20:10.
Saki's pov
Geto alla fine era riuscito a convincere Nanami, stando a quanto mi aveva detto. Non mi aveva spiegato come avesse fatto, ma mi era andato benissimo così.
Sul mio letto c'era appoggiato il vestito che avrei dovuto indossare al gala, di un color blu notte profondo e intriso di strass luccicanti.
Il professore aveva dimostrato parecchio gusto nello sceglierlo e, visto che immaginarlo in un negozio di abbigliamento per donne mi era risultato parecchio strano, ero rimasta più che convinta che nell'acquisto ci fosse stato lo zampino di un'altra ragazza della squadra.«Ishikawa? Posso?»
La voce di Geto provenne da dietro la porta della mia stanza dopo il suono di un leggero bussare.Io allora non mi importai di essere ancora in accappatoio e corsi felicemente ad aprirgli, consapevole che, visto che tra un quarto d'ora saremmo dovuti essere pronti per partire, Geto doveva essere già in abito elegante.
Infatti quando aprii la porta la visuale del ragazzo tirato a lucido mi si palesò davanti come una specie di bellissima visione.
«Wow...» Mormorai sorridendo e scannerizzandolo da testa a piedi in un loop infinito.
Geto indossava un completo elegante color nero, ed era divino il modo in cui lo vestiva.
Il pantalone era a sigaretta, una cintura di cuoio nero glielo teneva stretto in vita. La camicia invece era bianca, e la portava abbottonata fino al colletto con sopra la giacca dello stesso colore dei pantaloni.«Sei bellissimo.» Aggiunsi senza smettere di consumarlo con lo sguardo.
L'orlo bianco del polsino della camicia spuntava appena da sotto quello nero della giacca, il colletto gli cerchiava il collo con un'impeccabile eleganza, i suoi capelli scuri gli si appoggiavano sulle spalle e facevano un forte contrasto con la sua pelle chiara: era fottutamente perfetto. Lo era persino il modo in cui la cintura gli scivolava nei passanti, il modo in cui la camicia gli si tendeva sul tondo petto, il modo in cui il pomo d'Adamo sporgeva appena oltre il colletto.
Solo dopo notai che Geto, al posto dei tipici scarpini eleganti che si indossano solitamente sotto i completi, indossava il suo amato paio di Converse nere, perlopiù sgualcite e con la punta tutta ingiallita dal tempo.
«Lo so, non sono il massimo...» Ridacchiò lui, avendo notato il soffermarsi dei miei occhi sui suoi piedi.
«Ma queste sono le uniche scarpe che riesco a sentirmi comode mentre guido.»
Si grattò la nuca con imbarazzo.Io allora mi spostai dalla porta e lo feci entrare, chiudendogliela alle spalle.
«Vabbè... Hanno il loro perché, sai?» Ci scherzai su.Poi lui mi porse il papillon nero che per tutto quel tempo si era tenuto in mano.
«Non è che... Uhm... Mi aiuteresti a metterlo?»«Certo, Geto.» Gli sorrisi, prendendoglielo dalla mano e posizionandomi di fronte a lui.
Così iniziai ad armeggiarci e, dopo avergli sollevato il colletto della camicia, gli girai quel delicato nastro di raso nero attorno al collo.
«Ti ho già detto che sei bellissimo?»«Sì... Ma non dirlo più, per favore. Sono davvero a disagio.»
Geto sollevò il mento per darmi la possibilità di avere più spazio per sistemargli su quel delizioso papillon.Io ridacchiai e, quando notai come il nastro fosse particolarmente spiegazzato in un punto, non resistetti al ridermela più sonoramente.
«Hai provato a mettertelo da solo e non ci sei riuscito, eh?»Lui serrò le labbra e roteò gli occhi.
«Perché devi sempre prendermi in giro? C'è qualcosa di male se non ne ho mai messo uno?»
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SOMETHING TO LOSE - cyberpunk; Suguru Geto
Fanfiction[CYBERPUNK AU] «Non lo deve sapere nessuno e non dovrà succedere di nuovo, mh?» Geto infilò il caricatore nel calcio della sua arma e la fece scarrellare per inserirne il colpo in canna. «Lo so. È la regola numero tre, no? Niente relazioni interpers...