11; Sangue

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Saki's pov

[...]

«Scusate...» Dissi piano, alzandomi e abbandonando il gruppo per seguire Geto.

Voglio parlare con lui.

Così varcai la soglia dell'ingresso principale e scorsi la schiena del ragazzo essersi inoltrata per le scale, verso la zona notte.

«Geto?» Lo chiamai mentre mi ero già avviata per i gradini.

«Mh?»
Lui si voltò per guardarmi, fermandosi sull'ultimo scalino.

«Perché sei andato via?»
Lo raggiunsi e lui mi rispose con uno sguardo un po' assente, tornando a camminare con fare scocciato.

«Ho sonno, tutto qui.» Mormorò, scrollando le spalle e posizionandosi davanti alla porta della sua camera.
Poi provò ad aprirla per rifugiarcisi dentro, ma io non glielo permisi, bloccandolo per un polso.

«Non è vero. Non sei bravo a mentire.»

Geto mi rispose sbuffando e scosse il braccio, liberandosi così dalla mia presa.
«Mi lasci in pace, per piacere?»

«No. Voglio sapere perché sei scappato via.»

«Okay, vuoi saperlo... Ma non è detto che io voglia dirtelo.»

«Tanto lo so già il perché.»
Incrociai le braccia sul petto.
«Non volevi raccontare la tua, mh? Volevi scappare dal gioco, di' la verità.»

«Perché mi chiedi cose che sai già?»

«Ah, allora ho ragione...» Sorrisi.

Geto rimase zitto per un momento e poi sbuffò ancora.
«Sì, hai ragione... Ma ora che lo sai? Che farai?»

«Entro in camera tua e mi faccio spiegare perché non ti va a genio parlare dei tuoi obbiettivi davanti agli altri.» Ridacchiai dopo essermi infilata oltre la porta, sedendomi comodamente ai piedi del suo letto.

«Perché diavolo sei così invadente?» Lui lo disse seccato, sapendo che, ormai piantata nella sua camera, non avrebbe mai avuto il carisma per cacciarmi via.

«Perché se non lo fossi, io e te nemmeno parleremmo tanto.» Risi.
«E dai, Geto... Siediti vicino a me e dimmi la verità...»

Lui si guardò attorno, sospirò profondamente e poi chiuse la porta, accontentandomi e raggiungendomi sul letto.

«Perché non hai detto la tua davanti a tutti?» Insistetti con quella richiesta.

Geto sedeva con la mani infilate nelle tasche, con gli occhi più spenti del solito e con la schiena un po' ricurva, come se qualcosa gli pesasse sulle spalle.

«Ci sono cose che preferisco non dire a chiunque, semplicemente.»

Era decisamente tenero il modo in cui sceglieva con cura le persone con cui aprirsi o meno.

«Okay... Ma ora dille a me, almeno.» Gli sorrisi.

«Ho detto che non le dico a chiunque, Ishikawa.»

SOMETHING TO LOSE - cyberpunk; Suguru GetoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora