𝖿𝗂𝖿𝗍𝗒:𝗉𝖺𝗂𝗇

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nella vita di Adabel Arnold tutto stava andando fin troppo bene.

la relazione con Bill andava a gonfie vele,infatti quel giorno si sarebbe vista con il ragazzo per andare a mangiare qualcosa.
mentre si preparava,il telefono squillò.

«pronto?», alzò la cornetta dopo essere corsa giú dalle scale

«sto parlando con Varick Arnold?»,una voce gentile arrivò alle orecchie di Adabel

«sono la sorella,Adabel Arnold,mi dica»

«signorina mi dispiace comunicarle che sua nonna ha avuto un infarto stamattina alle 8:56 e non c'è stato nulla da fare. le faccio le mie più sentite condoglianze.»

il sorriso che Adabel aveva di trasformò in una smorfia di tristezza.

«va bene,la ringrazio per l'informazione, arrivederci»,senza nemmeno sentire la risposta riattaccò.

non se lo sarebbe mai aspettata.

certo,prima o poi sarebbe dovuto capitare,ma non lo immaginava così inaspettato.

in quel momento il campanello suonò.

ancora scossa andò ad aprire,e il sorriso raggiante del ragazzo la colpí.

«hey amore»,lui si sporse per posarle un bacio sulla guancia.

lei sorrise appena mormorando un «hey».

«andiamo?»,il ragazzo le chiese,prendendosi però qualche istante per ispezionare il volto della ragazza: c'era qualcosa che non andava.

lei annuì cercando di sorridere prima di dirigersi verso la porta.

Bill però la afferrò da un braccio fermandola.

«che succede?»,la guardò negli occhi e lei rimase leggermente sbigottita:aveva capito che c'era qualcosa che non andava.

«nulla, perché?», cercò ancora una volta di sorridere.

«lo sai che puoi dirmi tutto,no?»,il ragazzo le accarezzò il braccio.

allora Adabel lo guardò e uno strato di lacrime le si presentò davanti.

il ragazzo subito di allarmò,ma lei lo abbracciò e scoppiò a piangere.

«nonna»,quella parola biascicata e mormorata nel modo più silenzioso possibile spezzò il cuore del ragazzo.

la consolò per quel che si riusciva,tenendola stretta al suo petto sul divano mentre la ragazza non smetteva di piangere.

però poi si addormentò con gli occhi pesanti e i segni evidenti delle lacrime sul suo viso.

il ragazzo prese lentamente il telefono dalla sua tasca e disdí la prenotazione al ristorante che aveva prenotato per quella sera.

rimase lì,sul divano di lei, ad accarezzarle i capelli mentre avvolte le mormorava quattro parole all'orecchio,che formavano una frase.

«non te lo meriti».

il ragazzo pensava che la sua fidanzata non meritasse assolutamente di subire tutto quel dolore, piuttosto se lo sarebbe caricato sulle sue stesse spalle per non farlo pesare a lei,ma purtroppo non si poteva.

per la ragazza erano stati anni difficili: tra le varie notizie false su Bill,la clinica, quel giorno ed il coma,e Bill si sentiva così male per lei.

avrebbe voluto rimuovere tutte quelle ferite interne che aveva curandole con il suo amore.
avrebbe voluto far capire alla ragazza che tutti questi accadimenti erano solo ingiustizie.
perché si sarebbe ucciso pur di vederla felice.
pur di osservare il suo sorriso che con gli ultimi avvenimenti si era leggermente spento -e con quello di quel giorno ancor di più-, raggiante talmente tanto che sembrava non conoscere sofferenza.
ora invece ogni volta che la ragazza sorrideva si vedeva sempre un minimo di malinconia, perché mille pensieri sembravano addossarla tutti insieme.

«chissà cosa ti tieni dentro», mormorò triste Bill alla ragazza,facendo attenzione a non svegliarla.

la mente della ragazza sembrava sempre occupata da pensieri,che si pensava fossero brutti,perché infatti era così.
la ragazza ripensava a quando provò a suicidarsi,a quando smise di mangiare e tutto il resto a ripetizione,come fosse un ciclo.

riviveva quei momenti oscuri della sua vita e ogni volta che ci pensava,si poneva una domanda: perché?.
non si dette mai una risposta, poiché non c'è spiegazione per ciò che il dolore ci porta a fare.

spazio autrice
CIAO AMORIII,da ora ricominciano i capitoli tristi😋😋😋😋
aspetto la moglie di mio cognato pheebs_multi
love u all ❤️😼
~cri<3

𝐄𝐘𝐄 𝐓𝐎 𝐄𝐘𝐄→𝖻𝗂𝗅𝗅 𝗄𝖺𝗎𝗅𝗂𝗍𝗓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora