febbraio 2007
Adabel Arnold era stesa sul divano di casa sua a guardare la TV.
stava leggermente meglio in fatto di umore,ma comunque non mangiava qualcosa da un po'.
ad un certo punto però,il bisogno di rimettere qualcosa sotto ai denti dopo alcune settimane di fece risentire.
allora Adabel si alzò e camminò verso la cucina.
prese dei semplici biscotti al cioccolato e tornò in salotto.
ed ecco che mentre camminava,il buio.
si svegliò con la testa che le doleva,e mentre metteva a fuoco la stanza,si rese conto di non essere più a casa sua.
si massaggiò la testa e si mise composta sul letto.
dopo pochi secondi delle braccia calde la circondarono e delle lacrime salate bagnarono la sua lunga veste bianca.
Varick Arnold piangeva tra le braccia della sorella rendendosi conto solo il quel momento quanto fosse dimagrita.
«non devi ridurti più così,Ada», singhiozzò il fratello accarezzandole i capelli
«dove sono?»,disse lei confusa
«in una clinica per casi gravi,Ada. il tuo sistema immunitario sta crollando perché non assumi vitamine da non so quanto tempo», spiegò il fratello interrompendo l'abbraccio
la ragazza sgranò leggermente gli occhi,e man mano collegò gli avvenimenti.
«per quanto dovrò stare qui?»,chiese lei.
«fin quando non ti ristabilirai totalmente»
«sempre se lo farò», sussurrò la ragazza.
«Desirèe sa tutto,mi ha chiamato ieri perchè era preoccupata visto che non le rispondevi»
dopo poco il fratello dovette lasciare la stanza,e la ragazza si mise a pensare.
era davvero in condizioni gravi?
che cosa sarebbe successo ora?
ma soprattutto,Bill lo sapeva?,si era preoccupato?. non si diede una risposta.
in quel momento pensò a quanto avrebbe voluto il ragazzo vicino a lei,a rassicurarla come faceva sempre.
era sparita e questa cosa le dispiaceva anche,ma ormai non si poteva fare più nulla.
si mise ad osservare la stanza,e poi notò un borsone accanto alla porta.
si alzò traballante e con il rischio di cadere,e pian piano si avvicinò alla porta.
si sbilanciò di poco per prendere il borsone e lo portò sul suo letto con un po' di fatica per mancanza di forze.
lo aprì e trovò vestiti,il suo telefono,dei calzini e dei libri.
tra questi c'era il libro.
con cura lo prese e ne accarezzò la copertina.
iniziò a sfogliare le pagine con cautela,notando qualche frase sottolineata con una penna nera.
«che tu sia per me il coltello»
era una delle frasi sottolineate,e non poté non pensare a quando la scrisse su un post-it per poi metterlo nel libro di Bill mentre dormiva sulle sue gambe.
sfogliò un altro po',e quasi alla fine del libro notò un altro post-it.
«ti amo,Bel.
ieri,oggi,e per sempre.»prese quel post-it e lentamente lo rilesse.
fino a tre mesi prima si amavano senza sosta,ora lei era diventata un vero e proprio fantasma.
lo rilesse ancora e ancora,quasi a volersi imprimere la calligrafia del ragazzo nella mente.
lentamente lo ripiegò e lo ripose nel libro,per poi chiuderlo.
infondo al borsone trovò una fotografia fatta con una fotocamera istantanea.
la foto ritraeva lei,insieme a Bill,che si baciavano il giorno del compleanno di lui.
nella foto si poteva benissimo notare che la ragazza stava sorridendo sulle labbra di lui,e sorrise anche in quel momento.
non era nemmeno un sorriso,era quasi una smorfia.
una smorfia malinconica e triste.
quanto avrebbe voluto tornare tra le braccia di quel ragazzo lo sapeva solo lei in quel momento.
quel pomeriggio pensò a tutta la sua conoscenza con il ragazzo,e si ricordò quante volte sorrise durante essa.
ma ora,da quant'è che non sorrideva?
spazio autrice
HELLO!!,vi ringrazio per le minacce ricevute nel capitolo di ieriiii.
sono qui per dirvi che la storia NON è finita,però NON è sicuro il fatto che adabel sia ancora viva.
aspetto la moglie di mio cognato pheebs_multi
love u all ❤️😼
~cri<3
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𝐄𝐘𝐄 𝐓𝐎 𝐄𝐘𝐄→𝖻𝗂𝗅𝗅 𝗄𝖺𝗎𝗅𝗂𝗍𝗓
أدب الهواة«li senti i nostri cuori che si toccano?»,chiese il ragazzo in un sussurro «mh mh»,rispose la ragazza [...] 𝒜dabel Arnold si trasferisce in Germania dai nonni materni con il fratello per via della separazione dei genitori. Adabel; scontrosa,scorbut...