Capitolo 29

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Hyunjin.

Per la rabbia ho fatto cadere il cavalletto e la tela con un dipinto lasciato a metà. Per terra c'era un casino, pennelli, matite, tempere ed acquerelli volati ovunque. Ho lanciato tutto per soffocare un urlo che a quanto pare non è servito perché Minho è gia in camera mia.

«Ti chiederei cosa è successo, ma ormai abbiamo sentito tutti.»
«Min non è il momento per il tuo sarcasmo!» Gli urlo contro.
«Come prima cosa ti calmi. Seconda, non te la puoi prendere con me se tu sei un coglione.»
Ci mancava solo la predica di Minho dopo la sfuriata di prima. Faccio un respiro profondo e mi giro verso di lui.
«Senti Minho, ho appena litigato con il mio ragazzo, o almeno lo era fino a dieci minuti fa, ora non lo so nemmeno più, quindi per favore, ti scongiuro evitami la predica per ora. Risparmiatela per domani.»
«Come vuoi.»

Rimasto di nuovo solo, la rabbia che provavo prima si è trasformata in dolore.
Mi accascio sul pavimento poggiandomi contro il letto, le lacrime mi scendono sul viso e non faccio nulla per fermarle, quasi non le sento. L'unica cosa che sento ora è un dolore al petto causato dalla consapevolezza di quello che ho fatto.

Inizia a mancarmi l'aria, il dolore al petto diventa più intenso e il pianto ora è più forte. Con la vista annebbiata prendo il telefono da terra e non so come riesco a chiamare la persona giusta.
«Mi-Min t-ti p-preg-.. Ti prego vi-vieni q-qui..» Dico tra i singhiozzi.

Meno di un minuto dopo sento due braccia circondarmi le spalle mentre io mi aggrappo alla sua maglia e stringo come se ne dipendesse la mia vita.
«Hyunjin calmati ti prego. Respira.»
Ma io non riuscivo a calmarmi, non riuscivo a respirare perchè non sentivo più l'aria entrarmi nei polmoni, non riuscivo nemmeno a sentirlo bene mentre mi parlava per tranquillizziarmi. Il mio unico pensiero era Felix e la paura che mi avesse lasciato.

Continuando a piangere e singhiozzare, nella disperata ricerca d'aria, tutto intorno a me è diventato buio d'un tratto. Ricordo vagamente Minho che urlava il mio nome, poi zero assoluto.

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«Sta ancora dormendo, lasciamolo così per ora, per lo meno si è calmato.»
«Come sta?»
«Come vuoi che stia Chan? È letteralmente svenuto tra le mie braccia ieri sera.»
«E Felix? Lo Sa che sta così?»
«No, ho detto ad Han di non dirglielo, nemmeno lui sta benissimo ho pensato che è meglio evitare di farglielo sapere per ora e conoscendo Hyunjin non vorrebbe che lo sapesse.»
«Pensi che si risolverà?»
«Onestamente? Non lo so proprio. Non li ho mai sentiti litigare così e non pensavo nemmeno che Felix potesse reagire in quel modo. Però lo spero. Non ho mai visto Hyunjin in quello stato.»

Mi ero svegliato a causa di un bisbigliare ma non ho voluto aprire gli occhi, soprattutto a causa del terribile dolore alle tempie che avevo. Rimanendo immobile, Minho e Chan non si sono accorti di me e non sanno che sto ascoltando tutta la loro conversazione.
Non mi interessa cosa dicono di me, l'unica cosa che ascolto sono la informazioni su come sta Felix, ma non hanno detto niente se non che nemmeno lui sta bene e lo sappiamo tutti che la colpa di tutto questo è solo mia.
Improvvisamente mi addormento di nuovo.







Felix.

Mi sveglio sentendo bussare alla mia porta.
«Han non ho voglia di parlare.» Dico senza nemmeno aprire gli occhi.
«Sono Changbin, posso entrare?»
Changbin? E cosa vuole proprio lui da me ora?
«O-ok entra.»
Mi sistemo meglio sul letto mettendomi seduto contro la spalliera.

«Possiamo parlare?»
«Di cosa?»
«Ho.. Ho sentito la vostra litigata ieri sera e.. Vorrei scusarmi con te perché in parte mi sento colpevole.»
Rimango ad osservarlo e dai suoi occhi capisco che è veramente dispiaciuto.
«Bin non devi scusarti, non è stata colpa tua. Ammetto che l'idea che tu sia andato proprio in camera nost- sua mi ha un po' infastidito, ma non è colpa tua.»
Mi sforzo a sorridergli per rassicurarlo, mi dispiace che pensi che sia colpa sua.
«Allora mi scuso per questo. Non l'ho fatto con un secondo fine, cristo non lo farei mai e soprattutto non a te, ma voglio rassicuranti che davvero non è successo niente. Anzi, lui non è nemmeno rimasto a dormire in camera. Mi ha lasciato dormire e lui è andato in salotto sul divano a dormire.»

Sapere questo mi fa sentire un pochino meglio, almeno mi son tolto il dubbio su cosa fosse successo quella notte, ma sapere che Hyunjin non ha dormito nemmeno nella sua stanza mi rincuora.
Questo però non giustifica affatto il fatto che mi abbia mentito e me lo abbia nascosto.

«Va bene Bin, grazie per avermelo detto, ma davvero non avevi bisogno di scusarti.»
«Volevo evitare qualsiasi fraintendimento e togliermi questa sensazione di senso di colpa che avevo nel petto. Non voglio litigare con te o rovinare in qualche modo il nostro rapporto.»
«Non devi preoccuparti per questo, è tutto a posto.»
«Va bene, allora ti lascio solo.»
Si incammina verso la porta ma poi si ferma.
«Vedi di mangiare altrimenti ti ingozzo io a forza.» Ed esce.
Sorrido alla sua premura nei miei confronti.

Sono sceso a prendermi qualcosa per colazione solo dopo che gli altri avevano finito, perchè non mi andava di mangiare con loro e soprattutto non volevo rischiare di vedere Hyunjin, anche se Han per massaggio mi ha detto che non c'era.
Non mi ha detto nulla di lui se non che ieri sera, dopo la litigata che abbiamo avuto e che hanno sentito tutti ovviamente, Minho era andato da lui per parlare, ma era tornato subito dopo perchè era stato cacciato, solo che qualche minuto dopo si era precipitato di nuovo da lui e non è tornato per tutta la notte, ma non sa cosa sia successo.

Non riesco ad immaginare il perchè Minho sia rimasto tutta la notte con lui e sono sicuro che per quanto Han potesse pregarlo, quello stronzo non gli direbbe niente, soprattutto se Hyunjin gli ha chiesto di non farlo e conoscendolo sicuro è così.

Passo tutto il giorno così, a letto intervallando momenti di pianto a momenti di rabbia e facendomi dire da Han quando avevo il via libera per andare in cucina e prendermi qualcosa da mangiare senza incontrare qualcuno. Al momento non mi andava di parlarne nemmeno con lui e gli sono grato per il fatto che non insista e che mi lasci i miei spazi. Ho bisogno di riflettere per un po' prima di parlarne con qualcuno.

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