Kuroo Tetsurou x reader (HAIKYUU!)

LVIII

All'ora "x" eravamo scesi in campo: giocatori, allenatori e pure io in quanto manager e tuttofare della squadra. Mentre i miei amici si riscaldavano e facevano i primi tiri di prova, io cercavo di trattenere la grande emozione di essere lí, con questo ruolo e per giunta in una squadra importante come la mia. I ragazzi li vedevo concentratissimi e non potevo essere piú fiera di loro. Le tribune erano giá piene ed urlanti, cariche di compagni di scuola vestiti tutti in rosso e accompagnati da altri amici e loro parenti.
Il nostro primissimo avversario era un osso duro da battere: eravamo capitati al primo giro contro il forbidabile Fukurodani.
Appena in campo le mie amiche dell'altra scuola, Kaorichan e Yukiechan, mi sono subito corse incontro e ci siamo strette in un caldo abbraccio a tre quasi a voler rappresentare quello che davvero é lo spirito sportivo. Non siamo riuscite a chiacchierare oltre, ma ci siamo subito ripromesse di fermarci a parlare dopo la partita.
Dal conto suo Bokuto era talmente carico e focalizzato sul momento che non mi ha nemmeno notata, ma sono sicura che sia per l'ambiente di gara. Bokuto appena sceso in campo aveva un'aura spaventosa: incuteva talento e professionalitá insieme. Sembrava essere sul serio in ottima forma.
Il tifo del Fukurodani era proprio martellante e di gran presenza come il capitano. Oltre a cori e strumenti musicali disponevano addirittura delle cheerleader con tanto di vestitino e ponpon. Noi non eravamo di certo cosí attrezzati, ma sicuramente non eravamo da meno. In primissima fila avevamo l'energica Akanechan che col suo megafono, e al fianco della bellissima sorella di Lev, dirigeva il coro dei gatti. Era una ragazzina vivace delle medie con grinta da vendere. L'avevo conosciuta giusto oggi, ma ne avevo sentito tanto parlare essendo la sorellina del senpai Yamamoto. Anche lei appassionatissima di pallavolo, era veramente un raggio di sole e da quando siamo arrivati in campo è sempre stata la fonte della nostra grinta.
Un istante prima di scendere in campo Kuroo si è preso il suo bacio di buon auspicio e ne ho anche approfittato per sussurrargli in un soffio - farai un'ottima partita, so che darai frutto a tutto l'impegno messo!-.
Fila, inchino, saluto tra i capitani e col primo fischio ecco l'inizio della tanto attesa partita.
È stata veramente una dura battaglia in cui ci siamo sempre difesi con onore, ma, purtroppo, abbiamo perso entrambe i set, uno dietro l'altro. Come sapevamo il bostro amico avversario vantava oltre alla passione e alla dedizione un grande talento naturale.
I miei compagni ovviamente, e giustamente, erano abbattuti dal risultato: tutto l'impegno degli scorsi mesi per ottenere questo? Sicuramente non avrebbero accettato facilmente la cosa e proprio da questo tirarono fuori la grinta per affrontare l'ultima squadra avversaria: il Nohebi.
Del resto rimaneva ancora un posto per il torneo nazionale e avremmo combattuto coi denti e con le unghie per accapparrarcelo.
Poco prima del fischio d'inizio Kuroo e Kenma hanno raccontato alla squadra come i nostri avversari fossero noti in ambito sportivo per giocare sporco. Con questa precisazione durante la partita abbiamo tutti avuto un occhio di riguardo sulla situazione ed effettivamente sí, se le ingegnavano proprio tutte per distrarre gli arbitri, infuocare il pubblico a loro favore o attaccar briga con le teste piú calde della nostra squadra.
Io dalla panchina di bordo campo ribollivo quando gli arbitri fischiavano "fuori" una delle nostre palle che era palesemente in campo avversario privandoci di punti preziosi. Il nohebi sapeva bene come sfruttare effetti ottici di profonditá o punti ciechi del campo per l'arbitro.
Nonostante tutto questo il Nekoma stava dando del suo meglio e con la grinta di una tigre si difendeva. I ragazzi erano tutti in ottima forma e stavamo veramente, anche se a fatica, per farcela. Poi, improvvisamente, il nostro preziosissimo libero si é gravemente infortunato; tanto da non poter proseguire la partita.
È subito scattato un time out dal Nekoma e, mentre accompagnavo Yaku in infermeria con l'aiuto di Kuroo e Kai che lo sorreggevano, lui intanto si preoccupava di rassicurare la squadra, in particolare il piccolo Shibayama che lo avrebbe sostituito sul campo.
La tensione era alle stelle, la posta in gioco alta, poi, dopo una decina di interminabili minuti, dall'infermeria ho percepito il fischio di fine partita.
Era fatta.
Gli schiamazzi e il disordine non permettevano di intuire chi sarebbe andato ai nazionali, quindi il rosso ed io potevamo solo che attendere coi nervi a fior di pelle.
Ecco poi all'improvviso i nostri compagni di scuola precipitarsi tutti in lacrime su di noi e abbracciarci commossi: avevamo vinto.
Eravamo stati selezionati come terza squadra rappresentatrice di Tokyo ai nazionali.
Ce l'avevamo fatta.
Per l'emozione ho preso il volto di Kuroo tra le mani e gli ho stampato un orgogliosissimo bacio sulle labbra. Come gli avrei detto poco dopo, non c'era un capitano migliore di lui.
Quella sera siamo andati tutti a cenare insieme: dovevamo festeggiare con una sostanziosa scodella di ramen offerto da coach ed allenatore. Intanto tra una chiacchiera e l'altra la serata era super allegra: tutti noi eravamo di ottimo umore e molto scherzosi. Ad un certo punto Yaku che, nonostante fosse importunato comunque si prendeva sempre cura di tutti noi, si è rivolto a Kenma:
[Y]- Kenma, dai bevi almeno mezzo bicchiere d'acqua. Sai che puó risolvere un sacco di problemi? Vuoi perdere peso? Bevi acqua. Vuoi una pelle migliore? Bevi acqua.
E Kuroo di tutta risposta si è intromesso -sei stanco di qualcuno? Annegalo.- prendendosi poi un buffetto da parte mia che me la ridevo sotto i baffi. Lev non ha perso tempo e come suo solito ha fatto leva sul punto piú delicato del nostro libero -ma se Yakusan invece volesse strangolarlo sicuramente non ci arriverebbe!- e siamo tutti scoppiati a ridere mentre la mamma della squadra stampava un bel calcio sullo stinco del nostro amico russo.
Con loro era sempre cosí, e io lo adoravo.
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To be continued... ♡