TW: descrizione di scene di sesso.
Ho questa sensazione di freddo al braccio, che mi intorpidisce la mano. C'è troppa luce, chi si è dimenticato di chiudere le tende, ieri sera? La testa mi scoppia, non riesco nemmeno a girarla sul cuscino. Alzo il braccio incriminato, e un sacchetto cade sul letto. Mi tiro su a sedere, non è la mia camera. Sono in un letto, la maglietta che indosso non è la mia, ma ho ancora e le mutandine.
Chi mi ha spogliato?Accanto a me, in ginocchio davanti al letto, una cascata di capelli neri e a torso nudo, è appoggiata con la faccia riversa al materasso. Mandy?
«Mand... Frankie?» lo scuoto. «Frankie! che cazzo ci faccio qui? Ti ho detto che non volevo vivere con te». Alzo la mano e sto per colpirlo sulla testa, si solleva di scatto. Ho un balzo al cuore e non riesco a muovermi.
Mandy?
«Io... Cosa...» Ha la guancia destra gonfia, un labbro tagliato e uno zigomo graffiato, con un livido che gli arriva fino all'occhio. Ora mi spiego il sacchetto di ghiaccio.
«Che hai fatto?» abbasso il braccio, vorrei accarezzarlo ma lui afferra il sacchetto e se lo rimette in faccia. «Tu, d'ora in poi, vivi con me». Il suo tono non è una richiesta. Non ammette repliche.
«Cosa succede? perché sono qui?». È un monolocale, più grande della stanza del dormitorio, con un angolo cottura e, da quello che vedo, un bagno in fondo. I due letti sono appoggiati sulle due pareti opposte.
«Cosa ricordi di ieri sera?». Mi riporta alla realtà.
Non è il mio cane da guardia, cazzo. Mi si tendono i nervi delle braccia, stringo il lenzuolo. «Non sono fatti tuoi».
Mi si avvicina veloce come un serpente. «Stavi per essere violentata da due tizi che erano alla festa» sibila rauco. «È vero, non sono cazzi miei, avrei potuto ignorare la cosa e lasciare che ti trovassero stamattina drogata, con i jeans calati, sotto un cazzo di lampione».
Violentata? Drogata? Mi passo le mani tra i capelli, mi si sta spaccando in due la testa.
«Ti faccio un caffè» si allontana verso la cucina, zoppicando.
«Ricordo che stavo parlando con Debbie. Le ho detto che sono astemia e lei mi ha passato un succo di frutta».
«Un succo di frutta alla droga, a quanto pare. Eri totalmente fatta, ieri sera», torna con una tazza in mano da cui esce del fumo. «Prendi. Forse con questo riesci a ragionare meglio».
Guardo la tazza bianca con quattro leoni dorati su quadrati rossi che formano una croce, poi l'immagine si fa annebbiata e le lacrime scendono senza fermarsi. «Debbie. Bab. Pensavo di fidarmi di loro». Affondo il viso nelle mani, i singhiozzi non smettono, mi sento confusa.
Il materasso sobbalza di fianco a me «Certo, ti fidi delle ragazze a cui scopi i ragazzi?».
Mi allontano «Non sono una troia!».
«Sembra che loro non siano dello stesso avviso. E anche una buona parte dei ragazzi qui» la voce di Mandy è tranquilla ma rimane severa. Mi sembra di sentire Damien. Sì, è vero. Quando sono con Damien nessuno osa alzare un dito su di me.
Sposto i capelli e fisso il viso contuso di Mandy. Cosa non faresti per me? Prendo la tazza calda dalle sue mani. «Grazie, per avermi salvata» tiro su col naso.«Scusami se ti ho spogliata, ma eri sporca di terra». Scuote la testa e sembra cercare di ridere. Si porta una mano al torace «Giuro che non ti ho toccata con un dito, a parte toglierti i vestiti sporchi. Anche se continuavi a chiamarmi Mandy e a chiedermi di scoparti». Mi fissa con occhi di ghiaccio che mi fanno perdere un battito.
Metto i piedi giù dal letto e stendo le gambe, la stanza gira ancora un po'. Vorrei che mi scopassi anche in questo momento, Mandy. Pieno di lividi, sembri il cavaliere che si sacrifica per la sua bella. Un po' come papà con la mamma.
Vado verso la cucina e gli volto le spalle. «Stavo sicuramente delirando».

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🔞 Apple Pie 🔞
RomanceBeverley, rossa, sfacciata, viaggia per l'America in tour con suo zio cantante e la madre, e si diverte con i ragazzi che lavorano dietro le quinte. Patrick, inglese, rigido, fidanzato per opportunità all'amica di infanzia di Beverley, è costretto a...