ℂ𝕙𝕒𝕡𝕥𝕖𝕣 𝟝

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Uno scrittore scrupoloso, per ogni frase che compone, si porrà almeno quattro domande, e cioè: cosa sto cercando di dire? con quali parole posso esprimerlo? quali immagini o espressioni lo renderanno più chiaro? l'immagine che sto per utilizzare è abbastanza attuale per suscitare l'effetto desiderato?
(George Orwell)

<Hai atteso molto qui fuori, Jeongin?> domandò subito Hyunjin.

Aveva riconosciuto subito il fratello quindi voleva evitare di risultare sospettoso come qualche ora prima con Seungmin.

Il minore scosse il capo continuando a sorridere. Il suo sguardo amorevole sciolse il cuore di Hyunjin che si avvicinò subito a lui per poi entrare nella sala principale dove si sarebbe svolto il banchetto di lì a breve. Chan li seguiva silenziosamente, mantenendo sul volto un sorriso cordiale ed educato. Il corvino cercò di dare qualche sbirciatina al grande ambiente senza farsi notare: la sala era totalmente costruita in legno, l'illuminazione calda era data dai vari bracieri disposti in tutto l'ambiente, alcuni stendardi verde smeraldo simbolo della famiglia Lee erano disposti in fondo alla sala. Al centro, i tavolini in legno erano divisi per famiglie: quattro per i Lee, cinque per i Hwang e tre per i Kim.

Hyunjin, Jeongin e Chan furono subito accolti da un uomo alto vestito dello stesso verde degli stendardi dai lineamenti molto spigolosi. Il ragazzo notò le sue sopracciglia simili a due pennellate precise ma eleganti di un pittore e gli occhi dello stesso colore dei cieli in tempesta. Le sue labbra sottili si piegarono lievemente in un sorriso di cortesia. I tre ragazzi si inchinarono in segno di rispetto.

<Sono felice di vedere i tre tesori del signor Hwang, ultimamente vedo principalmente il secondo figlio visto i numerosi feriti a causa di Eodum. Ho saputo che nell'ultima battaglia sei stato tu a portare qui il morente primogenito dei Choi, dico bene?>

Il suo sguardo si posò su Hyunjin che si sentì incredibilmente piccolo di fronte a quell'uomo dall'aura così autoritaria e severa.

<Sì, signore. Ringrazio ancora voi e il resto della famiglia Lee per i vostri servigi.> rispose il corvino chinando il capo in segno di gratitudine.

<Quel ragazzo non ce l'ha fatta, sfortunatamente. Spero che la notizia della sconfitta di Eodum arrivi al più presto.>

<Certo, signore.> rispose Hyunjin con sicurezza vedendo finalmente l'uomo allontanarsi. Tutti e tre lasciarono un sospiro di sollievo.

<Dalla morte della signora Lee è diventato ancora più spaventoso...> sussurrò Jeongin che non aveva ancora distolto lo sguardo dall'uomo che si era unito al resto degli adulti per continuare a conversare.

<Puoi dirlo forte, Jeongin. Probabilmente, se non fosse per il fatto che la signora Lee mi ha accolto nella famiglia, Minho non sarebbe riuscito a farmi rimanere qui per molto.>

I tre si voltarono vedendo Jisung alle loro spalle. Il ragazzo fu subito raggiunto da un giovane più grande di lui vestito di un verde più chiaro del suo. I suoi lineamenti ricordavano quelli del signor Lee per eleganza, ma erano molto più morbidi di quelli di quest'ultimo. Gli occhi erano color cioccolato così come i capelli lunghi fino a poco sotto il mento e leggermente ondulati. Jisung non si accorse della sua presenza, quindi il maggiore si poggiò amichevolmente sulla sua spalla con il braccio, facendolo sobbalzare per la sorpresa.

<Ho sentito il mio nome. Parlavate di me?>

<Mi dispiace, Minho-hyung. Ma non sei sempre al centro del mondo, sai?> rispose Jisung spostando il braccio dell'altro con una finta espressione irritata per poi scoppiare a ridere.

Hyunjin osservò i due ragazzi sorridendo: erano i suoi personaggi. Le sue creazioni. Si comportavano esattamente come lui si era sempre immaginato.

<Ehi, non lasciateci da soli!> esclamò Seungmin unendosi al gruppo insieme a un ragazzo più basso di lui dalla veste dello stesso colore di quella di Minho. Il ragazzo aveva il medesimo colore di occhi e capelli di quest'ultimo, ma era molto più muscoloso. Era sicuramente il secondogenito dei Lee: Changbin.

『𝔼𝕠𝕕𝕦𝕞』Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora