ℂ𝕙𝕒𝕡𝕥𝕖𝕣 𝟚𝟝

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Gli uomini arrivano ad azioni estreme più per evitare quello che temono che per ottenere ciò che desiderano.

(Dan Brown)

<Yongbok...>

All'udire il proprio nome il ragazzo sembrò ricomporsi, cercando di asciugare le lacrime con il dorso della mano, per poi posare il suo sguardo su Hyunjin.

I suoi lineamenti erano praticamente gli stessi, ma il colore dei capelli e degli occhi era diverso rispetto a quello del suo solito travestimento.

Le sue ciglia bianche tremavano lievemente, per tentare di trattenere le ulteriori lacrime che rendevano gli occhi blu ancora più luminosi.

<Vedo che anche tu hai avuto la mia stessa reazione, come sospettavo.> mormorò sorridendo il ragazzo, mentre continuava a piangere silenziosamente come se nulla fosse.

Si avvicinò al maggiore tentando di asciugare una scia di lacrime che Hyunjin si era accorto solo in quel momento di star piangendo.

<Perché lo sospettavi?>

<Guarda lì.> si limitò a rispondere il giovane dai capelli bianchi, indicando con la mano un punto distante da loro in quell'immenso prato.

Hyunjin riuscì a distinguere a malapena la testa corvina di un individuo irriconoscibile da quella distanza.

Improvvisamente, il sogno di un mese prima si presentò nella mente del maggiore. Era tutto identico, se non per la figura che nel suo caso assomigliava a un ragazzo biondo.

<Questo sogno risale...?>

<Ad un mese fa, esattamente la stessa notte in cui hai vissuto il tuo.>

Hyunjin annuì riflettendo, per poi scattare improvvisamente con il capo in direzione dell'altro, con un sopracciglio alzato.

<Come fai a sapere che ho fatto un sogno simile un mese fa?>

<Ti ricordo che posso entrare nei sogni della gente, oltre che controllarli. Quando mi sono svegliato dal mio mi è sembrato carino farti visita.> rispose con un sorrisetto avvicinandosi leggermente al volto dell'altro.

<Quindi hai cambiato volutamente il sogno, perché sapevi che emozioni mi provocava?>

Hyunjin si allontanò dall'altro per mantenere una normale distanza tra loro. Il sorriso nel viso di Eodum svanì, venendo rimpiazzato da un lieve accenno di preoccupazione.

<No, ovvio. L'ho fatto perché non mi andava di rivivere la stessa scena due volte. Ho cercato di farti annegare, ricordi?> si giustificò immediatamente, tentando di assumere il suo vecchio tono irritante che fino al mese prima avrebbe fatto innervosire e tremare Hyunjin allo stesso tempo, ma che ormai il corvino non temeva più. Sembrava un bambino che diceva: "Devi temermi, non sono bravo!"

<Io ricordo che mi hai fatto risvegliare tu stesso prima che accadesse. Potevi pure uccidermi nel sonno se volevi davvero divertirti, mi avresti spaventato di più e non sarei comunque morto. In più, quella stessa mattina hai "casualmente" deciso di farmi visita. Forse ti eri dimenticato questo dettaglio.> ribatté Hyunjin con un moto di coraggio e superiorità nel petto che gli dava la certezza di aver messo all'angolo il minore per la prima volta dopo tutto quel tempo. Tornò ad avvicinare i loro volti, i nasi a pochi centimetri l'uno dall'altro e gli sguardi intrecciati.

<Pensala come vuoi, non mi importa.> borbottò Eodum arricciando il naso allontanandosi dall'altro e roteando gli occhi. <Qui direi che abbiamo finito, riparliamone al nostro risveglio.>

『𝔼𝕠𝕕𝕦𝕞』Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora