Capitolo 17

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Fabio

Sono in sala operatoria dalle 8 di stamattina e non ho ancora visto Lucrezia. Ho un disperato bisogno di vederla e non vedo l'ora di uscire da questo posto per portarla in giro e stare un po' insieme.

Dopo mezz'ora, finalmente l'intervento finisce, ma ho paura che Lucrezia sia andata a casa dato che il suo turno è finito.

Il mio timore svanisce quando esco dalla sala operatoria e me la ritrovo davanti in tutta la sua bellezza, oggi è ancora più bella del solito con il suo look invernale; indossa dei leggings blu con delle decorazioni in camoscio abbinati a degli stivali grigi e una pelliccia corta di colore bianco.

<< Sei bellissima >> le dico con un dolce bacio sulle labbra.
<< Tu sei molto sexy con questo camice da
chirurgo >>
<< Trovi davvero che sia sexy?>>
<< Proprio così dottor Alberti >> mi risponde sorridendo.
<< Avevo paura che te ne fossi
andata >>le confesso.
<< Non lo farei mai, capisco che nel nostro lavoro gli orari non possono essere sempre rispettati>>
<< Per fortuna mi sono scelto un medico>> le rispondo e lei scoppia a ridere.
<< Abbiamo l'appuntamento dal notaio, non possiamo fare tardi. Corri a cambiarti! >> mi esorta.
<< Vuoi farmi compagnia?>> le chiedo con un sorrisetto impertinente, Lucrezia diventa rossa e mi spinge via esclamando uno << Stupido>> che mi fa scoppiare a ridere. Mi cambio velocemente e quando esco esclamo: << Prendiamo la mia macchina >>
<< Quando ti convincerai a salire con me in
moto ?>>
<< Mai>> le rispondo con noncuranza.
<< Sei un fidanzato screanzato!>>
<< Invece tu al volante sei un pericolo costante >>
<<Come fai a dirlo se non sei nemmeno salito in macchina mentre guidavo io?>>
<< Perché sei una donna!>> esclamo con nonchalance.
<< Un'altra frase maschilista e ti
lascio!>> dice tra il serio e il divertito.
<< Amore no, lo sai che ti amo>> le dico cingendole le spalle con un braccio.
<< Ruffiano!>>

Appena saliamo in macchina, Lucrezia mi chiede:
<< Domani sera hai impegni? Perché vorrei presentarti i miei>> , mi ha colto di sorpresa, sapevo che prima o poi sarebbe toccato anche a me, ma non credevo che me lo chiedesse così presto dopo che mi ha raccontato del rapporto non proprio tutto rosa e fiori che ha con i suoi.
<< Sono libero>> le confermo.
<< Quindi è un sì?>>
<< Certo che è un sì >>

Dopo un quarto d'ora arriviamo dal notaio, dove troviamo  la signora dell'agenzia e il proprietario dell'attico che ci accolgono con un sorriso. Ci accomodiamo nello studio e il notaio comincia a leggere l'atto, quando arriva il momento della consegna del denaro , consegno il mio assegno al proprietario e penso a quanto sia stato difficile convincere Lucrezia ad accettare il mio aiuto economico; è una persona estremamente orgogliosa e non si fa mai aiutare da nessuno. Passiamo a firmare e la signora dell'agenzia consegna le chiavi a Lucri che le afferra felicissima.

Quando usciamo dallo studio ,Lucrezia mi abbraccia e mi dice euforica:
<< Grazie ! Grazie! Se non fosse stato per te , avrei dovuto aspettare mesi per avere il mio appartamento. Ancora non ci credo, ti rendi conto che ho un appartamento?>>
<< Hey , frena la tua euforia! Adesso non ti potrai sbarazzare facilmente di me, verrò ogni giorno a casa tua>>
<< Beh , se questa è la mia punizione per aver accettato il tuo aiuto , la accetto volentieri >> mi dice facendomi l'occhiolino.

Appena saliamo in macchina, Lucrezia inizia a parlarmi delle rate mensili che dovrà pagarmi, ma io non la sto nemmeno ascoltando, potrebbe anche non restituirmeli , non sono centoventimila euro che fanno la differenza nel mio conto in banca.
<< Fabio, mi stai ascoltando?>> mi chiede con espressione interrogativa.
<< Lucri, ti prego, pensa a sistemare casa e poi ne riparleremo. Non ho l'urgenza o la necessità di riavere indietro questi soldi>>
<< Eh no caro, non se ne parla! Ti restituirò tutto>> afferma con fermezza.
<< Va bene, però prima arreda la casa, compra i mobili e solo quando sarai ben sistemata , accetterò i tuoi soldi>> dichiaro con un tono che non ammette repliche.
<< Mi accompagnerai a comprare i mobili?>> chiede stupita.
<< Ovvio, voglio scegliere personalmente il nostro letto>>
<< Il nostro letto?>> ripete confusa.
<< Piccola Lucri, te l'ho detto, non ti sbarazzerai facilmente di me>>
Scoppia a ridere e mi dice: << Tutte le volte che vorrai dormire da me, dormirai sul divano >>
<< Mio Gianduiotto, anche sul pavimento, purché tu dorma con me>>
<< Allora non hai capito, tu dormirai sul divano e io nel mio letto>> esclama piccata.
<< Vedremo >> la sfido.
<< Che ne dici di andare a prenderci un gelato per festeggiare l'acquisto della casa?>> le propongo.
<< Dico che è un'ottima idea>

Più forte del doloreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora