Capitolo 13

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Fabio

Ieri, quando Lucrezia mi ha detto che sarebbe dovuta tornare a casa ,ci sono rimasto male. Spero che non lo abbia fatto perché aveva paura che l'avrei obbligata a venire a letto con me, non lo farei mai, la aspetterò fino a quando non si sentirà pronta. Oggi ho intenzione di portarla in qualche cioccolateria per farle bere la sua amata cioccolata e poi di portarla a casa mia per farle vedere la piscina di cui ieri non le ho parlato. A fine turno la chiamo , ma non mi risponde. Dove si sarà cacciata? Salgo al reparto di ginecologia e la trovo a discutere come se niente fosse con Marco Fiaschini. Cosa avranno da parlare tutti e due? Mi avvicino e inizio a marchiare il territorio cingendo Lucrezia in vita e baciandole il collo, lei mi guarda stranita e rossa in volto.
<< Voi due state insieme?>> chiede Marco indicandoci.
Lucrezia si guarda attorno imbarazzata e poi sbarra gli occhi quando dico: << Amico, vedo che hai capito, quindi vedi di starle alla larga>>
<< Quanto sei geloso! >> esclama Marco sotto il silenzio di Lucrezia.
<< Vieni Lucri che abbiamo da fare>> dico guardando Marco che mi osserva con aria maliziosa, era proprio questo il mio intento.
Lucrezia inizia a camminare senza aspettarmi , così la seguo e la fermo parandomi davanti.
<< Mi spieghi che ti prende?>>
<< Che mi prende? Come ti è saltato in mente di dire al dottor Fiaschini che stiamo insieme?>> asserisce arrabbiata.
<<Ho distrutto i tuoi piani di flirtare con lui?>> ribatto piccato.
<<Sei ridicolo! Stavamo parlando di lavoro >>
<< Di lavoro, certo; però stavate ridendo come se vi steste raccontando le barzellette >>
<< Eravamo felici per la riuscita dell'intervento >>
<< Immagino >>
<< Senti Fabio, pensala come vuoi, non ho voglia di litigare. Adesso ,per colpa tua ,tutti crederanno che sia una raccomandata, grazie tante>>
<< Mica lavori in neonatologia, non vedo come potrei favorirti>>
<< Sei il vicedirettore della clinica, anche se non sei uno strutturato di ginecologia rimani pur sempre il mio capo>>
<<Perché ti crei complessi inutili? Tutti e due sappiamo che non sei una raccomandata, quindi non capisco dove stia il problema >>
<< Il problema sta nel fatto che non avresti dovuto dirlo!>>
<< Ti vergogni a stare con me?>> , lei mi guarda sbarrando gli occhi e scuote la testa: << Cosa vai a
pensare?>>
<< Evidentemente è così >> pronuncio deluso.
<< Non è vero>>
<< Allora perché non dici ai tuoi che ti sei
fidanzata?>>
<< Cosa c'entra. Nemmeno tu lo hai fatto>>
<< Perché vivo da solo e non devo rendere conto a nessuno delle mie azioni, ma se vuoi lo faccio adesso>> continuo irrigidito.
<< Se vuoi, uno di questi giorni vieni a cena dai miei>> mi propone come se dovesse darmi il contentino.
<< Finalmente chiedo loro se puoi venire a dormire da me qualche volta>> pronuncio guardandola in tralice.
<< Sei seccato perché non ho dormito da te?>>
<< Ci sono rimasto male. Sembrava che volessi scappare da me. Non ti obbligherei mai a venire a letto con me contro il tuo volere>>
<< Fabio, non l'ho fatto per questo. I miei genitori sono all'antica e penserebbero male>>
<< Guarda che si può fare sesso anche di giorno>> le dico guardandola con la sua aria da cucciola indifesa.
<< Lo so, ma se loro la pensano così, chi sono io per cambiare il loro modo di pensare?Appena trovo casa, puoi venire direttamente tu a dormire da me>>
<< Potresti direttamente venire a vivere da me, tanto sono solo>>
Lei apre bocca e la richiude.
<< Fabio, adesso stiamo correndo troppo. Prima di fare un passo del genere, vorrei specializzarmi e nel frattempo comprare una casa tutta mia>>
<< Specializzarti? Fra 4 anni abbondanti allora>> esclamo scocciato.
Lucrezia mi afferra la mano e abbassa lo sguardo per un istante.
<< Fabio, cerca di capirmi. Stiamo insieme solo da tre mesi e io ancora sto studiando per realizzare il sogno di una vita>>
<< Non ti ho mica chiesto di sposarci. Cosa cambia se ti affitti o compri casa per poi dormire insieme tutte le notti?>>
<< Per me cambia. Non ho mai avuto una casa tutta per me e adesso è arrivata l'ora di provare quest'esperienza>>
<< Guarda che è brutta la solitudine, parola di uno che vive da solo>>
<< La solitudine aiuta a riflettere>>mi risponde convinta.
<< Siccome ho capito che sarebbe inutile continuare a parlarne, andiamo in qualche cioccolateria e beviamoci una bella cioccolata calda, così ci addolciamo>>
<< Sono d'accordo >>

Più forte del doloreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora