OFF CAMERA II

Capitolo 11

Hyunjin.

È da tantissimo tempo che ho una fantasia da voler soddisfare solo con lui. In realtà non l'ho mai provato nemmeno io, ma ho visto... video, e ammetto che mi ha subito incuriosito. Per non parlare del fatto che anche solo aver immaginato Felix in quel modo ma lo ha fatto diventare subito duro.

«Si. Mi fido completamente di te.»
La sua totale fiducia nei miei confronti mi spiazza ogni volta.
«Rimani sdraiato qui piccolo, torno subito.»
Mi dirigo verso l'armadio, dove avevo nascosto la busta del mio nuovo acquisto, ovviamente all'insaputa di Lix.
Torno a letto gattonando verso di lui e poso la bustina accanto alle sue gambe.
«Cosa c'è li dentro?» Mi chiede con un sopracciglio alzato.
Lentamente, senza rispondere alla sua domanda, tiro fuori il contenuto. La prima cosa è una benda per gli occhi di seta di colore bianco, la seconda è una specie di nastro anch'esso dello stesso tessuto e colore.

Felix fissa quei due "oggetti" accanto a lui con sguardo corrucciato, ma poi sgrana gli occhi come se avesse avuto l'illuminazione sull'uso di ciò che ora stava tenendo in mano.
«Hai detto di fidarti di me, Lix?» Gli ripeto la domanda, cercando di essere il più pacato possibile, anche se ammetto che sto iniziando a sentire un po' di agitazione anche io.
«Si, io..»
«Ascolta. Non voglio forzarti a fare nulla. Nemmeno io ho mai usato queste cose prima d'ora. È solo che tempo fa mi era capitato di vedere questo genere di cose e... Diciamo che l'unico con cui vorrei sperimentare questo, sei tu Lix.»
Mi guarda con uno sguardo che non riesco a decifrare e la paura di averlo spaventato mi attanaglia.
«Perchè bianco?»
La sua domanda mi disorienta, libero anche il fiato che non mi ero nemmeno reso conto di trattenere.
«Perchè il bianco è sinonimo di purezza, e tu lo sei.. Il bianco è luce, e tu Lix.. Sei la mia.»
«Fallo.»

Gli prendo gli oggetti dalla mano e li poggio accanto a noi. Mi metto a cavalcioni su di lui e lentamente lo spingo a sdraiarsi sul materasso. Incollo le mie labbra alla sue, dandogli un bacio dolce sperando di trasmettergli almeno un po' dell'amore che provo per lui.
Le sue mani mi stringono i fianchi mentre risponde al bacio rendendolo più caloroso, più bagnato e carico di passione. Anche questo è uno dei motivi per cui voglio fare questa cosa con lui. So quanto gli piace guardarmi e soprattutto toccarmi, tanto che a volte non si gode appieno il momento. Ovviamente anche l'idea di vedere Felix inerme sotto di una è più che allettante.

«Iniziamo prima con questa, ok?» E gli indico la benda.
Lui annuisce degludendo sonoramente, senza però distogliere lo sguardo dal mio.
Delicatamente gliela poso sugli occhi e gliela lego dietro la testa.
«Tutto bene?»
«Si.» Ma sento aumentare la presa sui miei fianchi.
Passo la punta del naso sulla sua guancia e poi fino all'orecchio. Inizio una scia di baci dal lobo lungo tutto il collo, fino alla clavicola, alternando leccate e non senza lasciargli qualche succhiotto. Continuo il mio assedio sulla sua pelle, arrivando al solco dei suoi pettorali per dare una lunga leccata e passare a tormentare di nuovo i suoi capezzoli, uno con le dita, l'altro con la lingua.
Le sue mani sono nei miei capelli, quindi decido che è arrivato il momento di fermarle.

Mi stacco da lui e si lamenta sonoramente.
«Ora ti legherò le mani, ok?»
Annuisce.
Prendo il nastro e lui avvicina le mani davanti a me. Passo il nastro intorno ai suoi polsi e faccio un nodo con una estremità.
«Dimmi se è troppo stretto.»
«V-va bene.»
Gli alzo le braccia sopra la testa e l'altra estremità del nastro la anno do alla tastiera del letto.
Ammiro la mia opera e sento già la gola secca.
«Piccolo, come ti senti?»
«B-bene c-credo..» Dice in un sussurro.
«Non hai idea di quale spettacolo per gli occhi sei in questo momento.» Gli dico con voce roca all'orecchio.
«Quando sentirai che è troppo da sopportare, me lo devi dire. Va bene?»
Deglutisce di nuovo.
«Va bene.»

Lentamente poggio le dita sulle sue labbra.
«Succhia.» E lui automaticamente apre la bocca, iniziando a succhiarmi la dita come gli ho chiesto. Con la mano libera, gli stringo l'erezione e lui sussulta.
Nonostante sia venuto prima, devo comunque prepararlo, perchè nonostante i ritmi frequenti, è tremendamente stretto.
Tiro fuori le dita dalla sua bocca e le porto nel solco tra le sue natiche. Inarca la schiena e geme prima ancora che faccia qualcosa.
Infilo piano direttamente due dita dentro di lui, mentre continuo a tediare la sua eccitazione già sensibile.
Sforbiciando dentro di lui, mi abbasso e passo la lingua dalla base fino alla punta rossa e lucida dalla sua erezione.
«CAZZO HYUN!» Urla strattonando i polsi.

Tolgo la dita, mi posiziono comodamente tra le sue gambe e con una sola spinta decisa, affondo in lui.
Per evitare che urli di nuovo, gli copro la bocca con la mia, attirandolo in un bacio pieno di lussuria. Inizio a muovermi dentro di lui e gemiamo ad ogni stoccata. Io perchè averlo così inerme sotto di me, sento che non mi farà durare a lungo, lui sicuramente perché in questo modo sente tutto più amplificato.
«Dio Felix..»
Lo vedo strattonare il nastro e capisco quanto vorrebbe toccarmi in questo momento.
Stringo i suoi fianchi con le mani come se ne dipendesse la mia vita, mentre affondo sempre di più in lui.
Aumento la velocita, nella rincorsa dall'orgasmo della vita, mentre noto con piacere la sua erezione ingrossarsi tra i nostri addomi e diventando sempre più rossa.
«H-Hyun..» Geme.
«Lo so piccolo.»

Gli avvolgo l'erezione con la mano e gliela pompo a ritmo con la stoccate dentro di lui.
Sento che ci sono quasi.
«Felix... Vieni!»
«HYUNJIN!»
Esplodiamo insieme in un orgasmo così intenso da far girare la testa.
Crollo su di lui ed entrambi annaspiamo alla ricerca di aria. Dio sento il cuore pronto ad uscirmi dal petto, e da quel che sento il suo non è da meno.

Recuperando un po' di fiato, mi alzo su di lui e gli slaccio i polsi e gli tolgo la benda.
Mi sdraio vicino a lui e lo avvolgo in un abbraccio.
«Com'è stato?»
«Devastante. Ma incredibile.»
Gli prendo i polsi e ci lascio un lieve bacio.
«Forse rimarrà il segno, scusami piccolo.»
«Non fa niente. Ne è valsa la pena.»