🔞 Apple Pie 🔞

1.15 - PATRICK 💋🔞

TW: questo capitolo contiene linguaggio volgare e descrizione di pratiche sessuali.

Lo avrei ammazzato. E invece, sono rimasto fermo ad ascoltarli. Lei che gemeva e lanciava qualche urlo. Lui che veniva grugnendo. Si è tolto da lei come se fosse stata un oggetto, si è sfilato il preservativo, e se ne è andato. E lei mi ha visto per tutto il tempo e non mi ha detto niente.

Appoggio la fronte al finestrino del bus mentre il suo discorso sull'odore mi passa per la testa come un fantasma. Avrei dovuto risponderle? No, non posso nemmeno darle della...
No, lo sapevo, quando ci ho provato, che lei è così. Non ho l'esclusiva. Non è la mia ragazza.
Lei viene da me solo perché sono una buona scopata e... No, nemmeno. Lo ha detto: me la dà per farmi stare buono, perché sono un arrivista. Sono un parassita. E non vuole rovinare il tour.

Non riesco a trattenere le lacrime. Mi ero illuso di essere meglio di altri. Ma sono solo uno dei tanti.
Ma lei non è una delle tante. Era nato come uno stupido gioco di sesso, ma ora lei mi riempie i pensieri, ogni secondo, mentre io per lei sono solo un fastidio.

Sam passa e mi guarda e mi fa un mezzo sorriso. «Non stare a guardare quanti se ne fa, sei il suo ragazzo. Sta a te farti avanti. Chiedi consiglio ad Anita».

A sua madre? Che c'entra sua madre?
Ci penso tutta la notte, poi il mattino dopo colazione la avvicino. È una donna bassina, minutina e castana, non si direbbe che ha partorito una cavallona del genere, e il fratello. Suo marito, doveva essere un gigante.

«Signora Mark... Lambert...».

Alza la testa, mi sorride «Ah, ciao Patrick! Abbiamo cenato insieme diverse volte, chiamami Anita». Ha gli occhi verdi della mia lady.
«Senta, io... non so come iniziare».
Spalanca gli occhi «Suo padre non si è mai dichiarato».
Indietreggio «Cosa... cosa c'entra?»
«Ti ha parlato dell'odore?» mette le mani sui fianchi.
«Odore?».
«Ti avrà detto qualcosa, no?» mi prende la mano. Ha le unghie corte e curate.
«Ieri sera, ha detto che gli altri non vogliono stare con lei per via che sentono il mio odore?» domando, indeciso.
Alza un sopracciglio e le assomiglia nell'espressione «Senza preservativo, eh?».

Non mi sono mai sentito così in imbarazzo nemmeno la prima volta che il nonno di Jane ci ha spiegato che tipo di rapporti dovevamo avere.
Parlare con sua madre di come lo faccio insieme alla figlia.

«Impazzisce per il tuo odore. Ai Mark devi farlo sentire, che li ami, che li vuoi. Baciali, fai loro sentire il tuo sapore e non se ne andranno mai più».
«Ma io... Jane...».
Storce il naso «Ammetto che la trovo una cosa ostica da dire, ma Ella capirà. Se non ha già capito».
«E cosa pensi che farà?».
«Qualunque cosa faccia contenta Bev».
«Posso sapere come mai ci tiene tanto a Bev?».

Mi guarda, la sua espressione è cambiata, molto seria «vieni, facciamo una passeggiata.».
Annuisco.
Mi prende sottobraccio e mi porta nel giardino dell'hotel.

«Dam e Ben erano amici di infanzia. Hanno studiato insieme e si sono diplomati e laureati negli stessi giorni e persino nelle stesse materie. Sono entrambi ingegneri. E tutti e due avevano la passione della musica, ma Benjamin diceva che era stonato come un gabbiano» ride, «Quindi, ha deciso di fare il roadie per mio fratello. Un giorno, tornando indietro per dell'attrezzatura che lo staff aveva dimenticato, è stato coinvolto in un incidente» fa una pausa, ha gli occhi lucidi. «I nostri figli erano piccoli. Io ero appena diventata avvocato. Ho deciso di diventare il manager di Dam. Ella era molto legata a Ben, anche se sono fratellastri, e ha giurato che avrebbe fatto qualsiasi cosa per fare felice Beverley e non farla soffrire per la perdita del padre» si stringe nelle spalle.

«Capisco». Quindi, dovrei solo dichiararmi?

Mi decido e lo faccio, oggi.

Mi aggiro sul palco ma c'è una figura familiare, lì in mezzo. Papà. Cammina composto, con le mani dietro la schiena. Si avvicina calmo, ma il suo sguardo, che conosco da una vita, mi sta dicendo altro.