12 - II; Traumi

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01:40.

Saki's pov

Non appena Geto mi aveva lasciata sola in camera sua per scapparsene in bagno, io avevo avuto il tempo di rigirarmi meglio fra le mani il blister di alluminio che poco prima gli avevo scaltramente rubato dalla tasca.
Era una confezione di medicine, ma non di medicine qualsiasi, bensì di ansiolitici.

Così, sconvolta da quella scoperta, mi ero fiondata in tutti i suoi cassetti, curiosa di scoprire altro sulle sue patologie.
Chi prende ansiolitici, di solito, ha sempre altri disturbi molto più gravi alla base...

Infatti i miei sospetti si mostrarono fondati: sotto al suo letto avevo trovato uno zainetto pieno di benzodiazepine di ogni tipo: Lexotan, Tavor, En, Xanax, Ansiolin, Rivotril, Aprazolam, Valium, Lorazepam, Diazepam.

La vista di tutte quelle scatole ammassate fra loro mi aveva scosso particolarmente, portandomi a capire che il ragazzo che tanto mi affascinava avesse dei seri problemi di salute; soprattutto a giudicare dal fatto che, oltre che ai semplici ansiolitici, Geto conservava pure una grossa scorta di antidepressivi.

Il carattere particolare del ragazzo, il suo distacco, la sua freddezza, il suo silenzio e la sua assenza mentale molto simile a una specie di depersonalizzazione: adesso tutto ciò fluiva in un'unica direzione, facendomi capire che all'unicità di Geto collaboravano anche un mucchio di tristi patologie.

Ero seduta sul letto con le mani in tasca, sicura che presto lui sarebbe ritornato, accortosi del fatto che gli avessi rubato la cura per la sua epistassi.

Infatti, dopo circa venti minuti dalla sua assenza, eccolo ricomparire sulla soglia della porta, sbattendola nervosamente alle sue spalle dopo esser entrato in camera.

«Ridammele, Ishikawa.» Sputò secco.

Aveva i capelli disordinati e sciolti sulle spalle, gli occhi appena arrossati come se avesse appena finito di piangere, le labbra che gli tremavano e che avevano ancora delle impronte solidificate di rosso agli angoli.

«Queste?» Dissi io, mostrandogli così le sue medicine.

«Quelle.»

«Che cosa sono, Geto?» Glielo chiesi facendo finta di non sapere, per la semplice curiosità di vedere se avesse la forza di dirmi la verità.

«Che ti frega? Ridammele e basta.»
La sua voce era fragile e vibrava a causa del nervosismo: in quel momento Geto era visibilmente a pezzi.

E chissà che cosa è successo in bagno per tutti quei minuti in cui ci è stato chiuso dentro...

«Rispondi, Geto.»

«Sono medicine... E mi servono per stare tranquillo, okay?»
Avanzò verso di me.

«Ansiolitici?»

«A-ah. Ma adesso ridammele e finiamola qui.»

«Soffri di ansia generalizzata? O che so... Di attacchi di panico?»

«Tutti e due.»

«Soltanto?»

Geto deglutì.
Tremava come una foglia, si girava freneticamente i polsi tra le mani e boccheggiava ogni qual prima di dire una parola.

«Soltanto?» Ripetei.

«Sì. Soltanto.»

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Track:
"Major crimes" from Cyberpunk 2077 - HEALTH, Window Weather
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Lì capii in un secondo come Geto aveva paura, paura di mostrarmi le sue debolezze dopo che io stessa lo avevo definito una persona forte.

«Devo ripeterti per la seconda volta che non sai mentire?» Lo punsi.

SOMETHING TO LOSE - cyberpunk; Suguru GetoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora