15; Guerra civile

264 23 1
                                    

Spazio autrice: avviso che ho modificato un po' di termini e che d'ora in poi nella storia li troverete scritti così.

1- Mercenario -> edgerunner
2- Hacker -> netrunner
3- Infermiere -> bisturi
4- Polizia -> TCPD (Tokyo City Police Department)
5- Rinforzi delle Forze dell'Ordine -> MAX-TAC (Maximum Force Tactical Division)

Non li ho usati fin da subito perché ho iniziato a scrivere questa storia più di un anno fa quando l'anime Cyberpunk non era ancora uscito, e quindi, visto che non era scontato che chi avrebbe letto avesse giocato al videogioco, non volevo rendere la lettura complicata. Ma visto che ora c'è l'anime e tutto è molto più conosciuto, ho deciso di fare questi piccoli cambiamenti.

Buona lettura <3

02:00.

Saki's pov

Ci mettemmo circa una mezz'ora per seminare le volanti, e tutto grazie all'incredibile capacità di guida di Geto e alla sua conoscenza millimetrica di ogni strada di Tokyo.

Ci eravamo fermati in uno spiazzo abbandonato di uno dei peggiori quartieri della città, riparato da centinaia di veicoli rottamati e da pile di ammassi metallici da smaltire.
Quel punto era allestito come un effettivo centro di smaltimento, ma era palese che in realtà fosse più la copertura di un luogo di incontro per smerci e associazioni mafiose.

Non appena tutti scendemmo dall'auto, un rigidissimo clima di tensione si alzò tra di noi: ognuno era arrabbiato per qualcosa, ognuno aveva voglia di prendere a pugni qualcuno.

Ci fissavamo a turno, tutti sudati, affannati e vibranti di ansia e adrenalina, soprattutto Fushiguro.
Geto invece era stranamente calmo, forse spento, svuotato. Ciò mi fece quasi preoccupare, portandomi a capire che c'era più di qualcosa che lo turbava, tra cui sicuramente il fatto di esser stato anche lui a causare quel casino.

«Allora-...» Cercai quindi di prendere parola, ma Fushiguro mi piombò inaspettatamente addosso, afferrandomi per il colletto e sollevandomi da terra.

«"Allora", un cazzo. Fottuta stronza che non sei altra. È colpa tua... È soltanto colpa tua.» Ringhiò sul mio viso.

Io scalciai con i piedi e cercai di liberarmi dalla sua presa.
«Mettimi giù, bastardo!»

«Avevi un solo cazzo di compito e non l'hai nemmeno portato a termine! Uno solo! Ne avevi uno solo!» Continuò a urlarmi addosso.

«Fushiguro ha ragione! Se non fosse stato per voi, tutto sarebbe andato a finire come previsto! Non saremmo inseguiti e neppure ricercati persino dalla MAX-TAC!» Itadori spalleggiò il compagno e avanzò anche lui verso di me, alzando il tono dopo essersi abbassato il fazzoletto nero che aveva tenuto sul naso fino a quel momento.
«E come se non bastasse... Non possiamo neppure più collegarci con Choso e Mei!»

Il silenzio della notte era ormai stato annullato dalle voci di quei due che stavano solo appesantendo ulteriormente il clima teso presente tra noi.

Capii in un attimo che stavamo per annegare in una specie di guerra civile mossa dalla sola rabbia e dalla paura di non riuscire a ritornare alla base.

«Vorrei tanto sapere che cazzo stavate facendo tu e Geto di così importante, sai?» Continuò Fushiguro, parlando sempre più incollato al mio volto.

Era ridicolo il fatto che la risposta a quella domanda sarebbe dovuta essere qualcosa tipo: «oh, niente... Ci stavamo solo scopando tranquillamente mentre voi invece vi spaccavate il culo per rimanere vivi...»

SOMETHING TO LOSE - cyberpunk; Suguru GetoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora