vita.> Prese un respiro profondo inumidendo le labbra, iniziando ad acquistare più sicurezza, per poi affermare: <E' la persona che odio di più al mondo.>

A quell'ultima frase una risata dolorosa come mille spade nel petto sfuggì dalle labbra di Hyunbok, che alzò il capo socchiudendo gli occhi. Preso un respiro profondo e sospirato lasciò cadere nuovamente in avanti la sua testa, i ciuffi laterali alle sue tempie ricaddero in avanti, comprendo in parte il suo volto.
<Posso parlarti con toni informale? Sono più grande di te.>
Hyunjin si sbrigò ad annuire vigorosamente timoroso del giudizio dell'altro.

<Sei un ipocrita, lo sai? Almeno alla seconda domanda hai risposto con più onestà. Posso darti un consiglio?>

Hyunjin aveva sgranato gli occhi alle sue parole, sentendosi come un libro letto da un critico letterario che ne coglieva ogni minimo dettaglio stupendo lo scrittore stesso. Davanti a quella persona che aveva indovinato i suoi più reconditi pensieri che lui stesso non aveva il coraggio di ammettere, non riuscì a far altro se non annuire nuovamente.

<Leggi una persona a fondo prima di decidere se sia buona o cattiva: vedrai che finirai sempre per non trovare una risposta. Non siamo dei personaggi di un racconto, ma delle persone. Te lo dice uno che lo ha scoperto... Dolorosamente.>

Hyunbok incrociò il suo sguardo per una manciata di secondi, facendo affogare Hyunjin nelle sue incertezze, poi lo superò, lasciandolo solo con i suoi dubbi.

Più tempo passava in quel libro, più comprendeva quando vera fosse la frase dell'altro. Finché i suoi personaggi erano intrappolati nelle pagine, incapaci di ferirlo, si divertiva quasi a scriverne le caratteristiche e giocare con le loro vite come un dio, ma ora era finito lui stesso vittima delle pagine, non era divertente quando non aveva più controllo, quando non poteva tornare al capitolo precedente e cambiare una parte che non gli piaceva o decidere quando immergersi in quel mondo per poi ignorarlo quando non aveva idee. Non sapeva cosa passasse per la mente delle persone che lo circondavano, non era a conoscenza né del loro passato né del loro futuro. Era esattamente come loro.

『𝔼𝕠𝕕𝕦𝕞』Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora