Non dirmi che la luna splende, mostrami il riflesso della sua luce nel vetro infranto.
(Anton Cechov)
<Non so se definirti un coraggioso o uno stupido ad aver avuto il coraggio di entrare volontariamente nella tana del lupo, ma non ne uscirai vivo.> disse freddamente il biondo per poi attaccarlo con la sua scimitarra con un fendente diretto alla sua gola.
Hyunjin imprecò mentalmente chiedendosi come potesse essere stato così sfortunato.
Stavolta non aveva via di scampo: era sicuramente morto.
* * *
Dodici ore prima
<Padre.>
Hyunjin si inchinò in segno di rispetto, per poi avanzare dentro l'ampia stanza avente come unici arredi una poltrona, molto simile a un trono, e una scrivania con una candela che illuminava il volto con i primi segni dell'età del signor Hwang.
L'uomo aveva il tipico aspetto di un valoroso generale. Spalle larghe, corpo muscoloso, la barba nera e liscia come i suoi capelli raggiungeva il suo petto, i suoi occhi erano come ghiaccio e lo fissavano con altrettanta freddezza. I suoi lineamenti potevano essere definiti con l'aggettivo grezzo. Quello che le persone cercavano di scoprire di più della sua persona era però il suo potere, per un semplice motivo: nessuno, nemmeno lui che era il suo primogenito, era a conoscenza di quale fosse. Alcuni vociferavano che ne fosse totalmente privo, ma Hyunjin era certo che il padre nascondeva un potenziale temibile.
<Byeol, com'è andata la missione?> gli domandò l'uomo con voce profonda. Percepì un velo di preoccupazione nel tono del padre, che in realtà sapeva non essere severo come sembrava.
<Molto bene, ho già mandato il ribelle nelle nostre segrete come richiesto.>
Il signor Hwang annuì lentamente accarezzandosi la barba con lo sguardo dispiaciuto puntato sul tavolo davanti a sé.
<So che in questi giorni non stai avendo nemmeno un pasto tranquillo, ma la situazione è ormai diventata ingestibile.> iniziò a dire il padre con rammarico.
<Certamente.> si limitò a rispondere Hyunjin, attendendo che l'altro continuasse. Fremeva per venire a conoscenza della ragione di quella convocazione improvvisa e del malumore del signor Hwang.
<Oggi ha avuto la riunione dei capi delle tre famiglie, come ti avevo già precedente detto. Il signor Kim ha riferito delle importanti informazioni sulla possibile posizione della base dell'organizzazione, tuttavia non ne abbiamo ancora la certezza. Attaccare alla cieca sarebbe troppo imprudente, quindi abbiamo concordato di inviare i nostri primogeniti a indagare personalmente. Siete le persone più potenti dopo di noi, che ovviamente non possiamo andare di persona per non destare sospetti. Viste le continue missioni, nessuno si chiederà dove siano finiti i nostri figli mentre voi andrete in altre vesti alla base indicata dal signor Kim per comprendere meglio la situazione.>
Hyunjin ascoltò in silenzio il signor Hwang, il quale parlò senza pause e con tono sicuro.
Era ovvio che non fosse una decisione semplice per lui, visto che metteva a rischio la vita di suo figlio, ma riuscì a mantenere un atteggiamento composto e autoritario. Il corvino sapeva di non avere possibilità di rifiutare la pericolosa missione, non che fosse un problema per lui, anzi, era felice di questa opportunità: avrebbe potuto indagare di persona per scoprire quanto Eodum facesse parte dei piani del branco di ribelli.
<Quando dovrò partire?>
<Immediatamente. Il primogenito dei Lee e quello dei Kim sono già in viaggio da oggi a pranzo. Attendevo il tuo ritorno per mandarti il prima possibile da loro. Puoi usare la tua abilità di maschera per cambiare il tuo aspetto, dico bene?>
<Il sole è già calato quindi potrò usufruirne solo alle prime luci dell'alba.>
<Non è un problema: il villaggio dove si trova l'ipotetica base è situata a tre giorni di viaggio da qui, oltre la foresta dell'est.>Il signor Hwang si alzò dalla sua poltrona avvicinandosi al figlio.
I due si guardarono negli occhi per diversi istanti, poi il più grande poggiò le sue mani grandi e calde sulle spalle dell'altro affettuosamente.
<Fai attenzione, figlio mio.>
Hyunjin sorrise sentendo il suo petto riempirsi di emozioni positive visto l'amore che il maggiore provava nei suoi confronti. Davanti a quegli occhi di padre si sentì realmente Hwang Byeol, il suo primo e amatissimo figlio.
<Certo, padre.> rispose tentando di mascherare l'emozione che emerse in parte dal suo tono di voce.
Il signor Hwang ricambiò il suo sorriso, gli occhi cristallini si illuminarono di riflesso. Strinse per qualche istante la presa sulle spalle del figlio, per poi lasciarlo andare.
<Ora va', buona fortuna.>
<Grazie, padre.>
* * *
L'immagine della luna incorniciata dalle fronde degli alberi era riflessa su una pozzanghera.
Il silenzio regnava sovrano nella foresta dell'est. Il lieve fruscio delle foglie arancioni e rosse era accompagnato dal sibilare del vento che danzava con esse. Le stelle nel cielo erano come un'infinità di cristalli applicati a quel manto di velluto scuro.
Il riflesso della luna fu increspato dallo zoccolo che si posò sulla pozzanghera rompendo con il suo schizzo la quiete dell'ambiente.
Il respiro della persona sulla groppa del cavallo era come il vento che giocava con i suoi capelli e le fronde degli alberi. Le sue vesti del medesimo colore del cielo lo facevano assomigliare a una meravigliosa farfalla in volo.
Hyunjin non sapeva più da quanto tempo stesse galoppando, nella speranza di trovare il prima possibile il piccolo paesino indicato sulla mappa che gli aveva dato un servitore prima della sua partenza. Non poteva sicuramente proseguire per tutta la notte il suo viaggio senza pause, a meno che non avesse deciso di rinunciare a completare la missione affidatagli da Chan per tornare nel mondo reale e uccidersi dalla stanchezza.
Aveva mangiato qualche panino al vapore durante il viaggio, ma doveva pur dormire per poter essere in grado di proseguire il viaggio.
Non era la prima volta che andava a cavallo in quel mondo, ma non era ancora un esperto quindi non andava esageratamente veloce per paura di perdere il controllo del suo destriero dal manto nero come i suoi capelli legati sbrigativamente con un nastro di cuoio. Mancava poco al suo arrivo al piccolo villaggio situato in una vasta radura al centro della foresta.
Finalmente, dopo aver iniziato a cedere all'idea di passare la notte in bianco, la fitta vegetazione diede spazio ad un agglomerato di una ventina di case.
Sorrise pensando a come Chan in quel momento avrebbe ringraziato Ermes per aver protetto il suo viaggio per poi iniziare a pregare Zeus affinché gli abitanti di quel luogo fossero ospitali con lui. Ricordò che il termine dedicato all'ospitalità nell'antica Grecia era xenia grazie al fatto che il maggiore non smetteva mai di fare riferimenti al mondo greco vista la sua provenienza divina.
Le case erano molto rade, ma riuscì a trovare ugualmente una locanda in cui poter passare il resto della notte. L'indomani aveva intenzione di mettersi subito in viaggio per raggiungere il prima possibile la fine della foresta e incontrare il secondo villaggio segnato sulla mappa dove avrebbe potuto fare un'altra pausa. Mancava ancora parecchia strada, ma era certo che sarebbe riuscito a raggiungere in tempo il resto dei suoi amici.
Era la sua prima notte fuori da palazzo, essendo che dopo le missioni aveva sempre avuto la possibilità di riposare nella sua camera che per lui era divenuta ormai "casa" quanto il suo vecchio appartamento. Si era quasi dimenticato della sua vecchia vita, iniziando a sentirsi sempre di più parte di quel mondo così spaventosamente distante dal suo ma allo stesso tempo intrigante che lo spingeva involontariamente a voler prolungare per più tempo possibile la sua permanenza. Era Hwang Byeol, primogenito di una delle tre famiglie della fortezza più famosa di tutto il territorio. Era l'eroe, il protagonista, il personaggio amato da tutti e che vinceva sempre.
Era qualcuno.
~CC~
Hey :D
Nuovo capitolo pronto per voi! Sono arrivata a scrivere la centesima pagina sul mio documento in cui ho raccolto tutta la storia, ma sono ancora ben distante dalla fine, quindi preparatemi a sopportarmi ancora per molto ;)
Buona giornata/serata a tutt*! ^_^
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『𝔼𝕠𝕕𝕦𝕞』
FantasyHyunjin è uno scrittore che sogna di pubblicare il suo primo libro, ma non sa che, durante la sua breve vacanza a Daegu, qualcosa di inaspettato cambierà totalmente il suo rapporto con la scrittura e la sua storia, portandolo a rischiare la sua vita...