Fabio
È sabato mattina e sono gasato per la cena che mi aspetta stasera. La settimana è passata tranquillamente, Lucrezia ha lavorato sodo pur di non farsi mai cogliere impreparata sui casi che le si presentavano e sia io che Tiziano la stimiamo tantissimo. Spero solo che stasera non mi dia buca, perché potrei seriamente incazzarmi; sin dal primo sguardo mi ha fatto perdere la testa.
Quando arrivo in clinica, entro nel mio studio e decido di chiamare il reparto di ginecologia per far scendere Lucrezia con la scusa di doverle parlare di questioni burocratiche, ma ovviamente è una frottola, ho solo bisogno di vederla.
Dopo cinque minuti sento bussare alla mia porta , sarà sicuramente lei ,così le do il permesso di entrare. Appena varca la soglia, me la ritrovo davanti in tutto il suo splendore. Indossa dei pantaloni neri larghi, una maglietta verde con una scollatura che lascia scoperta buona parte del suo seno e una collana stranissima che richiama il colore della maglietta, inoltre il camice la rende maledettamente sexy.
<< È successo qualcosa ?>> esala trafelata.
<< No, avevo bisogno di vederti>> le dico senza alcuna remora.
<< Vedermi per? >> chiede dubbiosa.
<<Perché mi mancavi>>
Dapprima diventa rossa in volto, poi alza gli occhi al cielo e mi dice: << Fabio, cosa devo fare per farti capire che non c'è nulla tra noi e non ci potrà mai essere niente? >>Al suono di queste parole, vorrei soltanto baciarla per farle capire che si sbaglia, che tra noi potrebbe nascere qualcosa di fantastico, ma non lo faccio perché finirebbe male. << Lucrezia, perché devi essere così testarda? Lasciati andare, non puoi negare che non ti attraggo nemmeno un po' >> pronuncio per dissuaderla, a tal punto lei inizia a mordersi il labbro inferiore non sapendo cosa rispondermi e allora le faccio una proposta:
<< Facciamo così, stasera vieni a cena al ristorante la " Bazzecola ", se andrà bene continueremo a conoscerci per cercare di costruire qualcosa di più grande di una semplice amicizia, altrimenti ognuno se ne andrà per la sua strada>>
Inarca un sopracciglio e, sorridendo fintamente, esala: << Magari ci sposeremo e creeremo una bella famigliola felice. Cosa ti sei messo in testa?>> , con queste parole dovrebbe ferirmi, invece mi fa pensare al fatto che mi piacerebbe davvero realizzare in un futuro non troppo lontano ciò che ha detto.<< Per adesso non pensare a niente. Stasera vieni a cena e poi parleremo del resto>> le faccio l'occhiolino.
<< Io non voglio venire >> mi stronca.
<< Che cosa?>> urlo. Adesso mi sto seriamente arrabbiando.
<< Vorrei evitare tutto ciò che potrebbe succedere tra noi>>
Questa ragazza mi farà impazzire, allora anche lei è un po' attratta da me. Ha paura di ciò che potrebbe accadere.<< Perché devi essere così testarda? Non capisci che io ti voglio intensamente? Non ho mai voluto nessuna come voglio te>>
<< Tutti così dicono all'inizio. Sono parole semplici da dire, ma difficili da realizzare e da dimostrare>>
<< Ti giuro che è così e stasera te lo dimostrerò >>
<< Adesso devo andare, perché devo lavorare. Per quanto riguarda stasera verrò, dato che ormai avevo accettato e io sono una che rispetta sempre la parola data, ma non ti aspettare di più >>
Sentire queste parole mi rende felicissimo e inizio a ridere come se non ci fosse un domani.
Lei mi guarda sbalordita e pronuncia: << Che ho detto di male?>>
<< Piccola, solitamente è l'uomo che dice alla donna di non aspettarsi di più. Sei proprio
anticonformista >> le dico scuotendo la testa.
<< Caro dottorino, innanzitutto non chiamarmi piccola perché è un nomignolo che detesto e poi hai ragione, sono un' anticonformista DOC>> , dopodiché mi fa l'occhiolino ed esce dalla porta lasciandomi da solo a pensare a quanto sia stato fortunato ad incontrare una tipa del genere.
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Più forte del dolore
Chick-LitQuando Lucrezia, giovane neolaureata in medicina, vince la borsa di studio per la specializzazione in ginecologia, non si aspetta mica di essere mandata in una clinica privata, ma in una struttura pubblica come tutti i suoi colleghi. Peccato che, c...