1987
Si erano incontrati circa un anno fa.
La banda di amici di Dudley lo stava rincorrendo, come al solito, quando inciampò nella radice dell'albero vicino e cadde a terra. I bambini lo accerchiarono sghignazzando mentre aspettavano che Dudley gli desse il primo calcio; "hei, voi fermatevi, fate troppo rumore" fu detto da una voce estranea, il tono esprimeva fortemente noia.
Tutti i bambini, compreso il piccolo Harry, che aveva appena compiuto 6 anni, alzarono la testa verso l'albero e lì, appoggiato su un ramo si trovava una bambina, i cui occhi erano chiusi e i capelli erano neri come la pece. "Ohi, tu fatti gli affari tuoi" urlò Pier Polkiss, il secondo in comando di suo cugino, un ragazzo magro con una faccia da topo.
La bambina saltò giù dal ramo e atterrò davanti al gruppo e si avvicinò a Dudley e fissandolo dritto negli occhi disse "tu e la tua banda, è meglio che ve ne andiate o vi farò male." La sua voce era calma, ma allo stesso tempo minacciosa e piena di forza, Harry si ritrovò a tremare di paura, nonostante le parole non fossero indirizzate a lui.
Suo cugino sembrava avere ancora più paura di Harry, pian piano vide una macchia scura diffondersi dal centro dei pantaloni e scendere per tutta la lunghezza dell'indumento; presto iniziò a correre, scappando il più velocemente possibile dalla ragazza corvina urlando qualcosa sul diavolo, la bambina davanti a lui fece scorrere lo sguardo davanti a ogni membro della banda di suo cugino e presto, anche loro iniziarono a correre scappando terrorizzati.
Dopo un momento di silenzio la bambina si voltò verso di lui e gli tese una mano per aiutarlo ad alzarsi.
Passarono l'ora successiva camminando in giro per le strade, uno accanto all'altra ed Harry si ritrovò stupito di come potesse orientarsi a occhi chiusi, fino ad arrivare ad un parchetto. Harry si sentiva a suo agio con lei e le raccontò della sua vita: di come era orfano di genitori, entrambi morti in un incidente stradale quando erano ubriachi; che viveva con i suoi zii e il loro figlio.
Gli parlò di come era in grado di fare cose strane dal normale e di come questo non piacesse ai suoi zii. gli raccontò di come non avesse saputo il suo nome fino a poco tempo fa a che credeva che il suo nome fosse 'mostro' e che doveva fare faccende domestiche e dormire in un armadio sotto le scale. Appena le parole uscirono dalla sua bocca si mise le mani davanti a essa e abbassò la testa imbarazzato e colpevole.
Come poteva aver lasciato che tutto quello uscisse così facilmente, i suoi zii lo avrebbero punito severamente. Con esitazione alzò la testa, aspettandosi di vedere che la bambina lo guardava con odio e disgusto; invece, incontrò gli occhi più belli che avesse mai visto: due occhi che sembravano contenere in loro una tempesta, per quanto sembravano così anormali e terrificanti, il ragazzo dagli occhi verdi si sentiva al sicuro; protetto come da uno scudo che poteva resistere a tutto, ma allo stesso tempo era caldo e confortante.
"Non sei l'unico" disse la bambina mentre si sedeva sotto l'albero lì vicino, accanto a lui e guardava il resto del parco dove, lontano da loro, stavano giocando altri bambini. Il ragazzo con i grandi occhiali rotondi la seguì sedendosi anche lui.
"Davvero?" chiede con voce flebile, "come fai a dirlo?" domandò voltando il suo sguardo verso di lei.
La bambina in tutta risposta prese due foglie cadute dell'albero di tiglio, dove i due si erano seduti, se le mise sul palmo della mano chiuse gli occhi e, davanti a Harry avvenne una cosa incredibile, la cui unica risposta era... Magia.
Le foglie pian piano si piegarono su sé stesse fino a formare due piccoli uccellini. Poi lentamente le ali di quelle creaturine iniziarono a sbattere ben presto iniziarono a volare verso il cielo azzurro.
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La Matriarca della casata dei Black
Fantasía"Chi sei?" "Demone per alcuni. Angelo agli altri." ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Nyx Raven Polaris Arcturus Black Una bambina costretta a crescere, una figlia amata, una nipote preziosa, un'amica leale, una sovrana senza corona. Devi sapere come le...