XLVII

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Ed ecco che una nuova settimana scolastica si ripresentava prepotente con il lunedì.

La domenica appena trascorsa la avevo passata con i miei amici quindi il tempo era volato e non avevo pensato ad altro se non a divertirmi con loro. Per questo, la sera, ero andata a dormire senza troppi pensieri o preoccupazioni per la testa, ma appena sveglia le cose cambiarono non poco. Mi sono alzata dal letto con praticamente ancora gli occhi chiusi ed una strana sensazione che non riuscivo a spiegarmi. La mia testa era ancora nel mondo dei sogni quindi, probabilmente, era stato un incubo fatto verso mattina a rendermi così irrequieta. Cercai così di non darci troppo peso ed optai per- avviarmi verso la zona giorno.

Mentre facevo colazione con l'energia di un bradipo, come sempre mi ritrovai a riflettere su cosa avrei dovuto fare in giornata e come organizzarmi al meglio. Colazione, doccia, vestiti, scuola... Nell'istante in cui la parola "scuola" attraversò gli unici miei due neuroni svegli, realizzai la causa della mia inquietudine.

Kuroo Tetsurou.

Da dopo l'appuntamento non ci eravamo nemmeno più scritti ne tanto meno visti di persona. Non sapevo davvero cosa pensare. Ero decisamente agitata in vista della mattinata a scuola e in particolare delle attività al club nel pomeriggio; puntuali e confermate come ogni lunedì. Non potevo scappare in alcun modo. La mia curiosità, mista all'ansia, mi bloccò a riflettere per 5 minuti abbondanti lasciandomi paralizzata come un'idiota. Non avevo la più pallida idea di cosa aspettarmi. "Come si sarebbe comportato il senpai dopo quello che era accaduto quel sabato?" "Io, cosa avrei dovuto fare?". Nell'istante in cui tornai in me optai per la mia opzione preferita: non avere aspettative. Almeno, in questo modo, se le cose non si evolvono brillantemente non resto delusa o ferita, se invece lo fanno la gioia sarà ancora maggiore. E 'un po' la mia filosofia di vita per affrontare tutto ciò che non è in mio potere o che non dipende direttamente da me.

Tra una paranoia e l'altra cercai di tranquillizzarmi ed autoconvincermi di essere calma e rilassata. Quasi senza accorgermene, perché troppo impegnata con la mia testa, ero appena scesa con Lev alla solita fermata affianco al liceo. Come sempre era energico e pimpante senza mai smettere di parlare e fare una gran confusione attirando gli sguardi tutti coloro che incrociavamo. Tra una risata e l'altra mi ricordava del pomeriggio precedente e di come Sou si fosse messo due patatine in bocca per simulare il becco di un'anatra. Come se non ci fossi stata anch'io...

Nelle vicinanze del cancello d'ingresso al cortile dell'edificio scolastico ci siamo uniti ad Inuoka e Shibayama, i quali ci accolsero: uno con uno smagliante sorriso e l'altro con un timido quanto dolce saluto. Noi primini del club maschile di volley eravamo spesso insieme e facevamo proprio un bel gruppetto allegro ed unito nonostante le enormi differenze innegabili che c'erano tra di noi. Questa vicinanza ci permise di legare sin da subito tra di noi aiutati sicuramente dagli estroversi Sou ed Haiba. Il nostro rapporto ci aiutò ad integrarci al meglio con i senpai e di giovare non poco al clima di squadra. Personalmente morivo dal ridere ogni volta che Lev, facendo l'idiota come suo solito, prendeva in giro Yaku giocando sulla sua altezza. Questo il russo lo sapeva bene e, a volte, quando ero giù di morale o particolarmente stanca, lo facevano anche per tirarmi su di tono.

Per tutta la mattinata, di Kuroo non notai nemmeno una traccia, ma non doveva essere assente visto che sul gruppo del club non aveva scritto nulla a riguardo... La cosa un po' mi tranquillizzò, ma sapevo che prima o poi sarebbe giunto il momento del confronto perciò scelsi di attendere e vedere cosa sarebbe accaduto se non mi fossi mossa io per prima. Volevo evitare in ogni modo di essere impulsiva risparmiandomi figuracce o momenti imbarazzanti il più possibile.

Il resto delle lezioni passarono come tante delle precedenti. Senza particolari avvenimenti significativi od eclatanti. L'unica cosa era stata la consegna del test di matematica corretto, col quale mi ero portata a casa un bell' ottantatré con i complimenti della professoressa.

Non ero abituata a tutta quella calma... che fosse la quiete prima della tempesta?

Una volta giunta l'ora del club, mi incamminai verso la palestra. Non ero come al solito con i miei amici perché una ragazza della sezione affianco alla mia mi aveva chiesto dei consigli su un progetto che avrebbe dovuto consegnare il giorno seguente.

Il lungo corridoio sembrava non finire mai ed ero assurdamente tesa mentre, passo dopo passo, mi avvicinavo alla palestra. Nell'esatto istante in cui varcai la soglia del club di pallavolo, presi un bel respiro e annullai ogni preoccupazione incoraggiandomi ad entrare con un bel sorriso solare.

-[NOME]! SEI IN RITARDO! MUOVITI, CAMBIATI IN CINQUE SECONDI PERCHE' ABBIAMO BISOGNO DI TE!- urlò il libero dall'altra parte della palestra mentre riceveva una schiacciata. Volando di corsa in spogliatoio salutai il professore, il coach e gli altri ragazzi ed intravidi con la coda dell'occhio Kuroo sghignazzare alla mia strigliata.

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To be continue... 🤍



Kuroo Tetsurou x reader (HAIKYUU!)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora