Capitolo 22

55 2 0
                                    

Lucrezia

Dopo la nostra cena a base di pesce in un ristorante con vista mare, io e Fabio ci siamo rifugiati a casa sua. Fuori sta piovendo a dirotto, per cui abbiamo trovato saggio non rimanere fuori al freddo e al gelo.

<< Guarda cosa ho qui>> esordisce con un porta cioccolatini in mano. Alla vista dei gianduiotti, i miei occhi assumono la forma dei cuori. Posso resistere a tutto, tranne alla tentazione di mangiarne almeno uno al giorno.
<< Dammene uno>> esclamo, cercando di afferrare il porta cioccolatini.
Fabio mi fa un sorrisetto furbo e inizia a sollevare l'oggetto dei miei desideri in modo che non lo afferri.
<< Se ne vuoi uno, devi guadagnartelo>>
<< E come? >> gli chiedo con finta ingenuità.
<< Beh, per iniziare potresti darmi un bel bacio>> asserisce fermando il suo sguardo sulle mie labbra su cui lascia un bacio fugace << Poi>> mi sfiora il collo con il naso << Potresti toglierti questo vestito che è decisamente di troppo e farmi venerare il tuo corpo >>
Gli faccio un sorriso malandrino e faccio finta di stare al suo gioco. Gli afferro il collo in modo che le nostre labbra siano allineate e mi avvicino sempre di più, ma quando è sul punto di baciarmi, scappo.
Comincio a correre intorno al suo immenso salone ridendo a crepapelle.
<< Non me lo sarei mai aspettato da te>> afferma rincorrendomi << Tanto ti prendo>>
<< Sono tante le cose che la gente non si aspetta da me, eppure le faccio comunque>> gli rispondo sorniona.
<< Appena ti prendo, sappi che dovrò punirti>> mi minaccia con un sorriso malizioso.
<< Non vedo l'ora>> gli faccio l'occhiolino.
Esco dal salone e corro lungo il corridoio fino ad entrare nella sua camera con il letto perfettamente in ordine. È coperto da un piumone blu notte che fa risaltare il colore noce del legno.
<<Presa>> pronuncia fiero, buttandomi sul letto
<<Sei stata poco furba, mi hai portato direttamente nella tana del lupo>> mi sussurra all'orecchio.
<< Chi ti dice che non l'abbia fatto apposta?>> gli domando guardandolo in quegli smeraldi che amo, ma che allo stesso tempo mi mettono in soggezione.
<< Uhm>> geme, sfiorandomi il collo con le labbra << Hai fatto benissimo. Mi piace questo tuo lato giocoso >> continua, scendendo verso la scollatura del vestito. Sentire le sua labbra a contatto con la mia pelle, mi fa venire dei brividi lungo la schiena.
<< Avrei una voglia matta di strapparti questo vestito, ma so che mi uccideresti se decidessi di farlo>>
<< Hai detto bene: i miei vestiti non si toccano!>> esclamo sorreggendomi la testa con un gomito in modo da guardarlo meglio.
<< Non pensi sia arrivato il momento di toglierlo?>>
mi sorride malizioso.
<< Tu dici?>>
<< Dico, dico>>
Mi fa voltare sulla schiena e comincia a far scendere la lampo. Subito avverto il freddo pungente di novembre e mi stringo nelle spalle. Fabio se ne accorge e si sbatte una mano sulla fronte.
<< Che sciocco! Ho dimenticato di dire alla signora Maria di impostare il termostato. Provvedo subito, madame>> mi dice prima di allontanarsi.
Mentre lui è di là, mi guardo intorno: la sua camera moderna rispecchia la sua personalità. Le pareti di un grigio scuro si abbinano perfettamente alle tende di colore blu come il piumone. E i faretti sul soffitto creano l'effetto di una pioggia di stelle. Ha l'aria di una camera raffinata, ma allo stesso tempo accogliente. Sua madre è stata davvero brava ad arredarla.
<< Dove eravamo rimasti? >> irrompe, salendo sul letto. Mi alzo a sedere e gli sbottono la camicia scoprendo i suoi pettorali marmorei, mentre lui mi toglie il vestito lasciando in bella vista i seni coperti da un reggiseno a triangolo. Mi porta su di se' e poggia le labbra sulle mie per approfondire il bacio tanto atteso. Le nostre bocche giocano, si mordono e si stuzzicano fino a far intrecciare le loro lingue.
Con la mano mi scopre un seno e lo tocca fino a far inturgidire il capezzolo facendomi rilasciare un gemito di apprezzamento.
Si stacca solo per sfilarmi il vestito e i collant.
Rimango solo con i tacchi e la biancheria intima, il desiderio di ogni uomo.
Per pars condicio, gli slaccio la cintura e i pantaloni, in modo che se ne liberi.

Quando entrambi rimaniamo solo con la biancheria intima, ci stendiamo di nuovo sul letto e mi porta su di se'. Quando mi sfiora con le sue mani scultoree, mi sento apprezzata e amata.
Non mi tocca solo il corpo, ma anche il cuore.
Il mio cervello in questo istante si stacca dal mondo circostante e si concentra solo su quello che stiamo vivendo. Per me ogni istante con Fabio è il più bel regalo che la vita potesse farmi.
Ho sempre pensato che in vita mia non sarei mai riuscita a trovare la persona giusta, ma poi è arrivato quest'uomo dagli occhi verdi e il mio cuore ha deciso di donarsi completamente a lui, in maniera
incondizionata.

I miei pensieri vengono surclassati dalla foga di Fabio che mi bacia dappertutto.
Nell'istante in cui diventiamo una cosa sola, chiudo gli occhi e mi godo questo momento così intenso da desiderare di viverlo per tutta la vita.

Io, la Lucrezia che è sempre stata poco romantica, quella a cui non è mai importato nulla delle relazioni sentimentali, ci sono caduta come una pera cotta.
Chi lo avrebbe mai detto!
È proprio vero quando dicono che l'amore fa impazzire, facendo emergere la parte più irrazionale di noi stessi.

Dopo una doccia veloce, io e Fabio rimaniamo abbracciati sotto le coperte a osservare la pioggia attraverso l'enorme porta finestra che si affaccia direttamente sul giardino.

<< Non trovi che la pioggia sia romantica?>> gli chiedo, voltandomi per osservarlo.
<< Io la trovo una rottura di scatole, altro che romantica!>> mi risponde disgustato.
<< Io invece la trovo rilassante. Quando vedo le gocce cadere per terra o sbattere contro la finestra, mi perdo ad osservarle e percepisco un senso di pace interiore che mi fa stare bene>>
<< E io pensavo che la trovassi fastidiosa per la moto! In fondo non sei così pazza da usarla quando piove, vero?>> mi chiede speranzoso.
Scoppio a ridere, divertita dal suo senso di protezione nei miei confronti e scuoto la testa.
<< Sono strana, o come mi hai definita tu: pazza, ma non fino a questo punto. Per me la moto nei giorni di pioggia può marcire in garage, stai tranquillo>>
<< Menomale, ne sono sollevato >> esclama stringendomi in un forte abbraccio.

Stretta tra le sue braccia, con il rumore della pioggia in sottofondo, mi addormento per la prima volta con lui nel suo letto, fregandomene di quello che diranno i miei genitori domani mattina.
Stanotte non sono caduta tra le braccia di Morfeo, ma tra le braccia di Fabio. Il mio Fabio.

Spazio autrice ✍️
Eccomi qui con questo nuovo capitolo!
Cosa pensate che succederà nel prossimo, quando Lucrezia rientrerà a casa?
Commentate, mi fa piacere leggervi 🥰

P.S. Vi ricordo che ho aperto un profilo tik tok nel quale posto contenuti inerenti alle mie storie. In Bio c'è il link per accedere.

A presto, Ale 💕

Più forte del doloreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora