ℂ𝕙𝕒𝕡𝕥𝕖𝕣 𝟙𝟘

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Già vicino alla porta del giardino, d'un tratto lo scrittore tornò indietro. Corse in casa, salì a precipizio nel suo studio e sostituì una parola con un'altra.

(Peter Handke)

Un brivido percorse la schiena di Hyunjin che si voltò lentamente verso la fonte del suono, sperando con tutto se stesso di aver sentito male.

Il suo sguardo si posò sulla figura vestita totalmente di nero seduto sul bordo del muro del palazzo che lo salutava con la mano, coprendosi il volto con un gat*. Non poteva essere lui, lo aveva solamente chiamato con lo stesso nomigliolo di Eodum, ma i capelli erano biondi, raccolti in un codino.

*(갓) Cappello tradizionale fatto con i crini di cavallo, indossato dagli uomini.

Decise di ignorarlo, forse era solo un'allucinazione generata dall'unione del sonno mancato e le ore di allenamento senza pause.

La sua tattica, però, fallì miseramente. Hyunjin sobbalzò visibilmente sentendo una mano poggiarsi sulla sua spalla. Avendo ancora la spada in mano, tentò un affondo nella speranza di far allontanare l'altro, che schivò abilmente la sua lama.

<Capisco un po' di ira nei miei confronti, ma sono venuto in pace! Poi ti chiedi perché bruci i palazzi per chiacchierare un po'.> commentò con tono innocente la vittima dell'attacco.

Hyunjin attenzionò le caratteristiche del ragazzo: lineamenti incredibilmente delicati, pelle chiara come le nuvole costellata di lentiggini sugli zigomi, occhi scuri come il cioccolato. Quel volto intimava tutto tranne pazzia o crudeltà.

<I tuoi capelli...> iniziò a domandare il ragazzo abbassando lo Hwandudaedo, senza però abbassare la guardia.

L'altro emise un piccolo verso di stupore per poi giocherellare con una ciocca color miele che sfuggiva al codino.

<Volevo presentarmi con un aspetto diverso, ti piace questo volto?> gli domandò con un sorriso che gli illuminò il volto. Il ragazzo sembrava volere veramente un commento da parte sua, ma Hyunjin ignorò la domanda. Per quale ragione stava fingendo di essere suo amico? Quel tono rilassato gli incuteva più timore della voce seria e sarcastica del giorno precedente, non sapeva cosa aspettarsi.

<Come hai fatto ad entrare?! Le guardie brulicano in tutto il perimetro del palazzo!> constatò Hyunjin comprendendo quanto quel volto apparentemente indifeso fosse tutto il contrario della realtà.

<Sono entrato prima dell'alba, sfruttando il buio. Mi chiamano Eodum per un motivo, stellina.> disse il biondo sedendosi con la schiena contro il muro e facendo segno a Hyunjin di seguirlo. <Sembri stanco, che ne dici di una pausa?>

<Cosa vuoi da me, biondino?>

Hyunjin non riuscì più a mantenere la sua maschera da eroe, facendo uscire il suo lato facilmente irritabile.

<Io? Assolutamente nulla! Sai, non ho sempre voglia di sterminare famiglie nobili. Dopo un po' ci si stanca a fuggire sempre dalle guardie che ti vogliono appendere alla forca della fortezza.> rispose semplicemente il ragazzo, mimando la corda alla gola con una mano.

<E cosa ti dice che io ora non chiami le guardie per rinchiuderti nelle segrete fino al giorno della tua esecuzione?>

<Non hai prove per dimostrare che io sia Eodum. Non mi sono mai fatto vedere vicino a te e nessuno sa il mio vero volto. Potrei tranquillamente essere un povero ragazzo innocente sfruttato dal grande eroe Hwang Byeol per far finire tutte le voci su questo misterioso "Eodum" di cui nessuno ha visto nemmeno l'ombra.> fece una pausa ridacchiando per il gioco di parole, accorgendosi poi dello sguardo serio più che mai dell'altro. <Potresti sorridere ogni tanto, essere allegri fa bene, sai? Ritornando al nostro discorso potrei anche essere una tua vecchia fiamma di cui ti volevi liberare!> Si fermò per portarsi una mano davanti alla bocca con espressione sconvolta, eccessivamente teatrale. <Non mi dire che il celeberrimo eroe primogenito di una delle tre famiglie fa qualcosa di  così inconcepibile!>
Hyunjin cambiò idea su quanto pensato poco prima: lo preferiva quando fingeva di essere innocente e puro, la versione sarcastica e irritante lo faceva pentire di aver iniziato a scrivere quella storia.
Notando l'occhiataccia lanciata da Hyunjin, Eodum concluse <Mi sa che non ti piace la seconda opzione. Comunque credo che la prima idea possa funzionare abbastanza bene.>

<E sentiamo, come si potrebbe arrivare ad una simile congettura?> domandò allora, curioso di vedere come avrebbe risposto l'altro, il quale lo squadrò con un sorrisetto privo di gioia.

<Non credere che siano tutti degli eroi moralmente corretti come te, Hwang. Non sai quante famiglie minori vorrebbero vedere la rovina del governo delle tre famiglie.>

Quel tono inaspettatamente basso e cupo fece deglutire inconsciamente il corvino, che sbatté velocemente le palpebre per poi legare nuovamente i suoi capelli.

<Non ti preoccupare, stellina. Al momento ho intenzione di non uscire allo scoperto, così posso eliminare un po' di feccia. Ovviamente, questi incontri con te sono un'eccezione: non potrei mai non visitare il mio Hwang preferito.> specificò il biondo, ancorando il suo sguardo a quello dell'altro. Gli lanciò un occhiolino, per poi lasciarsi scappare una risatina per sciogliere la tensione.

Si stiracchiò, socchiudendo le lunghe ciglia scure, per poi puntare i palmi delle mani sul terreno alzandosi elegantemente in piedi.

<Che ne dici di un duello? Giusto per allenarci un po'.> propose, rimuovendo la polvere dalle sue vesti con noncuranza.

<Assolutamente no.>

Il tono di Hyunjin fu estremamente duro: si era stufato di giocare con l'altro.

<Mh... Perché?>

<Perché no. Vattene.>

<Assolutamente no.> affermò con un sorriso sghembo, imitando di proposito il tono dell'altro.

Hyunjin prese un respiro profondo cercando di trattenersi dallo strozzare il biondo, sapendo le abilità superiori in combattimento a mani nude di quest'ultimo.

<Mi è venuta un'idea stupenda!> esclamò Eodum con un sorrisetto che aveva il solo obiettivo di irritarlo, battendo le mani.

<Di andartene?> ribatté il corvino alzando un sopracciglio e incrociando le braccia al petto.

<Sei davvero insopportabile, te lo hanno mai detto?>

"Sei sicuro di essere quello che dovrebbe porre questa domanda e non quello a cui dovrebbe essere posta?" gli rispose mentalmente Hyunjin, limitandosi a sbuffare e roteare gli occhi.

<Stavo dicendo, che ne dici di fare così: chi vince il duello, ha diritto a un desiderio.> propose, alzando un solo dito della mano.

<No.>

<Se vinci, potrai chiedermi di andarmene e io lo farò senza oppormi!>

<Affare fatto.> si arrese immediatamente il corvino, passandosi la mano sul volto e chiedendosi come gli era venuto in mente di creare un personaggio tanto testardo e ossessionato dal protagonista: non poteva fare il classico cattivo che rimane nell'ombra e che si vede solo nei momenti di combattimento? Un cattivo che odiava l'eroe a tal punto da volerlo evitare?

Forse doveva semplicemente bruciare i primi capitoli e le bozze dei personaggi appena tornato nel mondo reale: quella storia era da eliminare dalla faccia della terra.

Riemerse dai suoi pensieri quando il suono del metallo di una lama che scorreva contro il cuoio giunse alle sue orecchie.

Eodum aveva sguainato la spada che Chan aveva abbandonato sul muro nelle vicinanze, sfidandolo con lo sguardo e preparandosi a combattere.

<Che lo scontro abbia inizio, Hwang.>

~CC~

Hey! 

Anche questa settimana, capitolo e disegno pronti per voi! Sono stata diversi pomeriggi e sere impegnata con quest'ultimo per colpa della mia indole precisina che mi ha spinto a fare le ombre di ogni singolo mattone uno per volta, ma credo che ne sia valsa la pena. Spero che a voi piaccia :)

Detto questo, vedere il primo episodio della seconda stagione di tgcf mi ha motivata ancora di più a disegnare e scrivere, quindi spero che i prossimi aggiornamenti saranno di vostro gradimento :D

Buona giornata/serata a tutt*! ^_^

『𝔼𝕠𝕕𝕦𝕞』Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora