Capitolo 20

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LUCREZIA

Sono furiosa con Fabio! Ieri mi ha fatto fare una figuraccia con Lele e, come se non bastasse, mi ha svalutata e poi ha flirtato con la cameriera davanti ai miei occhi. Non mi ha dato modo di spiegargli niente , ha sparato subito la sentenza con un tale sprezzo che mi ha ferita nel profondo. In fondo cosa ho fatto di male? Sono solo uscita con il mio migliore amico, non sono andata in discoteca a strusciarmi su sconosciuti arrapati. Cosa voleva mostrarmi con quel comportamento? Che sono sua? Che è un uomo possessivo? Perché se era questo il suo scopo, ci è riuscito benissimo, ma ha sbagliato persona. Io non lascerò mai che un uomo mi tratti come una sua proprietà e decida lui con chi posso uscire o cosa devo fare. Se sono questi i presupposti della nostra relazione, andiamo bene! Meglio lasciarlo ora, prima che il coinvolgimento in questa relazione mi offuschi
la ragione e non riesca più a percepire i suoi comportamenti maschilisti e possessivi. Certo che sono proprio sfigata: mi fidanzo per la prima volta nella mia vita con un ragazzo che mi piace, ma che si rivela essere il più stronzo degli stronzi. Poi vedo ragazze maliziose e cattive che stanno con uomini dolcissimi e romantici che fanno sognare ad occhi aperti e mi si apre una crepa nel cuore. Il mondo gira proprio al contrario.

In questo momento, sto sistemando le terapie delle pazienti nella cartella clinica online e il cervello mi sta andando in tilt. Per scrivere la terapia correttamente, ci vuole concentrazione e calma, ma in questo istante, tutto mi si può dire, fuorché concentrata e calma. Dannato Fabio e dannata me che continuo a rimuginare su quanto accaduto.
Non ho fatto niente di male, la mia coscienza è apposto, per cui devo smetterla di incolparmi.
Mentre sono china verso la scrivania, con gli occhi puntati verso il tablet, qualcuno mi scosta la sedia che ha le rotelle e mi gira verso di se'. Sospiro quando mi ritrovo il centro dei miei pensieri di fronte a me che mi guarda in maniera severa.
Mi alza dalla sedia come se fossi un fuscello e mi punta il dito contro.

<< Pretendo delle spiegazioni per quello che è successo ieri sera>>
Inarco un sopracciglio per capire se sia serio o meno e scuoto la testa quando capisco che non si è nemmeno posto il problema di porgermi delle scuse, pretendendo piuttosto delle spiegazioni da parte mia.
<< Non ti devo nessuna spiegazione: quello che si è comportato da stronzo ieri sera sei tu, non sono io>>
esclamo guardandolo dritto in quegli smeraldi pieni di risentimento. Si irrigidisce e mi schernisce con una risata arcigna.
<< Ma guardala: l'agnellino sta tirando fuori le unghie>> mi deride.
<< Smettila, non permetterti!>>
<< Sei diversa rispetto a come ti credevo: hai due fidanzati nello stesso momento, brava. Nemmeno io sono mai riuscito a portare avanti due relazioni nello stesso momento>> mi fa un finto applauso che fa crescere la mia rabbia.
<< Due relazioni nello stesso momento? Ma per chi mi hai presa, razza di deficiente!>>
<< Bada a come parli, ragazzina. Sono pur sempre un tuo superiore>> ci tiene a puntualizzare.
<< Ah, adesso sei un mio superiore, però quando mi hai iniziato a corteggiare e io ero restia ad intraprendere una relazione con te, non lo eri>> gli rispondo senza alcun freno.
<< Sembravi un agnellino impaurito quando sei arrivato nel mio ufficio il primo giorno, ma ieri sera mi hai dimostrato che in realtà sei un puma. Sei subdola>>
<< Dovrei essere io quella offesa dati gli insulti che mi stai rivolgendo, ma ancora continui? E tutto per cosa? Perché sono uscita con il mio migliore
amico?>> asserisco perplessa e infastidita dal suo comportamento tutt'altro che gentile.
<< Migliore amico?>> chiede corrugando la fronte. Sembra sorpreso dalla mia ultima affermazione, tuttavia continua ancora sulla linea di guerra.
<< Mi stai prendendo in giro!>>
<< Nooo, Lele è il mio migliore amico e, se ieri sera mi avessi lasciato il tempo di spiegare, te lo avrei presentato a dovere. Ma tu: no, dovevi rovinare tutto!>> dichiaro stringendo i denti.
<< E allora perché quando ti ho chiamata non sei voluta uscire, mentre con lui ci sei uscita?>>
<< Quando mi hai chiamata, non sapevo di dover uscire con lui. Mi ha chiamata alle 9 e mi ha chiesto di vederci a causa di un suo problema familiare. Tutto qui>> chiarisco.
<< Vorresti dirmi che lui è più importante di me? I suoi problemi sono più importanti dei miei? Preferisci passare una serata con lui piuttosto che passarla con me che sono il tuo fidanzato?>>
<< La stai facendo tragica! Lele ha un problema familiare grave, aveva bisogno di parlarne e io l'ho raggiunto. Non mi sembra di aver fatto nulla di male. Penso che tu, al mio posto, avresti fatto lo stesso>>

<< E no, mia cara! Io perlomeno ti avrei avvisata che sarei uscito con una mia amica, quantomeno per correttezza>>

<< È stata un'uscita non organizzata, non ho avuto il tempo di riflettere che mi sono ritrovata seduta al pub>>
Ed è la verità quella che sto dicendo. Lele mi ha chiamato invocando il mio aiuto e io sono corsa in suo soccorso. Semplice e lineare. Nessun inciucio da nascondere.

<< Boh, questa storia non mi convince >>
<< Perché devi essere così diffidente? Lele è come un fratello per me, puoi stare tranquillo >>
<< Forse per te è come un fratello, ma lui non ti vede certo come una sorella. Fattelo dire da un uomo>>
<< Ms che ne sai tu? Lo conosco dai tempi delle medie, ha avuto svariate fidanzate, ma non ha mai mostrato interesse nei miei confronti. E a dire il vero, nemmeno ne nutre interesse nei miei riguardi>>
<< Come fai ad esserne certa? >> mi domanda diffidente.
<< Lo so e basta. Ho piena fiducia nei suoi confronti>> lo rassicuro, certa di ciò che dico.
<< Io no>> mi contraddice.
<< Non so che dirti. Se non mi credi, non posso mica inculcarti questo concetto nel cervello>> alzo le spalle, stanca di tutta la situazione.

Mi si avvicina e mi scosta una ciocca dal volto, poi mi bacia la fronte in maniera tenerissima.
<< Va bene, piccola Lucri. Mi fido di te>> cede.
Rimette distanza tra di noi, così per annullare questo momento di imbarazzo, prendo il tablet in mano per finire quello che avevo iniziato.
<< Che fai?>>
<< Il dottor Fiaschini mi ha detto di aggiornare le terapie >>
<< Il dottor Fiaschini dovrebbe seguirti, non usarti come una scribacchina >>
<< In realtà non lo fa, in sala parto e in sala operatoria, mi insegna sempre tantissime cose>> lo difendo.
<< Ma questo non toglie il fatto che tu sei una specializzanda e lui è uno strutturato, il tuo strutturato, e come tale, dovrebbe perlomeno controllare che tu non commetta errori. E con questo non sto mettendo in dubbio le tue capacità, sto solo puntualizzando un concetto che non è chiaro a molti strutturati in Italia, soprattutto nel pubblico. Voi specializzandi non siete schiavi, ma medici in formazione>>
<< Da un lato hai ragione, ma dall'altro un po' mi piace avere delle responsabilità. Mi abituo a lavorare da sola contando solo sulle mie capacità e sulle mie conoscenze >>
<< Conoscenze che dovresti acquisire in questi 5 anni di specializzazione >> puntualizza. << Tra l'altro, se commetti errori, sarà lo strutturato a pagarne le conseguenze. È lui che firma le terapie e gli interventi>>
<< Lo so, ma è anche vero che non posso costringerlo a starmi attaccato per controllare tutto quello che faccio>>

<< E menomale! Marco non deve starti accanto, è un dongiovanni>>

Detto ciò, mi lascia un bacio sulle labbra e prima di uscire dalla porta, mi fa l'occhiolino.
<< Stasera ti voglio tutta per me, niente scuse>>
Scuoto la testa, divertita e anche un po' perplessa per il suo comportamento quasi bipolare e riprendo a fare il mio lavoro, concentrata al massimo. Le sue parole sul rapporto tra strutturato e specializzando mi hanno spaventata, per cui ci metto il massimo della concentrazione. Non voglio essere la causa dei guai di nessuno!

Spazio autrice
Buonanotte, cari lettori! Come state?
Vi sta piacendo la storia? Cosa ne pensate del capitolo? I nostri Fabezia hanno fatto pace 💕. Durerà? Scrivetemi tutto nei commenti, vi leggo.
Stellinate, mi raccomando ✨

P.S. Ho iniziato a postare alcuni capitoli di "Solo noi e il mare", una storia a cui tengo moltissimo. Mi farebbe piacere se li leggeste 💜
Per chi vorrà seguirmi anche in questa nuova avventura, ci vediamo anche lì.

A presto, Ale 🥰

Più forte del doloreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora