𝚜𝚎𝚒.

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I giorni passano, la routine è sempre la stessa.
Facciamo lezione, mangiamo, stiamo un po' per i fatti nostri, iniziano le gare di ballo e di canto...

Un pomeriggio, io, Mattia, Wax, Samu, Maddalena, Megan e Alessio decidiamo di stare un po' in giardino.

"Ma quindi mi state dicendo che Rosalìa e Rauw si sono lasciati?"
dice Alessio shockato.

"Purtroppo, erano così belli."
dico io.

"Ma si sa il motivo?"
chiede Megan.

"So che tipo loro hanno annunciato di essersi lasciati da un paio di mesi ma che non quadrano certi avvenimenti."
spiego.

"Ma dicci di più."
dice Mattia curioso.

"Tipo nemmeno un mese prima che si lasciassero, Rosalìa in un'intervista parlò di matrimonio... di conseguenza non quadra il fatto che loro dicano che sono lasciati da due mesi. Si dice anche che si sia stato un tradimento ma non è una cosa certa."
racconto.

"Ma chi è che tradirebbe Rosalìa, scusa?"
domanda Mattia confuso.

"A quando pare lui si."
ridacchia Maddalena.

"Si ma questo è un coglione scusa eh."
dice Mattia alterato.

"Uhh, Mattia ha una cotta per la Rosalìa."
dice Alessio sfottendolo.

"Mi piace a livello artistico, idiota."
ride Mattia lanciandogli un cuscino del divanetto.

Il pomeriggio va avanti tra gossip e risate.
Ceniamo e come ogni sera, appena inizia a far tardi, rientriamo nelle nostre camere per dormire.

Durante la notte, però, inizio a far fatica a respirare nel sonno. Così, prima che sia troppo tardi, mi svegliol sentendo il mio respiro farsi sempre  più affannoso.
Cerco di alzarmi dal letto, ma  non appena alzo la schiena  nel tentativo di sedermi, stringo gli occhi dal dolore quando sento una pressione fortissima al petto.
A fatica, mi alzo dal letto cercando di non fare alcun tipo di rumore e stando attenta a non svegliare nessuno dei miei compagni; nonostante la fatica, cerco di arrivare alla porta della camera per raggiungere la cucina e bere un po' d'acqua.
Appena faccio qualche passo, per via dell'agitazione, inizio ad avere anche dei forti giramenti di testa, i quali iniziano a farmi apparire la vista un po' ofuscata.
Dopo un po', riesco ad arrivare alla porta e con le poche forze che ho, cerco di aprirla.

Mattia, sentendo dei rumori, si sveglia cercando di capire da dove provenissero.
Non appena vede la porta che divide le nostre camere aprirsi, corre di fronte ad essa per accertarsi che fosse tutto sotto controllo.
Purtroppo per lui, però, non appena la porta si aprì quasi del tutto, si ritrova me in uno stato pietoso e a dir poco irrecuperabile.

"Ale che cazzo ti sta succedendo?"
dice suasurrando in tono preoccupato.

Mi afferra le mani in modo tale da potermi guidare lui stesso fino all cucina, ma notando i miei ansimi di dolore per le fitte al petto, decide di prendermi in braccio e portarmi fuori in giardino a prendere aria.

"Non muoverti, vado a prenderti dell'acqua."
dice accertandosi che io sia ben messa sulla panchina.

Appena capisce che posso "reggermi" da sola, va in cucina a procurarsi un bicchiere d'acqua per me.
Mentre lui è dentro, per via del dolore io mi lascio andare in avanti e cado in ginocchio sul pavimento.
Dal continuo dolore e i giramenti di testa, metto le mani tra i capelli sentendo le lacrime rigarmi il viso.
Mattia dopo poco torna da me.

"Cazzo."
dice lui vedendomi in quella posizione.

Corre a posare il bicchiere sul tavolino e si avvicina a me, inginocchiandosi anche lui.

"Io... lo so che ci conosciamo da poco, però ho sempre percepito quanto noi fossimo simili. So che per la testa in questo momento ti passano solo pensieri negativi, e qualsiasi cosa essi siano, non devi fartene una colpa. Non è il momento di pensarci su, perchè adesso sei qui a vivere il tuo sogno e non devi permettere a niente e nessuno di rovinartelo. Io sono pronto a darti una mano, sempre.  A difenderti quando ti senti attaccata, a farti da spalla quando hai bisogno di sfogarti, a farti ridere quando hai bisogno di distrazioni. Per qualsiasi cosa io sono qui per te, sempre. Tu sei come me, siamo uguali."
Mattia mi prende delicatamente per i polsi e mi avvicina a sè, facendo appoggiare la testa sul suo petto.

Mi avvolge nelle sue braccia, come se lui fosse in possesso della cosa più preziosa al mondo e la stesse proteggendo.
In poco tempo, inizio a smettere di piangere e con le poche forze che ho, poggio la mia mano sul suo petto.
Lui allunga la sua mano verso il bicchiere e mi aiuta a bere, capendo che io sia senza forze.

"S-scusami..."
dico tirando su col naso, alzando lo sguardo verso di lui.

"Non c'è da scusarsi, è umano."
dice prendendomi il viso tra le mani, mi accarezza dolcemente le guance con i pollici.

"Vuoi parlarne un po'?"
mi guarda negli occhi, rassicurandomi e facendomi capire che di lui mi posso fidare.

Io annuusco, Matti  mi aiuta ad alzarmi e ci mettiamo entrambi seduti sul divanetto, posizionandoci  in modo tale da guardarci in faccia.
Finisco di bere con calma il mio bicchiere d'acqua , faccio dei respiri prondi e inizio a parlare.

"È-è che.. s-sento che sto per impazzire. Sento come se la mia testa mi suggerisse  pensieri inauditi; tipo come se dovessi mollare tutto, come se tutto quello che appartiene al mio passato sia marchiato sulla mia pelle, come un tatuaggio...
Ho... sognato di essere in una stanza enorme.  Io avrei dovuto camminare su un tappeto bianco, proprio come il colore dell'intera stanza. Era come se dovessi fare una sfilata, in mezzo a tante, forse troppe persone... M-mi guardavano con occhi diversi, che di certo non ispiravano fiducia, sicurezza, positività.. Leggevo in ognuno di loro solo note di pena e divertimento nel vedermi in quelle condizioni.
Mi sono sentita s-sbagliata, come sempre, come se un alieno fosse arrivato sulla terra e si è ritrovato davanti agli umani."
dico singhiozzando.

Mattia mi asciuga le lacrime man mano che rigano le mie guance, si avvicina a me e mi prende le mani, accarezzandole in modo dolce e delicato.

"Non sei sbagliata, credimi.  Forse si, sei diversa, ma non per questo sei sbagliata. Anzi, la tua diversità ti rende bella a modo tuo, rende tutto ciò che fai e dici unico per chi ti ascolta e ti guarda.
Non dare mai retta a tutto ciò che persone diranno in negativo su di te, perché vuol dire che non ti hanno capita e si credono migliori. Vorrei solo che guardassi con i miei occhi, per farti capire che tu non hai niente che non vada e sei portatrice di luce nei momenti bui. Accendi la voglia di vivere di chiunque con quel tuo modo allegro di porti, seppur timidamente, agli altri. Fai venire voglia di amare la vita e viverla fino in fondo. E credimi, se ti dico ciò è perchè tu sei come il sole."

Sono letteralmente senza parole.
Ho sentito i brividi ad ogni sua parola sussurrata per non fare troppo rumore e dar noia.
Alzo dolcemente lo sguardo verso di lui e accenno un sorriso.

"Vedi come sei bella anche solo se accenni un sorrisino?"
dice lui sapendo di mettermi in imbarazzo.

Così, notando le mie guance andare in fiamme, mi tira delicatamente le mani verso di sè per far si che mi avvicini di più a lui.
Avvolgo le mie braccia attorno al suo corpo e poso la testa sul suo petto, lui invece posa dolcemente la sua mano tra i capelli e mi fa i grattini.
Rimaniamo in questo stato per un po', fino a quando non mi prende il viso tra le mani e, poggiando le aue labbra sulla mia fronte, mi lascia un dolce bacio su di esso.

"Grazie."
dico sussando.

"Non devi ringraziarmi."
risponde lui, sorridendomi.

Dopo poco decidiamo di rientrare in casetta.
Mattia mi accompagna nella mia stanza e mi aiuta a mettermi nel letto, rimboccandomi anche le coperte.
Prima di tornare in camera sua, rimane un po' accanto a me a coccolarmi assicurandosi che ii mi addormenta serenamenta.
Appena si accorge del mio sonno prondo, si china a baciarmi di nuovo la fronte.

"Buonanotte, piccolina."

Si alza delicatamente dal letto cercando di non svegliarmi e si dirige verso la porta.
Mi rivolge un ultimo sguardo sorridendo guardandomi dormire, poi chiude la porta e va a dormire.

Baciami e Ballami || Mattia ZenzolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora